Articolo tratto da NEV, Notizie evangeliche, del 3 marzo 2010
In un comunicato stampa diffuso il 1° marzo la Federazione delle donne evangeliche in Italia (FDEI) ha espresso preoccupazione per quelle donne che oggi, in Italia e nel mondo, vedono minacciati e violati i propri diritti, e pertanto ha chiesto alle donne evangeliche di ricordare la giornata internazionale della donna in modo non rituale.
La Federazione delle donne evangeliche in Italia si dice preoccupata per le molte disposizioni di legge in palese contrasto con la “Dichiarazione universale dei diritti umani” del 1948, che “a vari livelli, nazionali e locali, minacciano i diritti delle donne immigrate insieme a tutti gli altri immigrati”.
In particolare la Federazione delle donne evangeliche in Italia vede minacciati i diritti delle persone nei Centri di identificazione ed espulsione (CIE), constatando il perdurare di pratiche talvolta violente e di aggressioni sessuali compiute contro donne.
Desta preoccupazione anche la limitazione del diritto di accoglienza per donne che fuggono da contesti di guerra. Le donne della FDEI inoltre ricordano come ancora oggi, mentre volge al termine il “Decennio per sconfiggere la violenza” (2001-2010) indetto dal Consiglio ecumenico delle chiese (www.overcomingviolence.org), nuove violenze si riversano sulle donne.
“Per questo invitiamo tutte e tutti, in particolare i gruppi femminili, a riflettere su questi temi e a compiere delle azioni di solidarietà, insieme ad altre realtà di donne, nella convinzione che l’accoglienza è un valore cristiano di cui non possiamo fare a meno”, ha affermato la presidente della Federazione delle donne evangeliche in Italia, la pastora Greetje van der Veer, facendo riferimento a Matteo (25:35): “…ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi deste da bere, fui straniero e mi accoglieste”.
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