Tra omofobia e pregiudizio. Gli atteggiamenti verso gay, lesbiche e trans
Testo redatto da Avetr.org* (Inghilterra), liberamente tradotto da Silvia Renghi
Cos’è l’omofobia? Non esiste un’unica definizione del termine “omofobia” in quanto esso copre una vasta gamma di punti di vista e attitudini. L’omofobia generalmente è definita come ostilità nei confronti delle persone omosessuali o la paura di queste, ma può anche far riferimento a ideologie sociali che stigmatizzano l’omosessualità.
Sentimenti o attitudini negative verso il comportamento non eterosessuale, l’identità, le relazioni e la comunità possono portare ad un comportamento omofobico che è la radice della discriminazione sperimentata da molte lesbiche, gay, bisessuali e transessuali (LGBT).
L’omofobia si manifesta in forme diverse, per esempio battute omofobiche, attacchi fisici, discriminazione sul posto di lavoro e rappresentazioni mediatiche.
Gli attegiamenti verso i gay e l’HIV
Nonostante in molte società gli uomini gay e le lesbiche siano maggiormente accettati rispetto al passato, l’omofobia nel mondo continua ad essere preminente. L’epidemia globale di AIDS è sempre stata strettamente legata ai gay; un gruppo particolarmente affetto da HIV e AIDS. “L’omofobia continua ad essere il più grande ostacolo che impedisce di porre fine all’epidemia globale di AIDS”
All’inizio dell’epidemia di AIDS, in molti paesi i gay venivano condannati per le loro abitudini particolari in quanto venivano visti come i responsabili dell’espansione dell’HIV.
Questa visione esplose a causa di articoli sensazionali sulla stampa che portarono progressivamente ad essere anti-gay. Titoli quali “Allerta sulla ‘piaga gay’ ” e “ ‘La Piaga gay’ può portare a bandire gli omosessuali”, ciò demonizzava la comunità gay. I gruppi che negli Stati Uniti monitorano la violenza omofobica riportarono un incremento degli incidenti quando negli anni ‘80 la consapevolezza dell’AIDS in America aumentò.
L’omofobia continua ad essere il più grande ostacolo che impedisce di porre fine all’epidemia globale di AIDS. In molti paesi, lo stigma e la discriminazione impediscono agli uomini che fanno sesso con altri uomini di accedere alla prevenzione da HIV, al trattamento ed ai servizi sanitari. Affrontare l’omofobia può aiutare a superare tutto questo e incoraggia gli uomini gay a farsi controllare per l’HIV e altre malattie sessualmente trasmesse.
L’omofobia nel mondo
La diffusa stigmatizzazione del sesso tra uomini in America Latina, che porta alla scoppio della violenza contro le persone gay, è stata legata alla dominanza della cultura “macho”. E’ stato stimato che nel 2005 ogni due giorni veniva ucciso un uomo gay in America Latina a causa della sua sessualità. Tuttavia, nella regione è stata creata dai governi una legislazione progressiva per difendere i diritti di lesbiche, gay, bisessuali e transessuali (LGBT).
Come risultato, nessun paese Latino-Americano criminalizza le relazioni fra lo stesso sesso. Tali politiche sono fondamentali per far avanzare i diritti delle persone LGBT in America Latina. Tuttavia si deve vedere un cambiamento anche nelle attitudini culturali se l’omofobia dev’essere adeguatamente affrontata nella regione.
In Brasile, dove 2.509 uomini gay furono uccisi tra il 1997 ed il 2007, il governo ha pubblicamente ammesso l’ impatto dell’omofobia e ha iniziato ad impegnare gruppi della società civile in campagne rivolte alla promozione dei diritti LGBT. Il governo indiano sta organizzando azioni significative per affrontare la severa persecuzione delle persone LGBT che vivono in India. Nel luglio 2009 è stata presa una decisione importante per abolire la legge che criminalizza l’omosessualità.
“Il poliziotto che maltratta i gay viene reso impotente in quanto il sistema ha dato potere ai gay: li ha resi consapevoli dell’esistenza dei loro diritti, di poter vivere una vita dignitosa e di non essere mai più intimoriti. Questa è la cosa principale. E ciò che è importante.”- Sunil Mehra, ex editore dell’edizione indiana della rivista Maxim. Si spera che questa decisione spiani la strada per un cambiamento sostanziale delle attitudini verso le persone gay in India, dove la stigmatizzazione dell’omosessualità è profondamente radicata.
