Matrimonio gay, sì o no?
Sermone del reverendo Marlin Lavanhar della All Souls Unitarian Church di Tulsa (USA) del 20 maggio 2012, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Sapevate già che stamattina l’argomento sarebbe stato il matrimonio gay. Da quando il presidente Obama si è schierato a favore è diventato un argomento caldo. Capisco che l’argomento metta qualcuno a disagio, perché parlare di matrimonio gay fa pensare al sesso omosessuale, e pensare al sesso omosessuale fa sentire parecchio a disagio.
Ma, detto sinceramente, se penso o immagino moltissime delle coppie sposate qui tra voi, che fanno sesso, be’ questo mi fa sentire moltissimo a disagio. Nondimeno difendo il vostro diritto ad essere sposati! Questo è un argomento di estrema importanza e il disagio di qualcuno che pensa a cosa due adulti consenzienti fanno una volta chiusa la porta non dovrebbe avere peso. Alla fine il sesso non c’entra: c’entrano la famiglia, l’amore, c’entra cosa è meglio per i bambini e la società, e cosa è meglio per la stessa istituzione del matrimonio.
Se pensassi che il matrimonio gay fosse dannoso per il matrimonio, i bambini o la società sarei in prima linea tra gli oppositori. Quindi chiedo, specialmente a chi nutre queste preoccupazioni, di considerare seriamente ciò che diremo stamattina.
Prima di tutto, cominciamo con le cose basilari: le persone omoaffettive non scompariranno. Non importa quanti vorrebbero vederle sparire, non torneremo mai agli anni ’40 e ’50, quando i gay vivevano nascosti tra le pieghe della società.
Nessuno tornerà mai nell’ombra come allora. Le ricerche scientifiche ci mostrano in continuazione che una piccola percentuale della società è omosessuale, e non c’è niente che abbiano potuto fare anche se lo volevano – e credetemi, molti hanno voluto e provato. Chi è attratto dalle persone dello stesso sesso continuerà a innamorarsi, a formare coppie, e lo farà apertamente. L’omosessualità fa parte della vita.
Sapete che il matrimonio gay ora è legale in Spagna, Argentina, Islanda, Brasile, Belgio, Norvegia, Svezia, Sudafrica, Portogallo, Paesi Bassi, Messico e Canada? È legale anche in sette stati della Federazione e nel Distretto di Columbia. È legale in Iowa! In più, alcuni comuni – anche in stati che non permettono il matrimonio gay – ora appoggiano i benefici e i diritti legali per gay e lesbiche. Quindi abbiamo buona parte dei grandi gruppi e una maggioranza crescente di americani che dicono di appoggiare l’uguaglianza di diritti per gay e lesbiche.
Le persone LGBT sono i nostri vicini, i nostri amici; i nostri fratelli e le nostre sorelle, i nostri figli; i nostri padri e le nostre madri; i nostri medici, i nostri poliziotti, i nostri avvocati, politici e sì, persino i nostri pastori! E la verità è che lo sono sempre stati, solo che non sempre lo sapevamo! Chi lo nega deve capire che gli americani gay non molleranno e che sono una piccola parte del magnifico mosaico umano della vita. E come ogni persona, gli LGBT meritano amore, sostegno, piena eguaglianza e libertà. Quando capiamo che da ora in poi ci saranno sempre coppie e famiglie gay che faranno parte delle nostre comunità, della nostra società, la questione diventa: in che modo possiamo sostenere al meglio tutti gli individui e le famiglie perché vivano una vita sana e produttiva, quella che tutti vogliamo vivere?
Questo mi tocca personalmente come pastore. Sono stato vicino a coppie omosessuali per nascite e morti, per le gioie e i dolori della loro vita, come sono stato vicino a molte famiglie eterosessuali. La mia esperienza mi ha fatto avvertire la discriminazione contro queste famiglie reale e dolorosa. Non solo le ho viste danneggiate finanziariamente a causa di una tassazione eccessiva e delle leggi di successione, ho anche parlato con un partner a cui è stato negato di vedere la persona amata durante un ricovero d’urgenza perché non era (legalmente) considerato un congiunto.
Ho osservato la famiglia di una donna la cui compagna, dopo una relazione ventennale e le cure quotidiane per una lunga e debilitante malattia, si è vista negare da quella famiglia il diritto a essere menzionata o di sedersi assieme a loro durante il funerale. Non in questa chiesa peraltro: non sarebbe mai successo in questa chiesa! Ma ho visto da vicino ingiustizia e pregiudizio e ne sono rimasto offeso. È ora di sostenere i diritti legali, l’eguaglianza delle persone LGBT e uno di questi diritti è il matrimonio.
