A che servono i gruppi di credenti omosessuali? Un altro ghetto per i gay
Email inviataci da Menico, risponde Fra Roberto
Mi piacerebbe tenere un dibattito sul vostro sito, riguardante le finalità dei vari gruppi di gay-credenti presenti in Italia e sulle aspettative di quanti si iscrivono e partecipano nei detti gruppi. Secondo me, ci sarebbe da approfondire questi argomenti!
Io credo di aver trovato il mio equilibrio interiore fra omosessualità e religiosità e, se mi ero avvicinato al Gruppo, lo avevo fatto unicamente per poter portare il mio contributo di esperienza e intessere specialmente rapporti di sana amicizia! Purtroppo in questo non solo non sono riuscito ma neppure mi è stato consentito!
Avrei tante cose da dire ma, convinto come sono che solo dal nostro di dentro possiamo trovare la voglia e la capacità di crescere, lascio agli altri la possibilità di riflettere su due punti, ripeto:
1 Cosa si prefigge veramente chi organizza e gestisce i Gruppi;
2 A cosa mira, veramente, chi si accosta a tali Gruppi.
(…) Dalla mia intensa, seppur breve, esperienza in un gruppo del Nord ho constatato che oltre a mancare un seppur minimo collegamento-scambio con altri gruppi vicini, le finalità degli incontri erano approssimative e poco rispondenti a quelle che, presumo, potrebbero essere le aspettative di chi si avvicina ad un Gruppo. Ma la cosa ancor più sconcertante per me è stato il constatare che i partecipanti rifiutano, quasi hanno paura, di coinvolgersi in un rapporto amicale, solidale, di crescita comune: è questo il motivo che mi spinge a chiedere a Voi, ma in special modo agli iscritti, cosa cercano veramente quelli che decidono di partecipare agli incontri dei diversi Gruppi.
Si raccontano, si arrabbiano con la Chiesa, con la società, con la politica, con le istituzioni ma, oltre a questo, sul piano della crescita personale e sulla relazione, non sono disposti a fare molto! Quindi molto bello quanto si prefigge il sito Amarecolcuoredidio, ma è un tentativo isolato ed ho qualche dubbio sul percorso metodologico a cui ci si riferisce!
Scusate le mie perplessità ed il mio pessimismo al riguardo: volesse veramente Iddio che qualcosa di buono e di positivo si riuscisse a realizzare! Grazie per l’attenzione
Menico
La risposta…
Carissimo Menico, innanzitutto mi scuso per il ritardo, ma rispondere alle “Lettere a Gionata” non è l’unica occupazione della mia vita, sebbene è tra le più importanti. Ti sono grato per le lettere che hai fatto pervenire perché mi consentono di affrontare un tema finora, mi sembra, mai trattato; tema del quale tu esegui una diagnosi abbastanza “concreta”. Il tema è quello dei Gruppi di omosessuali credenti.
Credo che la prima precisazione che va fatta è che tu parli di due generi di Gruppi: quelli “virtuali” (come per esempio è la Mailing List “Amare col cuore di Dio”) e quelli “reali”. Mi sembra che tu abbia potuto sperimentare sia gli uni che gli altri. Credo, dunque, che tu convenga che la differenza tra i Gruppi virtuali e quelli reali è “abissale”.
Per quanto riguarda il Gruppo virtuale “Amare col cuore di Dio” che gestisco e di cui rispondo…. dici che ti sembra un “tentativo isolato” e accusi seri dubbi in merito al “percorso metodologico” usato.
Che dire? Essere o non essere un tentativo isolato non dipende da chi come me lavora diverse ore al giorno per far camminare il Gruppo, rispondere alle provocazioni, cercare argomenti da condividere, rispondere alle decine di email pubbliche e private, ascoltare, pregare, intervenire personalmente, cercare risposte, piangere e ridere con te che piangi e ridi.
Si è isolati quando altri non ti camminano a fianco. E questo non dipende da noi. Noi dobbiamo solo rispondere alla chiamata ricevuta da Dio di “stare accanto”….”farci presenti”, senza puntare il dito su quelli che stanno comodamente a casa loro a “cambiare canale” quando si stufano e, come tu dici, “si arrabbiano con la Chiesa, con la società, con la politica, con le istituzioni ma, oltre a questo, sul piano della crescita personale e sulla relazione, non sono disposti a fare molto”. Tutto vero.
