Il Molise che non t’aspetti: escursioni turistiche per gay, coppie omosex e etero
Articolo tratto dal sito Primonumero.it del 2 novembre 2012
Parola d’ordine: integrazione. Così l’iniziativa di Vincenzo Desiderio, “romano de Roma”, che aggrega single gay e etero, coppie Arcobaleno e genitori di famiglie tradizionali attorno a progetti di scoperta del bello meno conosciuto, approda in Molise. «Dove – sorpresa – ci sono diversi B&B inseriti nella rete delle strutture ricettive omosex». Si inziia il 4 novembre con una full immersion nell’Abbazia di castel Volturno.
Da chiarire subito: tutti sono i benvenuti alle loro visite turistiche guidate. Famiglie tradizionali, coppie etero,amici senza implicazioni sentimentali, genitori, parenti. Insomma, davvero tutti.
Ma quelle escursioni che affondano nella storia e vogliono riscoprire la bellezza del passato sono organizzate pensando a una categoria ben precisa: gli omosessuali. «Il concetto è creare uno spazio che funzioni per tutti, dove i gay però non debbano nascondersi, ma dove possano vivere in libertà la loro condizione». Parola di Vincenzo Desiderio, l’ideatore del progetto Omogirando che da Roma, città nella quale abita col marito («ci siamo sposati in Austria ma la festa per gli amici l’abbiamo fatta nella Capitale») ha esportato una ricetta evidentemente di successo fino al Molise.
Il Molise? La regione in cui la parola gay suona ancora come una parolaccia? Il Molise dove la maggior parte degli omosessuali non ha nemmeno un locale di ritrovo? Il Molise dove associazioni di riferimento come Arcigay o Agedo (quella dei genitori omosessuali) sono perlopiù sconosciute?
«Proprio il Molise – replica sorridendo Vincenzo, e per una ragione precisa: è una bellissima regione, ancora tutta da scoprire. La nostra è una scommessa, una possibilità interessante per favorire quella integrazione fra etero e omosessuali che altrove è già collaudata ma che in gran parte d’Italia resta un’utopia»
E’ un archeologo, Vincenzo Desiderio. Colto, amante del bello, innamorato del lavoro che fa: la guida turistica. Ha il tesserino, è preparato, e appena può organizza con Omogirando escursioni guidate in luoghi storici più o meno noti. Le giornate, che finora hanno riscosso un bel successo grazie soprattutto alla capacità di raccontare archeologia e cultura in maniera divertente svelando gli aspetti più interessati e meno noti dell’arte e della storia, sono cominciate a Roma e proseguire allargando il raggio d’azione fino al Molise, dove domenica 4 novembre un gruppo di visitatori potrà ammirare l’abbazia di Castel San Vincenzo. «Probabilmente – commenta Vincenzo Desiderio – si tratta del luogo più distante dall’immaginario comune, ma noi scegliamo la cultura e non c’entra nulla, con i posti in cui organizziamo visite guidate, la omosessualità».
Il bello, come si sa, non ha colore politico né gusti sessuali, e d’altronde la discrezione che caratterizza Omogirando, lontana anni luce dall’iconografia che si potrebbe associare a una iniziativa del genere, riesce a trasformare questi appuntamenti in un momento di scoperta e divertimento per chiunque, etero o omosessuali che siano.
Così, dopo Roma e il Lazio, Tuscania e Ostia, la scintilla della scoperta ha coinvolto il Molise, dove domenica prossima è in programma la prima uscita, che ha inevitabilmente il sapore di un esperimento. «In realtà qualche dubbio inizialmente lo avevamo – racconta ancora Vincenzo Desiderio – perché i gay sono più nascosti che altrove. Ma in Molise vive una carissima collega, che
ci ha dato una mano nell’organizzare la cosa e nel convincerci che in fondo non c’era niente da perdere. E poi – confida la guida turistica – il Molise ha cinque o sei Bed&Breakfast inseriti nel circuito delle strutture gay friendly». Vuol dire camere dove le coppie omosex possono dormire senza pregiudizi e senza che i titolari – perché succede ancora – storcano il naso.
«Dunque ci siamo detti: perché no? Proviamoci. Abbiamo creato una rete di contatti e s siamo qua, si comincia domenica con l’abbazia di Castel san Vincenzo, gioiello carolingio della provincia d’Isernia che ha contribuito in modo straordinario nella ricostruzione della storia e della storia dell’arte dell’Alto Medioevo».
Non te l’aspetti, e invece succede. Che i lati più affascinanti della regione, ancora sconosciuti ai più, siano valorizzati da “romani de Roma”, come è Vincenzo. E’ una sorpresa piacevole, tanto più che s’inserisce in una logica di integrazione. «I gay sanno che possono manifestare liberamente la loro condizione, così come le famiglie arcobaleno. Ma anche gli etero sanno che quello a cui si trovano davanti è un gruppo di persone che hanno voglia di scoprire un posto nuovo e di immergersi nel fascino della storia e dell’arte, esattamente come accade in qualsiasi visita guidata ben strutturata.
In più c’è l’occasione per il confronto, lo scambio di esperienze». Insomma, quella cosa che passa sotto il nome di integrazione. E senza pregiudizi, tabù e fronzoli ideologici. Provare per credere.