Chiesa pentecostale di Liverpool vuol “curare l’omosessualità” con digiuno e preghiera
Articolo di Josh Parry pubblicato sul sito del quotidiano Daily Mirror (Gran Bretagna) il 13 agosto 2017, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Una chiesa (di Liverpool) offre una “cura” per l’omosessualità attraverso un “pericoloso” programma che prevede un digiuno totale di tre giorni. È quanto è stato scoperto sul Mountain of Fire and Miracles Ministry (Ministero della montagna di fuoco e dei miracoli, una Chiesa pentecostale di origine nigeriana n.d.t.), che offre alle persone omosessuali l’opportunità di “curarsi” in tre giorni di preghiere senza sosta e soprattutto senza cibo, né acqua.
Un reporter del nostro giornale gemello, il Liverpool Echo, si è intrufolato tra gli uomini che intendevano mettere in discussione la propria omosessualità e che si sono incontrati nella sede della chiesa, nel quartiere di Anfield. È stato poi invitato a un colloquio privato con l’assistente del pastore, il quale gli ha detto che essere gay è biologicamente sbagliato e che una terapia a base di preghiera avrebbe potuto correggerlo, fino a permettergli “di sposarsi e avere figli”.
Secondo l’assistente del pastore (il quale si riferiva a se stesso come “fratello Michael”), perché la sedicente terapia potesse essere efficace al massimo il nostro reporter avrebbe dovuto “umiliare la sua anima”, rimanendo senza acqua né cibo per 24 ore prima di partecipare a una sessione settimanale di preghiera, senza che la chiesa offrisse alcun ausilio medico.
Il reporter ha così chiesto spiegazioni al pastore Desmond Sanusi, il quale ha dichiarato che la sua comunità non discrimina nessuno in base all’orientamento sessuale e che fratello Michael stava agendo senza la sua autorizzazione, aggiungendo che in vent’anni di simili attività “non è mai morto nessuno”: “Se lei viene in chiesa, viene a pregare, viene a conoscere meglio Dio, lei è il benvenuto. Noi non discriminiamo nessuno. Sono vent’anni che proponiamo questi programmi e non è mai morto nessuno”.
Alcuni esperti hanno dichiarato al Liverpool Echo che i metodi raccomandati da fratello Michael sono “pericolosi” ed “estremamente preoccupanti”. Le terapie riparative hanno recentemente fatto notizia per via del rifiuto da parte del governo conservatore di Theresa May di dichiararle illegali, nonostante tutte le maggiori associazioni di psicologi abbiano dichiarato che tali terapie “hanno il potenziale per fare molti danni”.
Nella sua prima visita alla chiesa, il nostro reporter è stato invitato a prendere parte a un ritiro di tre giorni, durante il quale i partecipanti avrebbero dovuto pregare fino a tre ore consecutive, senza mangiare né bere fino al terzo giorno, quando avrebbero potuto mangiare “i frutti della chiesa”. Durante la terapia non sarebbe stato possibile lasciare l’edificio. Nonostante questo ritiro fosse reso pubblico da fratello Michael, il pastore ha negato che fosse richiesto un digiuno di tre giorni: “Ciò che [fratello Michael] ha discusso con lei non è responsabilità mia. Io sono il pastore di questa chiesa. Non c’è nessun digiuno di tre giorni”.
Durante il colloquio individuale, fratello Michael ha fatto riferimento all’essere gay come a un “inganno di Satana” e ha affermato che l’unico motivo per cui alcuni si dichiarano gay è per diventare delle “celebrità”: “Voglio dire ancora una cosa, dirai tutte queste cose sul sentirti confuso sulla tua sessualità. Dirai grazie a Dio perché cerchi la liberazione, perché hai ottenuto la liberazione. Devi capire che è un inganno di Satana. Quante persone si rivelano, eccetto i cantanti, i pugili, gli sportivi? Gli attori si rivelano e dicono di provare questi sentimenti. Il loro premio è la celebrità. E tu stai andando per questa strada. Ecco che molta gente lo fa per farsi pubblicità. Io ringrazio Dio che sei venuto qui, dove pensi di ricevere aiuto e so che lo riceverai. Con l’aiuto di Dio, con la preghiera, pregando, con l’aiuto di Dio avrai dei bambini. Ti sposerai ed avrai dei bambini”. Ha poi aggiunto che il ritiro di tre giorni avrebbe raggiunto la massima efficacia se avesse frequentato anche gli incontri settimanali di preghiera preceduti da 24 ore di digiuno, vantandosi di riuscire a sopportare tre giorni di digiuno che lo facevano apparire più giovane. Ha poi aggiunto: “Abbiamo uno speciale programma, chiamato ‘liberazione’, che avrà luogo a settembre. Non mangerai per tre giorni. Ce la farai?”. Quando il reporter ha chiesto il perché, ha risposto: “La nostra anima deve essere umiliata. Dovresti cominciare subito il digiuno”.
Dopo aver ascoltato la registrazione in cui fratello Michael chiama i gay “inganno di Satana” – cosa che ha smentito -, il pastore Sanusi ha continuato a dire che la sua chiesa non discrimina nessuno sulla base dell’orientamento sessuale: “Noi non discriminiamo nessuno. Siamo una chiesa di Dio. Seguiamo ciò che leggiamo nella Bibbia. In nessun passo Gesù ha discriminato qualcuno. La gente viene in chiesa per pregare e conoscere meglio Dio, questo è il motivo per cui viene in chiesa. Parlo come autorità della chiesa, come pastore della chiesa, e le dico che siamo una chiesa che non discrimina nessuno. Io sono il pastore della chiesa e qualsiasi cosa le venga detta da chiunque altro, che sia un assistente o un membro della chiesa, non parla a nome della chiesa”. Ha poi detto che il reporter si è inizialmente rivolto a loro perché “la sua virilità non funzionava” e non a causa del suo orientamento sessuale.
Professionisti della salute mentale e attivisti LGBT hanno deprecato i metodi della chiesa come “pericolosi” e dannosi. La dottoressa Louise Theodosiou, psichiatra consulente del Reale Collegio di Psichiatria, ha dichiarato al Liverpool Echo che questa terapia a base di digiuno pone “serissimi” rischi per la salute fisica e può influire sulle funzioni cerebrali del digiunante: “Se una persona non mangia per 24 ore il suo cervello non subirà danni significativi, ma non funzionerà con la consueta agilità e acutezza. Sarebbe, per esempio, pericoloso guidare.
Penso sia estremamente preoccupante che si raccomandi di digiunare per tre giorni, senza nemmeno bere acqua. Potete immaginare quanto si abbia sete dopo quel periodo di tempo, con il rischio di esacerbare le condizioni di salute e di assumere liquidi in gran quantità, nel tentativo disperato di spegnere la sete. Quando si è molto disidratati c’è il rischio ipotetico di sviluppare un’aritmia cardiaca; non è cosa comune, ma esiste certamente il rischio”.
Testo originale: Inside the gay ‘cure’ church offering ‘dangerous’ starvation therapy