I cattolici gay al Papa: sostenga i nostri diritti. Lettera-appello in vista dell’Europride
Articolo di Anna Rita Cillis e Caterina Pasolini, Repubblica, 9 giugno 2011, p.22
«Santo padre ci appelliamo a lei perché condanni la violenza contro i gay. Abbiamo bisogno del suo aiuto perché chi ci tortura, violenta e uccide spesso è convinto di conformarsi alla volontà della chiesa cattolica visto che nel 2008 la Santa Sede si è rifiutata di sostenere la dichiarazione Onu sull’orientamento sessuale.
Le chiediamo di non dare più come indicazione che gli omosessuali debbano sottoporsi a terapie per «guarire», ma piuttosto che abbiano diritto ad una vita che preveda una relazione affettiva nel segno della fedeltà ».
Chiedono comprensione, accoglienza, dialogo. Sono gay, sono giovani lesbiche ma soprattutto si sentono cristiani, traditi e dimenticati dalla loro chiesa.
Per questo, arrivati a Roma da tutt’Europa, semplici credenti ed esperti teologi, dopo giorni di riunioni e dibattiti organizzati all’interno dell’Europride, invieranno una lunga lettera al papa.
Poi sabato tutti via per le strade, per le piazze a festeggiare.
In occasione dell’Europride nella capitale si aspettano almeno un milione di persone alla marcia dell’orgoglio omosessuale.
Cifre da record, in continuo aumento anche perché l’annuncio che a concludere la manifestazione ci sarà la cantante trasgressiva e icona gay Lady Gaga, gratis per solidarietà sul palco del circo Massimo, ha scatenato l’entusiasmo dei suoi fans, provocando «un raddoppio di prenotazioni tra pullman, auto, treni da tutt’Italia e dai vicini paesi europei».
Si aspetta dunque un’affluenza record undici anni dopo l’edizione che nel 2000, in concomitanza col Giubileo tra proteste del Vaticano e polemiche, vide per la prima volta ben 500mila persone sfilare allegramente sul lungotevere per chiedere uguaglianza di diritti per gay e lesbiche.
«Uguaglianza tra tutti i cittadini non ancora raggiunta 3900 giorni dopo nel nostro paese, dove ancora una volta non è stata approvata la legge sull’omofobia », denuncia il segretario dell’Arci gay Paolo Patané.
«Ma qualcosa sta cambiando. Per questa edizione, a differenza del 2000 abbiamo avuto collaborazione, contributi dal comune alla regione, da destra e da sinistra.
Un vento nuovo di partecipazione soffia in Italia, parte dalle elezioni comunali, passa per l’Europride sino ai referendum».
La Big parade partirà alle 16 da piazza dei Cinquecento e si snoderà da via Cavour all’Esquilino, dai Fori imperiali al Colosseo.
Circa 40 i carri e da 500mila — dati questura — ai due milioni i partecipanti previsti: un lungo serpentone che tra colori e musica a tutto volume raggiungerà alle 20 il circo Massimo dove, dopo alcuni interventi lady Gaga salirà sul palco parlando di diritti e omosessualità prima di cantare un brano sul diritto ad essere sempre se stessi.
Nel frattempo, ieri, in questura si è svolto un vertice per garantire la massima sicurezza.
Ad allarmare i vertici dell’ordine pubblico romano alcune minacce tra cui quelle di Stefano Tersigni, segretario capitolino di Fiamma Tricolore Destra Sociale che aveva detto di voler «tirare pomodori» alla regina del pop durante il suo intervento al Circo Massimo e il sit in che Militia Christi organizzerà nelle stesse ore a San Giovanni.