Signore come cristiani LGBT, con i nostri genitori e i nostri pastori, ecco la nostra preghiera
Invocazioni finali redatte e lette durante la preghiera conclusiva del V° Forum dei Cristiani LGBT (Albano Laziale, 5-7 ottobre 2018)
Da venerdì 5 a domenica 7 ottobre 2018 si è tenuto alle porte di Roma, presso la Casa di Accoglienza San Girolamo Emiliani dei Padri Somaschi ad Albano Laziale, il V° Forum Italiano dei cristiani LGBT, che ha fatto incontrare 204 cristiani LGBT italiani, i loro genitori e gli operatori pastorali (pastori e laici) di tante diocesi, giunti da tutta Italia per riscoprire “quali segni e prodigi Dio ha compiuto per mezzo di loro” (Atti, 15, 12) e per contribuire a costruire nelle comunità cristiane “ponti di accoglienza, ascolto e riconciliazione“.
L’ultimo giorno del Forum tutti i partecipanti, divisi in 16 gruppi, sono stati invitati a confrontarsi e a dare forma di preghiera al loro sogno (“I have a dream…”) per una comunità cristiana sempre in cammino, “sogni” che sono stati diventati invocazioni di preghiera che sono stati letti e deposti su “una gran tovaglia, che, tenuta per i quattro angoli” (Atti 10,1-11), è stata posta davanti all’altare mentre risuonava nell’assemblea l’invito del Vangelo “Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo più profano” (Atti 10, 15):
– Signore, dacci il coraggio di amare gli altri senza pregiudizi e di essere lievito e luce per contribuire a creare una comunità cristiana allargata, che sia davvero casa per tutti. Una casa in cui una pastorale per le persone LGBT, o altri tipi di pastorali di frontiera, non siano più necessarie.
– Ti preghiamo Signore affinché sappiamo testimoniare la bellezza della nostra realtà, a beneficio e per la crescita della nostra chiesa.
– Signore, sostieni il nostro sogno: che possiamo essere apertamente noi stessi, con la nostra identità e la nostra affettività, testimoni nella chiesa e nella nostra società civile.
– Signore aiutaci ad accogliere, a tendere la mano, a dialogare, a essere in uscita, a risorgere, a essere integrati, a sentirci a casa, a smettere di piangere per abbattere ogni barriera.
– Ti preghiamo Signore, dopo essere stati noi stessi emarginati, aiutaci ad essere per primi strumenti della tua Grazia, nel dialogo e nell’accoglienza.
– Signore, grazie per il cammino di consapevolezza che ci hai fatto fare. Abbiamo visto la tua luce che abbraccia con amore le nostre identità. Noi non siamo qui solo per noi, ma abbiamo una pastorale da offrire alle nostre chiese. Ti affidiamo il nostro sogno, che le chiese possano, secondo il bisogno di ciascuno, annunciare con franchezza lo stesso messaggio: “Gesù risorto può vivere nelle nuove relazioni”.
– Ti ringraziamo Signore, per la fantasia che hai avuto nel crearci unici ed irripetibili. Aiutaci a non tenere nascosti i nostri talenti, ma ad investirli nella realizzazione del progetto di vita che hai su di noi, all’interno della famiglia cristiana.
– Grazie Signore per il nostro stare insieme in questi giorni di Forum. Grazie per averci fatto sentire fieri del dono che hai posto in noi, come un seme che ha bisogno della luce del sole per germogliare. Ti affidiamo le nostre relazioni, perché siano linfa vitale affinché la nostra testimonianza risuoni anche fuori di qui, come segno di una chiesa che fiorisce. Sogniamo che le nostre comunità e le nostre famiglie riconoscano il nostro essere figli
– Accompagnaci nel percorrere quel ponte che è la chiesa, rendendoci capaci di mettere in comune le nostre povertà e quello che ancora ci manca. Ti preghiamo.
– Preghiamo affinchè superiamo la paura con pazienza e amore per noi stessi e per gli altri, nel quotidiano, e testimoniamo con la nostra presenza e i nostri doni quello che siamo insieme, illuminando chi ci sta intorno, e trasformando il nostro sogno in un progetto che si fa cammino e storia.
– Il cambiamento sono anche io, Signore accompagna la mia volontà.
– Torniamo a sorridere. Non possiamo tacere, ne nascondere i frutti che lo Spirito genera in noi.
– Il nostro sogno per la comunità dei cristiani LGBT è: un linguaggio attento e inclusivo verso chi è ancora lontano, verso chi chiede accoglienza e non si sente rappresentato (donne, giovani, transessuali, etc…), affinché possa raggiungere le realtà diocesane più ostili e consolidare le nostre relazioni quotidiane nelle realtà territoriali (parrocchie, associazioni, gruppi) per essere comunità cristiana autentica e presente.
– “Il mio regno non è di questo mondo”. La logica di Gesù è paradossale, è capovolta, perchè parte proprio da noi. NOI SIAMO CHIESA col nostro dolore, purificato dalle rabbie e dai rancori, trasformato e dotato di senso, affinchè diamo alla chiesa AMORE, amore esemplare e amore cristico.
Sono state le certezze della dottrina , scagliate contro di noi, che hanno ostacolato il nostro cammino sul ponte verso la chiesa. NON VOGLIAMO FARE LO STESSO ERRORE. Vogliamo porci senza rigide certezze, saggiamente, sapendo di non sapere, in cammino verso l’altro, percorrendo il cammino dell’altro VERSO DI NOI col tappeto rosso della PRUDENZA e facendo rete; coinvolgendo i diversi da noi e le diverse generazioni. Perché il dolore che accompagna il nostro amore è il concime che lo fertilizza e lo renderà ANCORA PIU’ AMATO. Oggi è domenica: un weekend pasquale.
– Signore Gesù, ti offriamo i nostri sogni, particolarmente il desiderio di appartenere ad una chiesa cattolica, ovvero universale, aperta a tutti, nessuno escluso.
Sogniamo una chiesa che abbia una pastorale rivolta alle persone e non a delle categorie.
Sogniamo di essere noi per primi ad aprirci a tutti ed aiutaci a diventare sempre più visibili e riconoscibili, non solo come persone LGBT ma come cristiani testimoni, il più autentici possibile, dell’evangelo.
Sogniamo di essere accompagnati dalla chiesa e dai nostri pastori a di riconoscere nel discernimento la nostra chiamata alla vita di coppia.
Sogniamo un catechismo sa cui vengano cancellate frasi umilianti per le persone omosessuali e che parli allo stesso modo a tutte le persone.