Famiglie cristiane. Come superare l’opposizione verso le persone LGBT
Testo tratto dal libretto “Faith in our Families”, pubblicato da PFLAG* (Stati Uniti) nel 1997, pp. 11-13, liberamente tradotto da Silvia Lanzi
Affrontare l’opposizione. Gene Floyd ha considerato tutte le sue opzioni e dopo un periodo di meditazione è arrivata ad una conclusione: “Mi sono presa il mio tempo per riflettere e pensare alle cose a cui credevo. Sapevo che mio figlio è buono e riflessivo. Sapevo anche che gay e lesbiche erano demonizzati nella mia fede e assolutamente non volevo permettere che qualcuno demonizzasse mio figlio. Ho studiato, cercato e pregato per questo, e sapevo anche prima di studiare teologia che non avrei mai voltato le spalle a mio figlio. Guardo tutto questo attraverso gli occhi della Bibbia, che ci dice di amarci l’un l’altro. Non ho intenzione di mettere i versetti l’uno contro l’altro.”
Matt Nevels, pastore battista, riconosce che “Mia moglie Frances e io siamo arrivati al punto in cui ci siamo resi conto che la gente non sarebbe stata d’accordo con la nostra posizione – la nostra apertura. Non avrebbero capito perché facevamo ciò che facevamo. Questo era il loro problema. Dovevano affrontare ciò che credevano e ciò che pensavano. Noi dobbiamo avere a che fare con ciò in cui crediamo. Se ciò che facciamo è un problema per qualcun altro, è un problema esclusivamente loro. Noi sappiamo che Dio ama nostro figlio così come l’ha creato. Siamo in pace con Lui.”
Cercare delle risposte che siano proprio tue – e sentirsi sicuri delle decisioni prese – può essere la strategia migliore per trattare con persone che hanno punti di vista diversi. Ricordati, nessuno può discutere con il tuo cuore.
Il viaggio continua
Le religioni organizzate inevitabilmente includono riti e cerimonie ben determinati. Potresti trovarti ad affrontare improvvisamente questioni religiose per le quali sei impreparato. Per esempio, come te la cavi con i matrimoni o le unioni tra persone LGBT? Cosa succede se la fede dei tuoi cari, dei tuoi amici o del tuo partner è diversa dalla tua? Matrimoni, battesimi e altre cerimonie come i funerali possono proporre nuove domande che necessitano delle risposte.
Sy Zivan trova che “Abbiamo avuto paura per la fede di nostra figlia – l’abbiamo ancora. Lei è ebrea e la sua compagna Mary, la madre dei loro gemelli, è cattolica. A Mary non importa in che religione sono allevati i suoi figli, finché Dio non è menzionato. Mia moglie ed io abbiamo le preoccupazioni di altri genitori ebrei. Ci piacerebbe che i nostri nipotini fossero cresciuti da ebrei”.
Le cerimonie di affidamento e le questioni riguardanti i bambini sono solo alcuni dei molti rituali religiosi e situazioni che possono essere molto complicati per le persone LGBT, i loro parenti e i loro amici. Queste circostanze hanno bisogno di molta fantasia da parte di chi è coinvolto, ma possono anche portare gioie inaspettate e creare nuove tradizioni.
Per esempio, sebbene molte persone credano che le famiglie si possano sentire a disagio se i loro cari LGBT hanno dei figli, Kim Campbell la pensa altrimenti: “Entrambe le famiglie – nonni inclusi – sono volate in California per la nascita del figlio di mio cognato gay e hanno passato un sacco di tempo insieme. In una cerimonia famigliare venne dato il nome al bambino, battezzato nella fede del padre (un africano metodista episcopale) e accolto in quella della madre (Yoruba). Senza conoscere le circostanze che circondavano la nascita del bambino il ministro profetizzò che uno dei ruoli chiave del piccolo Khari sarebbe stato quello di riunire le famiglie!”.
Rita Kissen ha celebrato le nozze di sua figlia: “Mia figlia Michelle e la sua fidanzata hanno avuto un tradizionale e splendido matrimonio ebraico con la huppah (il baldacchino per le nozze), la rottura del bicchiere e la ketubah (il contratto) firmato da tutti e quattro i genitori. I miei genitori erano orgogliosamente al matrimonio. Il fatto che fosse proprio un matrimonio tradizionale ebraico significava che le vecchie generazioni, più resistenti al cambiamento, erano maggiormente a loro agio. Sono felice che Michelle e la sua partner siano ebree, che vivano una vita da ebree e siano consce di se stesse come tali.”
Dove stiamo andando?
Questo testo offre semplicemente suggerimenti per i primi passi di quello che può essere uno sforzo eccitante. Se si incontrano stravolgimenti e svolte nel cammino, si può sempre tornare qui – una tappa verso la riconciliazione, la comprensione e la pace.
Seguendo lo spirito della missione in tre parti di PFLAG (supporto, educazione e aiuto) ci sono molti modi in cui si può trovare la direzione che ci aiuti durante il nostro viaggio, e le strade tramite le quali si possono raggiungere gli altri che intraprendono questo stesso viaggio. Anche se avete domande che non hanno trovato una risposta, potete aiutare altre famiglie semplicemente condividendo le vostre esperienze. Unendovi a PFLAG o ad un gruppo di discussione nella vostra comunità, potete dare e riceve supporto. Parlando del vostro cammino nelle vostre comunità, la vostra esperienza può essere un potente catalizzatore per discutere – e talvolta è difficile – sull’omosessualità e la religione.
Se sentite fortemente che la vostra comunità o organizzazione religiosa ha bisogno di avere maggiore comprensione per le persone LGBT, potete incoraggiarla a diventare più inclusiva e sensibile. Molti membri di PFLAG hanno trovato che aderire a gruppi interreligiosi e facilitare nuove discussioni su questi argomenti possono essere modi soddisfacenti per condividere le loro esperienze per un cambiamento positivo.
Abbiamo offerto suggerimenti che possono essere utili durante il vostro lungo ma eccitante viaggio nella fede – fede nei nostri cari e fede nelle nostre convinzioni religiose. Di tanto in tanto, mentre il viaggio continua, vi incoraggiamo a leggere ancora queste storie. Vi promettiamo che con ogni lettura voci differenti e nuove intuizioni emergeranno per accompagnarvi nel vostro viaggio.
* PFLAG (Genitori, famiglie e amici di lesbiche e gay), fondata nel 1972, è una delle più grandi organizzazioni di attivismo LGBT degli Stati Uniti. Le famiglie italiane possono contattare l’AGEDO (Associazione Genitori di Omosessuali).
Testo originale (PDF): Faith in our Families