Ma allora che si fa? Si chiude? No di certo…si va avanti rimanendo isolati fino a quando qualcuno ti si mette a fianco camminando verso la stessa mèta che è, non l’ho ancora detto, la realizzazione umana e spirituale di ogni omosessuale che si affaccia alla tua porta.
E questo lo hanno fatto i volontari di Gionata nel momento in cui hanno deciso di non stare a casa col telecomando incollato alla mano, ma si sono messi in gioco e lo hanno fatto “accanto ad altri”.
Dirai…. è un caso isolato anche quello….no! Non lo è più, perché coinvolge chiunque voglia essere coinvolto, intreccia rapporti e “alleanze” con altri che lavorano in tutte le parti del mondo a favore della “questione omosessualità-fede”; mette insieme (come faceva e fa anche “Amare col cuore di Dio”) persone provenienti da diverse realtà, identità sessuali, confessioni religiose, culture, razze, età, ecc..
Riguardo al “percorso metodologico”… ”Amare col cuore di Dio” non è una scuola per perfezionamento gay, ma una famiglia dove il “metodo” è quello di essere lì in quel momento, ascoltare quello che l’altro ha da dire, “non mollare”, dare quello che hai e accettare umilmente che non hai tutto, renderti disponibile e disposto a cambiare le tue idee se ti accorgi che quelle dell’altro sono migliori, CAPIRE l’altro e suggerire strade che l’altro non è obbligato però a percorrere! Questi sono gli obiettivi (per rispondere a una tua domanda) che si prefigge un gruppo quando “nasce”.
E infine parli di una esperienza (o più) con un Gruppo omo-credenti “reale”; parli di un’esperienza deludente, dove hai riscontrato molto “protagonismo e ipocrisia” , dove hai proposto amicizia ma sei stato “lasciato fuori” nonostante i tuoi buoni propositi; dove hai riscontrato solitudine e isolamento rispetto ad altri Gruppi “confinanti”… hai fatto esperienza con un Gruppo che “camminava” da solo… o forse stava fermo su sé stesso.
Quello che tu racconti è abbastanza credibile. Io stesso ho conosciuto diversi Gruppi che si ritrovano solo per consumare insieme una pizza, raccontarsi gli ultimi pettegolezzi e gli ultimi amori e “di me che… non sapevo cosa dire… se ne sono fregati”.
Quei gruppi non faranno un passo avanti fin quando non metteranno al centro del loro percorso la constatazione che il Gruppo è per omo-credenti e che quindi i valori vanno ben aldilà delle “ultime notizie” del mondo gay paesano… ma sono gli stessi valori che ti propone l’adesione alla tua confessione religiosa.
Il problema che certamente anche tu avrai considerato è quello che né tu né io possiamo cambiare le cose. O meglio: non possiamo cambiare le cose che non dipendono da noi.Ma rimanere a galla… quello è un dovere… e trovare nuove vie…
Ma anche accettare con umiltà che a volte gli altri fanno le uniche cose di cui sono capaci e a noi tocca (sempre con umiltà) proporre anche quando non siamo ascoltati, accettare i fallimenti, “raccogliere i cocci”… ma senza mai perdere la speranza.
Tu lamenti che “le finalità degli incontri erano approssimative e poco rispondenti a quelle che, presumo, potrebbero essere le aspettative di chi si avvicina ad un Gruppo”… e certamente è vero, ma credi che funzionino meglio gli incontri dei Gruppi di “Azione Cattolica” o del “Terzordine francescano”?
Tutto il mondo della fede è sconquassato da noia e superficialità… i Gruppi sono lo specchio del mondo in cui viviamo, un mondo dove “ragazzi normali”, dopo aver partecipato forse a un omicidio… vanno a fare shopping e poi a letto col sexi-tanga nuovo da provare!
Hai ragione su tutto! Ma avere ragione non salva il mondo né il tuo piccolo microcosmo. Tu hai la capacità di “vedere” ciò che non và… uniscilo alla capacità di “creare ciò che va”, mettiti al servizio, renditi disponibile, offriti… troverai decine e decine di persone che, come te, sono stanche del vuoto e della superficialità. Questo deve essere lo spirito di chi si accosta a un Gruppo (e rispondo alla tua seconda domanda).
Mettiti accanto (e mai sopra), e ti accorgerai che, un mattone dopo l’altro, ce la faremo a costruire l’edificio dell’amore, perché in fondo, l’unico obiettivo rimane sempre e solo l’amore. “Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà… ma l’amore non avrà mai fine” (1Cor. 13, 8)
Ti abbraccio
Fra Roberto