I gay cristiani si mobilitano per la Giornata Mondiale della Gioventù di Sidney
Articolo tratto da gaynewsbits.com del 4 luglio 2008, traduzione di Fabio
Inizierà il 15 luglio, e durerà sino a domenica 20 luglio 2008, la Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) di Sydney (Australia) a cui parteciperà anche papa Benedetto XVI. Un evento dove cercheranno di far sentire la loro voce anche i gruppi di gay e lesbiche cristiani che, alla vigilia della GMG, si sono ritrovati a Sidney per pregare e partecipare insieme all’incontro “Lesbiche e gay cristiani: reclamando il nostro posto e celebrando la nostra diversità” perché “riteniamo necessario reclamare il nostro giusto posto e dare testimonianza della grazia di Dio nelle nostre vite come lesbiche e gay. E’ tempo di celebrare tutta la ricchezza e la saggezza che noi abbiamo offerto alla comunità cristiana, e mostrare che i messaggi negativi scagliati contro di noi sono basati sulla paura e sull’ignoranza”.
Un gruppo di gay e lesbiche cristiani, inclusi membri della Chiesa cattolica, della Chiesa unita (presbiteriani e congregazionalisti), della Chiesa anglicana e delle chiese pentecostali, saranno presenti alla vigilia dell’inizio della Giornata Mondiale della Gioventù e sfideranno la condanna del Vaticano contro l’amore fra persone dello stesso sesso.
Domenica 13 luglio 2008, la Chiesa unita di Pitt Street (ndr a Sidney) ha ospitato una messa e una riunione pubblica dal titolo “Lesbiche e gay cristiani: reclamando il nostro posto e celebrando la nostra diversità” che è stata organizzata dall’appena costituita Rete gay e lesbica cristiana. Prenderanno la parola diversi gay cristiani, incluso la reverenda Dorothy McRae-McMahon (Chiesa unita), l’autore, educatore e attivista cattolico Michael B. Kelly, l’ex pastore pentecostale Anthony Venn-Brown e David Reeder, anglicano, docente all’istituto universitario TAFE di Sydney. I relatori si intratterranno in un dialogo con un gruppo di giovani gay e lesbiche delle principali chiese cristiane.
La discussione sarà moderata dallo scrittore e presentatore David Marr. “Ci troveremo per prendere posizione in favore della dignità dei gay e delle lesbiche, nel cuore di Sydney” ha dichiarato il portavoce Michael B. Kelly. “Condivideremo la nostra convinzione spirituale e incoraggeremo una nuova generazione di giovani gay ad abbracciare la loro sessualità come buona, santa e donata da Dio”.
Kelly ha dichiarato che questo evento, programmato alla vigilia della Giornata Mondiale della Gioventù, dà pubblicamente voce ai gay e alle lesbiche che sono stati condannati, marginalizzati e messi sotto silenzio dalle più importanti chiese e specialmente dalla gerarchia cattolica.
“La versione del cristianesimo che potrebbe emergere a Sydney durante la GMG rischia di non dare spazio ai gay che si stanno emancipando, alle nostre relazioni, alle nostre esperienze, alla nostra voce. Noi non potremo tacere e non permetteremo che un’altra generazione di giovani gay, lesbiche, bisessuali e transessuali sia detta “disordinata”, che le loro relazioni siano dette “cattive” e che dovrebbero stare in silenzio e invisibili per essere parte della chiesa. Noi chiamiamo i gay e le lesbiche cristiani, le nostre famiglie, amici e sostenitori, per affermare che essere gay va bene e che non permetteremo alla propaganda degli ultra-conservatori religiosi di mettere sotto silenzio la nostra fede, la nostra speranza e il nostro amore”.
La reverenda Dorothy McRae-McMahon, l’altra portavoce dell’evento, è d’accordo. “Riteniamo necessario reclamare il nostro giusto posto e dare testimonianza della grazia di Dio nelle nostre vite come lesbiche e gay. Le chiese sono liete di usare i nostri doni e il nostro duro lavoro. E’ tempo di celebrare tutta la ricchezza e la saggezza che noi abbiamo offerto alla comunità cristiana, e mostrare che i messaggi negativi scagliati contro di noi sono basati sulla paura e sull’ignoranza”.
Anthony Venn-Brown ha sottolineato il valore della natura ecumenica dell’evento. “Come primo gay dichiarato pentecostale australiano, è per me importante unirmi ai miei fratelli e alle mie sorelle delle altre chiese cristiane e particolarmente ai giovani, per affermare che Dio ci ama così come siamo”.
David Reeder ha aggiunto “i giovani hanno bisogno di sapere che usare testi biblici per giustificare insegnamenti anti-gay è una scelta e che questa scelta è basata sul pregiudizio, non è una verità contenuta nella Bibbia. Noi dobbiamo santificare il Dio dell’amore, non il dio dell’odio”.
Michael B. Kelly ha concluso: “Il 13 luglio manderemo un forte messaggio a tutte le chiese. Che la giustizia e l’amore insegnato da Gesù deve raggiungere tutte le persone, di ogni fede e di ogni orientamento sessuale. Noi saremo uniti: cattolici, anglicani, unionisti, pentecostali, vecchi, giovani e di mezzaetà, uomini e donne, e condivideremo la fede, il coraggio e la grazia che conosciamo, e insieme manderemo un messaggio di speranza a tutti i giovani gay, lesbiche, bisessuali e transessuali”.
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