Chiesa mormone e figli omosessuali: scendono in campo le Mama Dragons
Articolo di Roxana Saberi e Brittany Tom pubblicato sul sito dell’emittente Al Jazeera America (Stati Uniti) il 29 giugno 2015, liberamente tradotto da Laura
Quando Alyson Paul Deussen, una devota mormone, ha saputo tre anni fa che suo figlio Stockton è gay, ha pensato che si trattasse solo di una fase: “Col senno di poi, probabilmente non ho fatto la cosa giusta. Ho solo provato in qualche modo a recitare la mia parte. Questo ha portato mio figlio a cercare di uccidersi con un’overdose di pillole e a finire in ospedale”.
Deussen afferma che si è trattato di un campanello d’allarme. Ha cercato una guida nella Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, la cui sede centrale si trova a 11 chilometri da dove vive, a Salt Lake City. Ma ha sentito che il tema delle relazioni omosessuali è considerato tabù: “Non avevo nessun posto a cui rivolgermi. Mi sentivo molto persa, molto sola. È stata una vera battaglia per me, una battaglia per la nostra famiglia”. Così ha cominciato a ricercare online, dove ha trovato un gruppo su Facebook di altre mamme mormoni con figli gay. Si chiamano Mama Dragons, da un verso nella sezione di Mosia del Libro di Mormon che si riferisce alle persone che hanno combattuto “come draghi” per i loro figli. Da quando il gruppo si è formato lo scorso anno, è cresciuto fino a contare centinaia di membri in tutto il mondo: “Tutte esprimevano le stesse preoccupazioni” dice Deussen “e io che pensavo di essere l’unica madre… con un figlio LGBT che doveva fare tutto da sola”.
Le Mama Dragons si offrono reciprocamente sostegno, amicizia e consigli su come aiutare i loro cari omosessuali nel cammino che li porterà a diventare adulti. Alcune di loro si sono anche incontrate di persona. Hanno inoltre aperto le loro case ai mormoni LGBT che sono stati rifiutati dalle loro famiglie e hanno a volte propositi suicidi: “Ci sono molti ragazzi in crisi a causa della lotta interiore che stanno combattendo per il fatto di essere gay e per il tentativo di riconciliarsi con le loro famiglie o la loro religione”, spiega Deussen. Le Mama Dragons sperano di cambiare la narrazione per i giovani LGBT all’interno della Chiesa. Ma i loro sforzi si trovano a volte in profondo conflitto con la dottrina della loro comunità. La Chiesa infatti, durante la sua storia, ha scomunicato i membri dichiaratamente gay e li ha incoraggiati persino a intraprendere controverse terapie di conversione per renderli eterosessuali. Recentemente ha creato un sito web sull’argomento. Il sito afferma che “l’attrazione (verso persone dello stesso sesso) in sé non è un peccato, ma agire secondo essa lo è”, aggiungendo che “con l’amore e la comprensione, la Chiesa tende la mano a tutti i figli di Dio, inclusi i nostri fratelli gay e le nostre sorelle lesbiche”. La leadership della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni ha declinato l’invito a commentare il suo punto di vista sulle relazioni tra persone dello stesso sesso.
‘Non posso uscire con te’
Stockton, oggi sedicenne, ha detto che da quando ha fatto coming out molti membri della Chiesa hanno smesso di parlargli e lo hanno escluso dagli eventi: “Ogni anno abbiamo il campo scout, e alcune mamme hanno detto ‘Se viene lui, non voglio che mio figlio ci vada, perché… se facesse qualcosa?’ Questa situazione è molto dolorosa”. Deussen afferma che questo ha ferito anche lei: “Mi sento a pezzi quando mio figlio mi chiede perché non può avere amici… Cosa c’è di così sbagliato in lui per cui gli altri non vogliono essere suoi amici? Mi sento a pezzi quando mi racconta che i suoi amici dicono ‘Puoi uscire con me, ma se i miei genitori scoprono che sei gay non possiamo più vederci”.
La Chiesa insegna che uno dei pilastri della fede è la famiglia, che si forma attraverso il matrimonio tra un uomo e una donna. Un leader della Chiesa, l’Anziano D. Todd Christofferson, definisce questo punto “centrale nel disegno di Dio”: “Il comportamento omosessuale è quindi contrario a quelle dottrine – è sempre stato e sarà sempre nient’altro che una trasgressione”, dice in un video postato online. Tom Christofferson, suo fratello minore, è gay. Tom Christofferson ha dichiarato che nonostante tali parole suo fratello maggiore lo ha sempre accolto, anche quando la Chiesa non l’ha fatto: “Non so se la dottrina stia necessariamente per cambiare o per cambiare velocemente” dice, ma aggiunge: “So che i leader della Chiesa discutono da tempo molto vivacemente chiedendosi ‘come possiamo migliorare su questo tema? Come possiamo assicurarci che l’amore sia davvero il modo in cui stiamo guidando la comunità e che stiamo facendo il meglio possibile?’”
La Chiesa ha svolto una campagna contro il matrimonio omosessuale e venerdì scorso (26 giugno 2015) ha annunciato che la sentenza della Corte Suprema che legalizza il matrimonio tra coppie dello stesso sesso in tutti gli Stati Uniti non cambierà la sua dottrina. In una dichiarazione ufficiale ha affermato: “Pur dimostrando rispetto per coloro che la pensano in modo diverso, la Chiesa continuerà a insegnare e promuovere il matrimonio tra uomo e donna come parte centrale della propria dottrina e della propria pratica”. Nonostante la Chiesa mormone abbia sostenuto una legge dello Utah approvata in marzo che protegge la comunità LGBT dalle discriminazioni, Deussen e altre Mama Dragons vogliono che la loro leadership faccia di più, e più in fretta: “C’è bisogno di costruire un dialogo, e il fatto che questo dialogo non ci sia ancora ci mette a disagio.”
Al Pride dello Utah che si è tenuto all’inizio di giugno, Deussen ha marciato con suo figlio per la prima volta. Racconta di andare ancora in chiesa ogni domenica – anche se Stockton non ci va più – in parte perché vuole essere parte di questo dialogo: “È una lotta, non dirò il contrario… ma credo anche che non sia la fine di tutto. Credo in un padre celeste, un essere superiore, che ha un piano per tutti noi, e che questo piano comprende i nostri fratelli e sorelle LGBT”.
Testo originale: Mormon Mama Dragons make life easier for young LGBT people