Parliamo per un momento di matrimonio. È una istituzione religiosa e civile al tempo stesso. Come istituzione religiosa ha varie regole e restrizioni e rituali che dipendono dalla fede e dalla tradizione. È anche però una istituzione civile, e mentre le regole religiose variano, tutti i matrimoni sono governati dalle leggi civili del Paese, che sono le stesse per tutti. Prendiamo un esempio: le regole della Chiesa cattolica sul matrimonio non permettono la contraccezione e il divorzio. Se siete cattolici romani potete seguire queste regole dottrinali per motivi di coscienza personale, ma nessuno è legalmente costretto dal governo a seguirle. In effetti siamo probabilmente la società più pluralistica in fatto di religione al mondo oggi. Tuttavia, membri del clero e politici cercano di sostenere che siamo, e dovremmo essere, una nazione cristiana. Allora vi chiedo: se è così, quale dottrina cristiana dovremmo usare per creare le nostre leggi?
Ci sono più di 70 milioni di cattolici in America: non solo sono di gran lunga il più grande gruppo cristiano, ma sono anche la più grande singola comunità di fede in America. Questo vuol dire che la loro dottrina che rifiuta il divorzio e la contraccezione dovrebbe essere legge in questo Paese? La maggior parte degli americani non sarebbe d’accordo. (Anche i milioni di cattolici che hanno divorziato non sarebbero d’accordo!)
Il punto è che ciò che rende la nostra democrazia così forte e le nostre religioni così libere è che nessuno viene obbligato dal governo a seguire le regole religiose di qualcun altro, e le nostre religioni sono libere di praticare la loro fede all’interno dei vasti confini delle nostre leggi. Il governo c’è per assicurare l’eguaglianza di fronte alla legge per tutti.
Non importa quale religione abbia più membri – i cattolici, i mormoni o i musulmani – non dobbiamo mai permettere alle dottrine religiose di dettare le nostre leggi e restringere la nostra libertà. Ciò che voglio dire è che nessuna religione dovrebbe essere obbligata dal governo a unire in matrimonio due persone dello stesso sesso, se la cosa stride con le sue credenze. Ma al tempo stesso, se la legge lo permette, quelle religioni che approvano possono farlo.
Anche oggi in Oklahoma è un crimine officiare matrimoni omosessuali. Ogni volta che i nostri pastori lo fanno possiamo essere multati di 500 dollari e rischiamo non meno di un anno di carcere. Li celebriamo da quasi 30 anni qui alla All Souls e fino ad ora nessuno è andato in carcere, ma queste coppie non ricevono nessun riconoscimento legale e nessun diritto.
A seguito della recente risoluzione contraria al matrimonio gay in North Carolina ci sono stati molti leader cristiani, incluso Billy Graham, che hanno affermato che “la Bibbia è chiara sul fatto che il matrimonio è tra un uomo e una donna.” Mitt Romney ha aggiunto che lui sta dalla parte di “3.000 anni di tradizione” che stabiliscono che il matrimonio è tra un uomo e una donna.
Non so quale Bibbia leggano queste persone. E Mitt Romney ha bisogno di una lezione di storia. Apriamo la Bibbia, vediamo i suoi “3.000 anni” di matrimonio. Giacobbe, nella Bibbia, ha due mogli, Lea e Rachele, e due concubine, Bila e Zilpa. Ha avuto dodici figli da queste quattro donne, che sono diventati i patriarchi delle Dodici Tribù di Israele. Secondo la Bibbia, Dio ha approvato e consacrato la famiglia di Giacobbe, poiché più tardi lo ha ribattezzato Israele e fatto di lui il padre della sua nazione.
Il re più venerato nella Bibbia, Davide, ha avuto quattordici mogli. Ha anche dormito con la moglie di Uria e poi fatto uccidere lo stesso Uria per poter sposare la donna. Secondo la Bibbia, Dio ha apertamente approvato questa famiglia biblica, tanto da dire che il messia sarebbe venuto dalla famiglia di Davide. La Bibbia dice che re Salomone aveva 700 mogli e 300 concubine. È conosciuto come l’uomo più saggio: io mi chiedo solo dove trovasse il tempo di fare tutto!
La Bibbia dice anche che se un uomo muore senza eredi, suo fratello deve sposarne la vedova e produrre discendenza (Genesi 38, 6-10). Secondo la legge di Dio contenuta nella Bibbia (Deuteronomio 21, 11-14) le donne possono essere rapite durante una guerra e forzate a sposarsi. Questo fa parte delle tradizionali leggi bibliche sul matrimonio. Senza contare che una donna non sposata che è stata violentata è obbligata a sposare il suo stupratore (è Deuteronomio 22, 28-29) – un altro matrimonio tradizionale biblico. Gesù, naturalmente, tolse i discepoli dalle loro famiglie e la maggior parte di loro non si sposò. Ma moltissimi leader cristiani oggi dicono che la Bibbia è chiara sul “matrimonio tradizionale”, che è sempre tra un uomo e una donna.
