Donne e chiese. A Milano una donna sarà consacrata diacono
In data 22 novembre 2009, alle ore 17,30 nella Parrocchia Gesù di Nazaret di Milano, v.le Caterina da Forlì, avrà luogo l’ordinazione diaconale di Maria Vittoria Longhitano (ndr nella chiesa vetero cattolica italiana).
Non è difficile comprendere l’importanza dell’ordinazione diaconale di Maria Vittoria. Importante per il cammino delle donne nelle chiese: è infatti la seconda volta che una donna italiana verrà consacrata diacona e la prima volta presbitera, come accadrà il 22 maggio a Roma, nel suolo della cattolicissima Italia.
Credo, inoltre, che Vittoria sia una delle persone che più si è spesa e continua a spendersi insieme alle pastore delle nostre comunità per la causa degli omosessuali.
Ho sempre sottolineato a mio modo di vedere che la causa femminile e quella omosessuale sono inscindibili: dove ci sono donne libere è probabile che ci siano prima o poi omosessuali liberi.
Ogni più piccolo gesto a favore della causa femminile diventa un gesto per quella omosessuale. E così come di solito vedo tanto apprezzamento nei confronti delle pastore donne nelle comunità valdometodiste e battiste, bene nello stesso modo dovremmo rallegrarci per le donne diacone delle altre chiese.
Io vado di frequente nella chiesa veterocattolica di Gesù di Nazareth. Piccola ed accogliente dove trovano spazio molte e molti trans. E’ qui che sto prendendo abitudine a parlare con loro e a confrontarmi con una dimensione per me totalmente sconosciuta. Mi ha sempre colpita l’allegria e la calda umanità con cui Vittoria accoglie tanti di questi suoi amici ed amiche. Per me questo vale molto di più di cento proclami di solidarietà nei confronti delle persone transgender spesi malamente qua e là e di solito mai accompagnati da gesti concreti di accoglienza.
Nella mia profonda ignoranza ho capito con quali pronomi, lui o lei, bisogna rivolgersi ai e alle trangender. Ho potuto toccare con mano per la prima volta l’orgoglio dei drag king. Ho ascoltato le loro interviste alla RAI e su Youtube. Ho imparato, in una parola, ad averne profondo rispetto: tutto grazie a Vittoria.
Possiamo imparare molto dall’esperienza veterocattolica. Sebbene questa piccola chiesa conti pochi adepti in Italia, ciò non accade nel resto d’Europa e del mondo. Attualmente, cosa mai sottolineata abbastanza, essa è l’unica a riconoscere in Italia i matrimoni tra persone dello stesso sesso.
E’ per questo che invito chiunque ne abbia la possibilità ad essere presente alla sua ordinazione.
Non solo perchè per lei rappresenta un momento di grande gioia nel suo cammino all’interno della chiesa veterocattolica e legittimamente ognuno desidera avere intorno a se gli amici più cari in momenti come questi.
Non solo perchè la nostra causa passa anche attraverso questi piccoli gesti di condivisione.
Ma perchè è anche con una partecipazione attiva alla gioia degli altri che si concretizza il cammino ecumenico intrapreso da tanti gruppi omosessuali credenti in Italia.
E’ in momenti come questi che possiamo dare testimonianza di come il cambiamento dei cuori e delle menti non appartiene esclusivamente ad una chiesa e che il cammino della nostra emancipazione è un cammino comune, da percorrere tutti uniti dallo stesso entusiasmo e mai divisi tra di noi.