Essere o diventare “popolo di Dio”. La nostra messa in parrocchia a Firenze
Riflessioni di Giusi del Gruppo Kairos di Firenze
Domenica 24 marzo 2019 come Kairos, il gruppo fiorentino di cristiani LGBT con i nostri genitori, siamo stati chiamati ad animare la messa parrocchiale delle 11.30 presso la chiesa di Sant’Antonio da Padova al Romito in Firenze. Continuano, e si approfondiscono, il legame e la simbiosi con una parrocchia che ha voluto incontrarci per la prima volta meno di due anni fa.
In particolare la celebrazione di domenica 24 marzo ha visto il convergere di una serie di circostanze che hanno arricchito di contenuti l’evento. Alla messa e all’incontro successivo sono stati invitati a partecipare i genitori con figli LGBT per approfondire il discorso dell’accompagnamento pastorale di genitori e figli verso una sempre maggiore sinergia di azione all’interno della Chiesa, per offrirle un respiro più ampio.
Il parroco si è dunque chiesto quanti cosiddetti “buoni” cristiani sarebbero disposti a sporcarsi le mani, a scendere in campo per dare seguito ai personali ideali di libertà e di giustizia. Quanti non si ritengono a posto con la coscienza limitandosi semplicemente a coltivare con cura il proprio orticello.
E’ stato significativo che un versetto del Salmo responsoriale della domenica richiamasse questa fame di giustizia: “Il Signore compie cose giuste, difende i diritti di tutti gli oppressi. Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie, le sue opere ai figli d’Israele” (Salmo 102). Versetto cui noi del gruppo Kairos ci siamo ispirati per elaborare un’intenzione della preghiera dei fedeli.
Don Giovanni ha più volte ringraziato nel corso della funzione il gruppo Kairos. Ma noi desideriamo ringraziare la sua persona per la sincera amicizia dimostrataci. L’incontro non è terminato con la celebrazione eucaristica, bensì è continuato con un pranzo molto conviviale in un locale nei pressi della chiesa, pranzo cui sono stati invitati anche i genitori con figli LGBT e don Giovanni.
Un momento non semplicemente piacevole, ma anche di confronto sereno e sorridente, in cui c’è stata occasione di conoscere meglio gli stessi genitori, e i diversi ragazzi del gruppo provenienti da fuori Firenze, soprattutto da fuori Toscana.