Per quanto riguarda il signor Romney che sta dalla parte di 3.000 anni di storia: per gran parte della storia europea il matrimonio è stato prima di tutto un contratto d’affari tra due famiglie che combinavano l’unione dei loro figli. Qui negli Stati Uniti, prima del 1850 era proibito in molti stati agli schiavi di sposarsi. Era però permesso a un marito picchiare e stuprare la moglie. In Virginia, non più di 50 anni fa, un giudice negò a una coppia mista il diritto di sposarsi, cosa che allora era illegale nella maggior parte degli stati. Nella sua sentenza dichiarò, come fanno molti oggi, di sapere cosa Dio intendesse per matrimonio. Scrisse nel documento ufficiale della corte:
“L’Onnipotente Iddio ha creato le razze bianca, nera, gialla, malese e rossa, e le ha poste in continenti separati. E salvo che per interferenza con la sua decisione, non ci sarebbe motivo per tale matrimonio. Il fatto che abbia separato le razze mostra che non aveva intenzione di confonderle.”
Sono lieto di dire che più tardi la Corte Suprema rovesciò all’unanimità quella sentenza, e che nel 1967 il “matrimonio interrazziale” divenne legale negli Stati Uniti. Il punto è che noi abbiamo ridefinito il matrimonio molte, molte volte in molti, molti modi significativi negli ultimi 3.000 anni (e anche negli ultimi 50) e gran parte di noi sarebbe d’accordo nel dire che è un’ottima cosa! Ed è ora di ridefinirlo di nuovo, per rendere le leggi sul matrimonio più giuste ed egualitarie, e in questo non c’è nulla di nuovo.
Recentemente ho sentito un legislatore al telegiornale che diceva “E poi cosa faremo, permetteremo alla gente di sposare le loro tartarughine, visto che le amano?” Le coppie omosessuali non chiedono diritti che le coppie eterosessuali non hanno. Le coppie eterosessuali non possono sposare tartarughe e neppure bambini se è per questo, e nemmeno le coppie omosessuali lo vogliono. La questione è se due adulti legalmente consenzienti possono scegliere di sposarsi, e se la loro relazione e la loro famiglia meritano lo stesso sostegno e la stessa protezione di ogni altra famiglia.
Prima pensavo che fino a quando avremo le unioni civili per le coppie omosessuali, queste otterranno tutte le protezioni e questo basta – non hanno bisogno della formalità del matrimonio. Ma il mio punto di vista in materia si è evoluto ed ecco perché: ho capito che permettere i matrimoni omosessuali è in verità il modo migliore di proteggere la stessa istituzione del matrimonio.
Nel suo libro “Gay marriage” lo scrittore Jonathan Rauch espone il convincente argomento che se cominciamo a creare nuovi tipi di soluzioni legali per le coppie gay (che lui chiama “matrimonio leggero”), poi queste soluzioni legali, unioni civili etc. non possono essere negate alle coppie eterosessuali che decidono di volerle anch’esse. E allora cosa succede? Il tasso di matrimoni oggi è già crollato negli Stati Uniti e sempre più coppie decidono di vivere insieme ma di non sposarsi. Se alle coppie vengono fornite delle opzioni che danno loro i diritti e le protezioni del matrimonio senza la piena responsabilità e gli obblighi, è probabile che sempre più coppie eterosessuali preferiranno quelle opzioni.
I bambini americani invece di crescere con l’idea del matrimonio cresceranno con un assortimento di pseudomatrimoni e di accordi legali tra cui scegliere. Passerà poco tempo prima che i giovani comincino a dire “Oh, fai un “matrimonio tradizionale”. Che roba strana.” Il modo migliore di preservare e proteggere il matrimonio, con tutto ciò che significa e ha da offrire, non è crearne nuove forme legali ma di aprirlo alle persone omoaffettive.
Il matrimonio è una istituzione importantissima della società, per prendersi cura l’un l’altro in salute e in malattia. Se le persone non hanno una famiglia chi si prende cura di loro? Tocca ai vicini, ai colleghi, e allo Stato. Chi se non un coniuge è presente legalmente, moralmente, emotivamente ed economicamente quando una persona ha un infarto, o una malattia debilitante, o un esaurimento, oppure perde il lavoro?