Le lesbiche in particolare soffrono per la forte discriminazione, dovuta alla dominanza dei valori conservatori e delle aspettative che esortano alla pressione sulle donne affinché si sposino ed abbiano figli. Nonostante il numero importante di paesi che stanno abrogando le leggi che discriminano le persone LGBT, 80 paesi nel mondo mantengono le leggi che rendono l’omosessualità illegale. In Iran, Mauritania, Arabia Saudita, Sudan e Yemen, così come in parti della Nigeria e della Somalia, gli atti omosessuali sono punibili con la morte.
Due uomini furono uccisi in Iran per dichiarate attività omosessuali nel 2005 e l’esecuzione di un altro uomo nel 2007 fece clamore a livello internazionale. Il Presidente Ahmadinejad mostrò l’attenzione del governo iraniano verso gli omosessuali in un discorso nel 2007 negli Stati Uniti, quando affermò: “In Iran non abbiamo omosessuali”.
In molti paesi africani come lo Zimbabwe e lo Zambia, l’omofobia e legittimizzata dal governo. La criminalizzazione dell’omosessualità rimane forte in oltre la metà dei paesi africani e le persone gay si confrontano con la persecuzione e la violenza della polizia, dei datori di lavoro, degli ospedali e delle organizzazioni comunitarie. Il progresso è evidente in paesi come il Sud Africa dove la legge è stata modificata per migliorare i diritti delle persone lesbiche e gay. Tuttavia, rimane da vedere se le attitudini sociali verso l’omosessualità devono ancora essere migliorate.
Allo stesso tempo, altri paesi africani stanno facendo dei passi che fanno retrocedere i diritti LGBT. Una nuova legislazione che criminalizzava le relazioni fra lo stesso sesso fu approvata dal Presidente del Burundi nel 2009 per la prima volta nella storia del paese. Le attitudini negative verso l’omosessualità possono essere comuni anche in aree in cui essa è legale e continuano ad essere presenti in alcuni paesi europei che odiano i crimini verso gli individui LGBT.
Le forti tradizioni religiose in molti luoghi minacciano severamente l’uguaglianza LGBT e alcuni governi europei stanno fallendo nel sostenere la protezione degli individui LGBT dall’omofobia. Una dimostrazione a Bruxelles, Belgio che chiede che le leggi contro l’omosessualità siano abrogate
In Inghilterra l’omosessualità non è stata considerata reato criminale per molti anni e nel 2004 l’approvazione del Civil Partnerships Act ha legalizzato le unioni omosessuali.
Tuttavia le persone LGBT che vivono in Inghilterra, in particolare i giovani, continuano a fronteggiare l’omofobia nella loro quotidianità. La ricerca ha mostrato che due terzi dei giovani gay, lesbiche e bisessuali hanno fatto esperienza diretta di bullismo nelle scuole britanniche. Il 92% di 1.145 giovani lesbiche, gay e bisessuali ha riportato di essere stato oggetto di offese verbali e il 41% è stato assalito fisicamente.
Un’indagine del 2008 ha rivelato che il 66% dei gay e delle lesbiche dovevano aspettarsi di far fronte agli ostacoli dovuti alla loro sessualità se volevano correre come un MP in Inghilterra. Un quinto delle lesbiche e dei gay in Inghilterra ha detto che ha avuto esperienza di bullismo sul luogo di lavoro come conseguenza del suo orientamento sessuale. In Turchia, benché l’omosessualità sia legale, ci sono ancora tanti tabù. L’Human Rights Watch ha esortato a prendere forti misure di protezione per le persone LGBT nel paese, a seguito degli omicidi di almeno 8 transessuali in 2 anni.
In un sondaggio del 2010, il 43% degli americani credeva che le relazioni di gay e lesbiche fossero moralmente sbagliate. Gli stati americani del sud sono molto meno tolleranti verso l’omosessualità rispetto alle aree in cui c’è una realtà gay forte stabile, per esempio a San Francisco in California.
