Lo scandalo di Gesù, che mette in agitazione i benpensanti di ogni tempo
Riflessioni bibliche* di Robert E. Goss** pubblicate in The queer Bible commentary a cura di Deryn Guest, Robert E. Goss, Mona West e Thomas Bohache, SCM Press, 2006, liberamente tradotte da Giacomo Tessaro
In Atti 17:6 i Giudei accusano i sostenitori del movimento di Gesù di “mett[ere] il mondo in agitazione”. Accusano i seguaci della resurrezione di Gesù, la cui prassi trova il suo fondamento nelle sfide sociali e religiose di Gesù, così come sono descritte dal vangelo di Luca, proprio nei confronti dei Giudei fondamentalisti, secondo i quali la santità è altro da ciò che diceva lui.
Durante il processo di fronte a Pilato, Gesù è accusato “di pervertire il popolo” (come le persone queer!) (Luca 23:5). Gesù ha fatto fatto a pezzi l’universo simbolico di molte delle fazioni giudaiche. È stata la sua azione simbolica nel tempio che ha costretto la potente élite sacerdotale a catturarlo e portarlo di fronte ai Romani. I codici di purità sono mappe simboliche della santità e della completezza a livello del corpo sociale e fisico.
Jerome Neyrey e altri biblisti hanno pubblicato delle analisi impressionanti delle mappe di purità del giudaismo palestinese del primo secolo, basate sull’opera di Mary Douglas: “L’idea di sporcizia implica una struttura ideale. Per noi, la sporcizia è una sorta di categoria che comprende tutto ciò che macchia, degrada, contraddice o in qualche modo confonde le classificazioni comunemente accettate. Il sentimento che ne sta alla base è che un sistema di valori, abitualmente espresso in un determinato ordine delle cose, è stato violato”.
Nei codici del Levitico troviamo un legame stretto tra purità e santità, legame ulteriormente rafforzato durante il periodo del Secondo Tempio. La sporcizia è “materia fuori posto”, un disordine sociale che si estende a tutte le mappe e i sistemi di classificazione applicati alla società, al corpo e al popolo. I vari gruppi giudaici (i sadducei, i gruppi farisei, la comunità di Qumran e i suoi seguaci laici) avevano ciascuno la propria peculiare politica di santità e purità.
Gesù era immerso nell’universo simbolico del giudaismo del Secondo Tempio, ma metteva anche in discussione alcune delle mappe simboliche di purità/santità. Gesù fu il fondatore di un movimento di rinnovamento religioso, di controcultura, il cui programma era il Regno di Dio. Per esempio, viene descritto in conflitto con alcuni farisei a proposito della decima, dell’abluzione delle mani, della corretta preparazione dei pasti e del mangiare con persone sospette. La sua sfacciata noncuranza per le preoccupazioni di santità/purità lo pone in rotta di collisione con i farisei conservatori. Le istruzioni sulla missione ai settanta discepoli ignora i confini delle leggi alimentari e dei codici di purità (Luca 10.7–9).
Gesù tocca corpi impuri di lebbrosi, pone le mani su un cadavere, viene a contatto con donne durante il loro ciclo mestruale, permette che una donna peccatrice lo baci e guarisce una donna paralizzata nel giorno di Shabbat. Dal punto di vista dei farisei conservatori, Gesù calpesta le mappe culturali di purità/santità. Questo diventa del tutto evidente nel racconto della cena con Simone il fariseo, quando una donna peccatrice irrompe nella purità del pasto e bagna i piedi di Gesù con le sue lacrime, per poi asciugarli con i suoi capelli e ungerli con olio profumato.
L’impurità, per alcuni farisei, era contagiosa e Simone si infuria di fronte al gesto osceno di questa donna impura, che dimostra a Gesù ospitalità (lavandogli i piedi) e gratitudine (ungendoli), laddove Simone non è né ospitale, né grato. Gesù allora racconta la parabola dei due debitori, di cui uno è perdonato più dell’altro, e chiede “Chi dunque di loro lo amerà di più?” (Luca 7:42). Simone è un ospite inadeguato, severo ed eccessivamente scrupoloso, mentre la donna, impura e sciolta da ogni legame, dimostra ospitalità a Gesù alla maniera del Regno di Dio: lei, e non il fariseo, manifesta il Regno e l’ospitalità di Dio.
Nel futuro Regno di Dio l’ordine sociale sarà rovesciato. Ora viene messo in scena lo shock della parabola della grande cena (Luca 14:16-24). In tutto il vangelo di Luca Gesù mette in discussione questa mappe restrittive per mappe più porose e promiscue. Il Regno di Dio è queer perché fa saltare le divisioni di genere e sociali, rovescia la gerarchie e oltrepassa i confini di santità/purità. Gli atti di Gesù fanno saltare le mappe simboliche della sua cultura e la sua irruzione nel tempio ha conseguenze letali.
* I passi biblici sono tratti dalla Bibbia di Gerusalemme/CEI, ove non diversamente indicato.
** Chris Glaser è uno scrittore e teologo cristiano statunitense. È stato, per oltre 30 anni, un attivista nel movimento per la piena inclusione dei cristiani LGBT nella Chiesa Presbiteriana (USA), attualmente è un ministro della Metropolitan Community Church (MCC). Vive il suo ministero attraverso la scrittura e la predicazione. Dopo essersi diplomato alla Yale Divinity School, nel 1977, ha prestato servizio in diversi comunità cristiane e ed ha parlato a centinaia di persone di varie congregazioni, campus universitari e comunità cristiane degli Stati Uniti e del Canada. Ha pubblicato una dozzina di libri di successo su spiritualità, sessualità, vocazione, contemplazione, scrittura sacra, teologia, matrimonio e morte, ma nessuno di essi è stato tradotto in italiano.