E’ tempo di Avvento. L’attendere con gioiosa speranza
Riflessioni tratte dal blog New Ways Ministry’s Bondings 2.0 (Stati Uniti), 30 Novembre 2011, liberamente tradotte da Giacomo Tessaro
L’Avvento ci chiama all’attesa, qualcosa che noi […] non conosciamo bene. Tecnologia e pubblicità ci dicono che non dobbiamo aspettare: possiamo avere tutto subito. Per chi è coinvolto nel ministero e nel sostegno a lesbiche, gay, bisex e trans (LGBT) cattolici, l’attesa è qualcosa che abbiamo esercitato a lungo. Molto a lungo. Quando il Salmista grida “Fino a quando, o Dio?” conosciamo tutti l’angoscia, per istinto. Le Beatitudini ci ricordano che in quanto affamati e assetati di giustizia, saremo soddisfatti. Ma quando?
La più grande sfida dell’Avvento non è solo l’attesa, ma “attendere in gioiosa speranza” come preghiamo durante la Messa. Come si mantiene uno spirito di “gioiosa speranza” mentre si aspetta che Dio irrompa nel nostro mondo?
Un modo è provare, con tutte le nostre forze, a vivere nel futuro preferito. Immaginate il futuro che vorreste vedere, e vivete come se fosse già divenuto realtà. In altre parole, nonostante i messaggi che dicono il contrario, vivete come se il regno di Dio fosse già in mezzo a noi. Non è certo facile, ma quando si fa, aiuta a nutrire uno spirito di gioiosa speranza mentre aspettiamo. Un altro modo di “attendere in gioiosa speranza” è seguire il consiglio di Gandhi: “Siate il cambiamento che volete vedere nel mondo”.
Sant’Agostino di Ippona era dello stesso avviso. Diceva alla sua comunità che il modo di cambiare le mancanze degli altri consiste nel cambiare quelle stesse mancanze in noi stessi. Anche questo metodo è una sfida, ma di solito si finisce per sviluppare un senso di speranza per il futuro.
Il vostro coinvolgimento nel ministero e nel sostegno LGBT vi ha aiutati a sviluppare un senso di attesa in gioiosa speranza? Quali modi avete trovato per vivere in gioiosa speranza per la venuta del nostro Salvatore, Gesù Cristo?
Testo originale: As we wait in joyful hope