Sventola l’aquilone. Il coming out di un figlio visto attraverso gli occhi di una madre
Recensione di Claudio Finelli pubblicata sul mensile Le monde diplomatique, versione italiana, nel marzo 2014
«Prima di alzare una bandiera bisogna toccarne la stoffa, guardarne con attenzione l’ordito, sfiorarne l’asta, misurarne la lunghezza e poi, soltanto poi, alzarla, farla sbattere al vento»: con questa verità, Maria, la protagonista di Sventola l’aquilone di Donata Testa, conclude il proprio percorso di donna e di madre di un giovane ragazzo omosessuale, percorso di concreta comprensione e di reale accettazione dell’orientamento affettivo e sessuale dell’amato e sfuggente figlio Edoardo.
Sventola l’aquilone, infatti, è un appassionato racconto di formazione, una sorta di Bildungsroman tascabile che ci restituisce con apprezzabile semplicità e rara autenticità l’evoluzione sentimentale e comportamentale di Maria, disinibita e colta assistente sociale post-sessantottina, dalla difesa astratta e ideologica del principio di libertà a un concreto e consapevole approccio al rispetto delle differenze, un’evoluzione che la condurrà a confrontarsi serenamente sia con le proprie intime, inconfessabili e irrisolte resistenze, sia con le dinamiche relazionali ed emotive del mondo gay.
Donna adulta già temprata da esperienze importanti come una separazione e la conseguente necessità di coniugare vita professionale e doveri materni, Maria è spinta a un livello superiore di maturazione dall’esigenza di penetrare e capire meglio la vita e la quotidianità del figlio gay e così, anche per superare un fastidiosissimo dolore alla pancia che l’accompagna come un presagio di incipienti sventure da quando il figlio ha fatto coming out, cerca di entrare in maniera più significativa e costruttiva all’interno della vita del ragazzo, entra in empatia con i suoi amori e le sue amicizie, partecipa con discrezione e interesse ai suoi entusiasmi e ai suoi dispiaceri, comprende gradualmente come sia importante scardinare paure e preclusioni, smontando dall’interno le ragioni profonde che alimentano in maniera irrazionale i preconcetti anche in chi se ne crede scevro.
Attraverso la storia di Maria, Donata Testa cerca di comunicare al lettore quanto sia serio e impegnativo l’iter funzionale ad abbattere il pregiudizio perfino in ambiti e dimensioni apparentemente «protette» poiché anche le opinioni a prima vista più democratiche e anarchiche, se sostenute da convinzioni generali e di principio, senza diretta conoscenza dei fatti, difficilmente possono trasformare una bandiera, sia pure una bandiera rainbow, in un aquilone colorato che volteggia felice nel cielo.
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Donata Testa, “Sventola l’aquilone”, Editrice SUI, pp.69, 2013 (anche in formato ebook)