Attimi di un amore. Il nostro cammino nella speranza
Testimonianza di Rebecca (Reby) e Serena
Ciao a tutti, abbiamo letto i racconti della vita di tante lesbiche e vorremmo raccontare il nostro cammino nella speranza che possa dare delle idee a tante ragazze che vorrebbero… ma non osano. Dico ragazze perchè anche noi ci riteniamo ancora giovani; Rebecca 30 anni, io 29. Insieme dai tempi dalla guerra di Troya, 10 anni, conviventi da otto e sposate da 2 anni in Spagna (spero che i sacerdoti non inorridiscano).
Io sono Serena la più sfacciata. Cattolica per nascita ed estrazione, non praticante ma credente di sicuro. Parlo per tutte e due perchè abbiamo avuto le stesse esperienze e più o meno la stessa vita prima di conoscerci. Sin da piccola, 10-11 anni, ho sempre preferito la compagnia femminile, non che detestassi i maschietti ma non mi dicevano niente; nei miei sogni c’erano solo ragazzine. A dire il vero sognavo ragazze e donne più grandi di me.
A 14-15 anni la prima cotta, i primi filarini, come si dice da noi, niente d’importante come succede fra etero; nello stesso periodo continuai a frequentare la solita compagnia di ragazze e ragazzi. A 16 anni conobbi Alessandro 16 anni anche lui, un tipo interessante, non il solito stupidino. Dopo tre mesi il primo ed unico rapporto sessuale con un maschio; non mi fece male ma non mi entusiasmò, non mi fece schifo ma non sentii le campane, per dare l’idea fu come masticare una gomma americana già masticata da 2 ore. No, non faceva per me. Lo mollai.
Altro che campane, tutti i campanili del mondo suonarono nello stesso istante, il liceo Parini scomparve, vedevo solo Reby e non molto chiaramente; le gambe non mi reggevano. Lo stesso giorno dissi a mia mamma che ero innamorata e siccome le mamme sono nate prima di noi, penso che capì al volo che parlavo di una donna. Con un maschio mi aveva vista una sola volta, con altre ragazze da sempre.
Non furono mesi facili, in casa nessuno parlava, o se si, borbottavano. A 19 anni, un venerdì sera con una grande faccia tosta e con una paura da morire, presentai Reby alla mia famiglia. Dopo due giorni fu Reby a presentarmi ai suoi. Una bufera notturna di gennaio in antartide non rende abbastanza bene l’idea del clima che si creò intorno a noi. Abbiamo tenuto duro, abbiamo lavato piatti di notte e studiato di giorno, abbiamo fatto le pulizie in condomini la sera e studiato di giorno abbiamo dimostrato che a formare una famiglia non ci vogliono obbligatoriamente sessi diversi ma l’amore.
Quando ci siamo sposate c’erano tutti i nostri genitori a Barcellona, una sorpresa organizzataci da quel ruffiano di mio fratello. Non erano felicissimi, borbottarono ancora un pò ma sono convinta che lo fecero per salvare la faccia. Dopo due anni di matrimonio stiamo pensando ad un secondo passo altrettanto importante, per non dire super-importantissimo… chissà come la prenderanno i nostri genitori?
Sicuramente bene (speriamo), tutti i nonni stravedono per i nipotini. Se ci mettiamo a pancia in su e guardiamo il firmamento, ci convinciamo che il Creatore ha sicuramente la mente più aperta di chi l’ha messo in croce. Ci sono tantissime coppie di lesbiche che vivono serenamente insieme ed in armonia col mondo su ragazze, la vita è bella vale la pena di viverla, rimbocchiamoci le maniche e via.
Un grosso bacione a tutte. Reby e Serena.