Gay e credente. Grazie alla fede ho superato le difficoltà
Articolo tratta da tresnovios.blogspot del 22 aprile 2008
La mia vita omosessuale è iniziata a 20 anni con un amore intenso che è durato ben 9 anni, un amico conosciuto per caso a casa di una comune amica. All'età di 26 anni decisi di dire tutto in famiglia. La reazione iniziale fu quella di un padre che per due giorni non ha proferito parola ed una madre che, nonostante avesse da tempo capito, appena mi vedeva scoppiava in lacrime. Ci volle del tempo perchè il clima in famiglia tornasse sereno, ma alla fine quello che è prevalso è stato il mio essere persona. Grazie a Dio, e alla fede che mi ha donato sono riuscito a trovare la forza per superare le difficoltà della salute e della vita e ad accettare e a far comprendere anche il mio essere omosessuale.
Raccontare la mia storia è abbastanza è abbastanza complicato perchè la mia vita è stata ed è tuttora molto intensa. Piena, direi di momenti felici e dolorosi. Il mio maggior problema è sempre stata la salute, fin dalla nascita, con una malformazione cardiaca congenita.
Da questo punto di vista la vita mi ha riservato non poche sorprese, ma grazie a Dio, alla mia forza e alla mia famiglia ho sempre superato tutto. Ripeto, grazie a Dio e alla fede che mi ha donato sono riuscito a trovare la forza per superare le difficoltà della salute e della vita e ad accettare anche il mio essere omosessuale, al punto da diventare membro dell'ordine secolare carmelitano (laici nella Chiesa per il mondo).
La mia vita omosessuale è iniziata a 20 anni con un amore intenso che è durato ben 9 anni, un amico conosciuto per caso a casa di una comune amica. Una relazione particolare, profonda, che dopo quei 9 anni consecutivi ha visto vicende alterne ed oggi è una bella e profonda amicizia.
All'età di 26 anni decisi di dire tutto in famiglia, i miei genitori conoscevano già da anni Val. La reazione iniziale fu quella di un padre che per due giorni non ha proferito parola ed una madre che, nonostante avesse da tempo capito, appena mi vedeva scoppiava in lacrime.
Ci volle del tempo perchè il clima in famiglia tornasse sereno, ma alla fine quello che è prevalso è stato il mio essere persona, il far comprendere che io ero e restavo quel Dav che i miei cari conoscevano e che aveva svelato loro una parte di sè che non era la sua totalità.
Oggi con mia madre, a distanza di 12 anni da allora, mi posso lasciar andare a condivisioni di apprezzamento verso uomini che ritengo interessanti, mio padre ha accettato il tutto, anche se con lui raramente posso parlare di questo aspetto di me.
Non voglio dilungarmi oltre, la mia speranza per il futuro che consegno anche alla preghiera e alla meditazione, è quella di trovare un nuovo compagno con il quale magari condividere anche la fede, ma più profondamente un cammino d'amore.