Tuttavia, ci sono molte comunità religiose che si oppongono attivamente all’omofobia, presentando validi avvocati per i diritti LGBT. Per esempio, la United Church of Christ negli Stati Uniti, che ha 1,2 milioni di membri, si dichiara “aperta e disposta all’accettazione ”, asserendo: “Riconosciamo la presenza di ignoranza, paura e astio nella Chiesa e nella nostra cultura e conveniamo sul non discriminare sulla base dell’orientamento sessuale o su un altro fattore irrilevante e cerchiamo di includere e sostenere coloro che, a causa della paura e del pregiudizio, si trovano esiliati dalla comunità spirituale”.
Cosa porta a sviluppare dei pregiudizi verso gay e lesbiche?
Ci sono vari fattori che possono portare una persona a diventare omofobica. La ricerca ha mostrato che il pregiudizio verso le persone gay e l’omosessualità può essere influenzato dalla persona:
– che ha credi religiosi forti che disapprovano il sesso e/o l’omosessualità
– che ha ristretti/assenti rapporti sociali con persone lesbiche e gay
– che non ha esperienze o sentimenti omosessuali
“Quando sei spaventato, specialmente per qualcosa che attualmente non conosci, l’astio è una reazione naturale.” Robert, 25 anni. Tuttavia non è possibile identificare esattamente cosa porta una persona ad essere omofobica in quanto molte influenze diverse formano le attitudini della persona. Diverse persone crescono esposte a credenze simili riguardo alla sessualità ma si formano opinioni del tutto differenti verso uomini gay e lesbiche.
Il pregiudizio tra i giovani
Un recente sondaggio su 37 paesi europei ha scoperto che più della metà di giovani lesbiche, gay, bisessuali e transessuali ha avuto esperienze di bullismo a scuola. Inoltre non sono solo le persone LGBT a fare esperienza di bullismo omofobico; tutte i giovani che non agiscono in linea con gli stereotipi sessuali possono essere soggetti ad un severo bullismo. Per esempio, in alcune culture i ragazzi sono stereotipati come sportivi e come coloro che prendono decisioni in modo deciso e dalle ragazze ci si aspetta che siano emotive ed espressive.
Come risultato, i ragazzi che mostrano i loro sentimenti o che sono troppo intimi con altri ragazzi vengono spesso etichettati come omosessuali dai loro pari. Tra le ragazze invece, le relazioni molto strette che includono abbracci, carezze e scambio di idee e sentimenti sono più legittime e sono meno spesso viste dalle loro pari come indicative di omosessualità.
Tuttavia, le ragazze considerate troppo puerili o che appoggiano una visione femminista spesso si confrontano con la probabilità di essere etichettate come lesbiche. I giovani spesso usano parole associate all’omosessualità quali insulti standard che rinforzano la concezione che essere gay è altamente indesiderabile. Questo può far tacere i giovani gay e far arrestare il loro coming out, incoraggiando i giovani gay a pretendere di essere eterosessuali e portandoli a deridere gli omosessuali per proteggersi. Molti adulti gay e lesbiche che iniziano a identificarsi come “diversi” negli anni della scuola dicono che l’assenza di supporto, di incomprensione e di informazione era a volte fonte di afflizione e spesso ingigantiva le loro ansie.
Un sondaggio del 2007 in Inghilterra scoprì che le giovani lesbiche e i giovani gay a scuola non avevano accesso alle informazioni sulle problematiche LGBT. “Attendevo e mi aspettavo di sentire qualcosa sull’omosessualità, il sesso sicuro e altre cose relative all’educazione sessuale. Forse qualche informazione che potesse aiutarmi. Ma non accadde mai” afferma Tim.
I giovani studenti che hanno i genitori lesbiche o gay devono anch’essi fronteggiare il pregiudizio: “A scuola avrei voluto colpire le persone che venivano a dirmi ‘tua madre è gay’. E io lo pensavo – cominciai a rendermi conto allora che non era normale, che era diverso. Mi sentii maltrattata e gli insegnanti dicevano: basta ignorarli, si annoieranno. Non si sono mai annoiati.”, racconta Sacha
Gli effetti dell’omofobia
Sono diversi i modi in cui le persone lesbiche, gay, bisex e trans sperimentano l’omofobia, inclusi i gossip maligni, gli appellativi, gli sguardi intimidatori, il bullismo via internet, il vandalismo, il furto, la discriminazione sul lavoro, l’isolamento e il rifiuto, gli assalti sessuali e anche le sentenze di morte. Tutte le forme di omofobia sono distruttive, non solo per coloro che vivono apertamente come LGBT, ma per la società nella sua interezza.
