Dove è l’impegno per la giustizia della conferenza episcopale spagnola?
Comunicato stampa di Área de Asuntos Religiosos – FELGTB (Spagna), del 21 luglio 2012, liberamente tradotto da Pina
In questi giorni, in tanti ci chiediamo perché non si sente la voce della Conferenza Episcopale (spagnola) e di tanti vescovi e arcivescovi (che peccato non poterne parlare al femminile in questo caso!) dinanzi al clamore per le numerose ingiustizie e gli squilibri sociali che avvengono nella nostra Spagna.
Essi dedicano una gran quantità di energia e di denaro nel mobilitare la gente per reclamare un solo tipo di famiglia e si affiancano ai rappresentanti della destra più conservatrice (nella maggior parte dei casi, accumulatori di beni materiali e molte volte privi di gesti di semplicità). Dove sono le loro parole dinanzi a tanti sfiduciati?
Dove il loro ammonimento a chi fa affermazioni e commenti fuori luogo, discriminatori e poco caritatevoli? Dove sono le loro parole per i disoccupati? Li accompagneranno sabato 21 luglio(2012), quando, da diverse città della Spagna giungeranno in marcia a Madrid?
Hanno detto qualcosa e agito a favore delle famiglie dei minatori (ndr in sciopero) in una situazione così complicata? Sarà che con tanto rumore di proteste e indignazione, in questi giorni non ci arriva bene il loro messaggio….
Dove sono le loro parole per la violenza eccessiva della polizia, delle tasse, degli atti bancari e imprenditoriali, per coloro che tolgono migliaia di tredicesime a Natale ai tanti funzionari che guadagnano poco meno di 1000 euro, per l’aumento drastico del materiale scolastico, della luce, del gas, che stritolano tantissime famiglie?
Perché non distribuiscono le migliaia di milioni che incassano dalle nostre tasse, invece di investirli in chiese, in processi per condannare teologhe e teologi che onestamente spiegano la fede e le scritture forse da un’altra angolazione? Perché non investirli nelle necessità fondamentali invece delle tante rappresentazioni di santi e vergini, processioni, vestiti, simboli religiosi, ecc.?
Non abbiamo bisogno di molte più di cento mense sociali, di interlocutori che evitino altri sfratti, di voci che dicano che la corona e le alte cariche non devono togliersi un 7% ma una percentuale molto più elevata?
Quale Gesù di Nazareth è quello che a volte menzionano? E’ realmente quello che chiamavano Re ma che si spogliava di tutto e condivideva la tavola con gli esclusi, che incitava affinchè tutti lo imitassero e che diceva di non avere dove riposare la testa? Quello che chiedeva di non commentare i suoi presunti miracoli, che chiamava madre, sorelle e fratelli quelli che lo seguivano, colui che ampliò il concetto di famiglia? E’ colui che si indignava tanto dinanzi all’ingiustizia politica e religiosa di un sistema corrotto, ingiusto, squilibrato e spietato?
Egli dà molto a tanti di noi che han perso la direzione e l’essenza del messaggio di un Dio Amore e Luce. Per favore, riflettete sui vostri cammini, ricominciate, tornate all’essenza di un messaggio che non emargini, che invochi una società orizzontale, equilibrata, giusta, rispettosa e che includa coloro che sono diversi, che non imponga, ma che sia più umana…
Testo originale: ¿Dónde las acciones y voces por justicia de la Conferencia Episcopal, de tantos obispos y arzobispos?