Vivere in un ambiente omofobico costringe molte persone LGBT a nascondere la loro sessualità, per paura di reazioni negative e delle conseguenze del coming out. Per le persone che sono state portate a credere che l’omosessualità è qualcosa di sbagliato, la realizzazione del fatto di essere gay causa sentimenti di disonore e disgusto di se stessi, portando ad una bassa autostima. Reprimere l’omosessualità comporta l’eliminazione di una parte dell’identità della persona e può avere un serio impatto sulla sua vita e sulle relazioni interpersonali. Inoltre, il dilemma se fare coming out oppure no può causare una grande sofferenza.
Le persone LGBT che prendono la decisione di dichiarare il loro orientamento sessuale possono fronteggiarsi con il pregiudizio e la discriminazione della loro famiglia e della società. L’omofobia può causare un danno e la distruzione della vita di queste persone. Per esempio molte persone LGBT sono diventate senza tetto a causa del rifiuto delle loro famiglie dopo la rivelazione del loro orientamento sessuale. Negli Stati Uniti, tra il 20 e il 40% dei giovani senzatetto è un gay, una lesbica, un bisessuale o un transessuale.
Cosa dev’essere fatto per contrastare l’omofobia?
Effettivamente contrastare l’omofobia significa rivolgersi alle attitudini pregiudizievoli e alla discriminazione in tutte le aree della società. Leader politici, forze di polizia, servizi sanitari, media e datori di lavoro possono tutti influenzare positivamente il modo in cui i gay, le lesbiche, i bisessuali e i transessuali vengono trattati. Le campagne pubbliche sono un modo per raggiungere un gran numero di persone con messaggi che contestano l’omofobia.
Nel 2010 la Football Association in Inghilterra ha pianificato l’utilizzo di una campagna pubblica rivolta ai problemi dell’omofobia nel calcio. Tuttavia, appena prima che il video annuncio venisse lanciato, fu inaspettatamente rinviato. Le scuole hanno un importante ruolo nel contestare l’omofobia. L’omofobia è data dalla mancanza di consapevolezza ed educare i giovani sulle problematiche LGBT è fondamentale per vincere il pregiudizio.
Inoltre, quando le scuole rispondono duramente al bullismo omofobico, gli studenti LGBT si sentono più capaci di essere loro stessi, parte della comunità scolastica e felici. Ci sono vari modi in cui le scuole possono assicurare che tutti gli studenti di ogni orientamento sessuale si sentano accettati e valorizzati. Il training degli insegnanti e l’integrazione dell’orientamento sessuale nel curriculum sono importanti per formare consapevolezza e comprensione.
Procurare informazioni e supporto agli studenti LGBT e portare avanti azioni contro il bullismo omofobico è di vitale importanza al fine di creare un ambiente in cui tutti gli studenti siano sostenuti. Le organizzazioni basate sulla comunità giocano un ruolo importante nei confronti dell’omofobia. Hanno lo scopo di provvedere al supporto delle persone LGBT che potrebbero sentirsi emarginate e isolate, specialmente nelle società in cui l’omosessualità è illegale.
Tali gruppi possono anche influenzare le attitudini del pubblico e possono fare una campagna a favore della tolleranza verso l’omosessualità. Infine, molti governi nel mondo appoggiano le leggi che bandiscono l’omosessualità. Abrogare queste leggi ridurrebbe la discriminazione verso le persone LGBT, incoraggiando le società ad abbracciare la diversità e le differenti sessualità. Sradicare l’omofobia è cruciale al fine di migliorare la qualità di vita delle persone lesbiche, gay, bisex e trans, promuovendo i fondamentali diritti umani e prevenendo la diffusione dell’HIV.
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* AVERT è un’associazione di beneficenza internazionale, con sede nel Regno Unito, che lavora per prevenire l’HIV e AIDS in tutto il mondo, attraverso l’educazione, il trattamento e la cura.
Testo originale: Homophobia, Prejudice & Attitudes to Gay Men and Lesbians