Il matrimonio offre una delle più fondamentali unità di cura e sostegno nella società; è un impegno enorme, per non parlare della sfida che rappresenta. Ecco perché noi come Paese offriamo alle coppie sposate tanto supporto perché il loro matrimonio possa avere successo, perché il matrimonio è una istituzione di importanza vitale per la nostra società. Le nostre comunità, le nostre future generazioni e la nostra nazione dipendono in gran parte dalla forza delle famiglie. Sostenere i pari diritti al matrimonio è il solo modo di assicurare un solido futuro all’istituzione del matrimonio.
Una cosa interessante – e Jonathan Rauch lo fa notare – è che le persone LGBT sono passate dal reclamare diritti al reclamare responsabilità. All’inizio gli LGBT volevano semplicemente il diritto legale di poter “fare sesso, camminare sicuri per strada e mantenere un lavoro”. Ora il loro obiettivo si sta spostando verso il prendersi responsabilità come “il matrimonio, il servizio militare e l’educazione e l’istruzione dei giovani”. E noi dovremmo sostenere questo movimento della responsabilità.
Per chi fa parte della nostra congregazione questa non è una cosa astratta, perché la nostra cara pastora, la reverenda Tamara Lebak e sua moglie Jill sono insieme da più tempo di me e mia moglie. Stanno per festeggiare i 17 anni. Hanno una casa, una figlia, e molte altre cose insieme. Lavorano entrambe nel campo dei servizi alla persona e sono molto attive nella nostra chiesa e nella nostra comunità. Ma non possono sposarsi legalmente.
Fortunatamente la copertura assicurativa sanitaria della nostra chiesa fa capo alla nostra denominazione nazionale e così copre anche Jill come partner di Tamara. Ho appena saputo che la copertura per le spese odontoiatriche invece non c’è. Ci sono tanti vantaggi legali e fiscali che il matrimonio eterosessuale automaticamente conferisce, e che costano alle coppie come Tamara e Jill molti soldi per essere goduti, e questo non è corretto, è discriminatorio e sbagliato.
Il matrimonio legale risolverebbe tutte queste iniquità con un tratto di penna. E cosa più importante, la situazione della loro figlia, Beckett. Anche se entrambe sono suoi genitori, Tamara è la sua madre biologica. Non essendo legalmente sposate, se dovesse succedere qualcosa a Tamara, Jill non avrebbe alcun diritto su sua figlia. Tamara non può dare disposizioni testamentarie, perché i bambini non sono servizi di argenteria, non possono essere ereditati.
In situazioni come queste, anche se sei stata genitore del bambino per anni e anni, in Oklahoma il padre biologico (e la sua famiglia) hanno più diritti sul bambino della madre. Che ci crediate o no, in questo stato anche un donatore di sperma completamente anonimo in queste situazioni ha più diritti di un genitore non biologico. E questo non va bene!
Ovviamente Jill non può adottare Beckett in Oklahoma a meno che Tamara non rinunci ai suoi diritti genitoriali, il che riproporrebbe il problema a parti rovesciate. A loro non succederà mai, ma se dovessero lasciarsi, Jill non avrebbe assolutamente alcun diritto legale di visita a sua figlia. Succede lo stesso con decine di migliaia di bambini e famiglie in tutta America. Questo deve cessare. Come nazione dobbiamo tirare fuori la testa dalla sabbia e creare una legislazione che fornisca la stessa protezione di fronte alla legge per tutti gli americani.
Recentemente qualcuno mi ha fatto notare: non è bizzarro che le pressioni più forti contro i pari diritti al matrimonio vengano dalla gerarchia cattolica e dai mormoni? A cui aggiungerei molte Chiese afroamericane? La gerarchia cattolica è ufficialmente celibe e quindi non ha un’esperienza diretta con le questioni pratiche del matrimonio.
Perdonatemi se dico questo, ma mi sembra fuori dal mondo che un gruppo come questo possa dettare la legislazione matrimoniale di questo Paese. La Chiesa mormone ha fatto molto per far passare la Proposta 8 in California, che ha bloccato il matrimonio omosessuale in quello stato. Sembrano voler difendere il “matrimonio tradizionale” a qualsiasi costo, ma il loro profeta più venerato, Brigham Young, a cui hanno intitolato la loro università più prestigiosa, aveva 55 mogli e con 16 di loro ha avuto figli. Quando Mitt Romney dice di stare dalla parte dei “3.000 anni di tradizione nel matrimonio” ti viene da chiederti di cosa cavolo stia parlando!
E poi, la forte opposizione di molti leader religiosi afroamericani è tra le cose che fanno più male. Lasciatemi solo dire che fortunatamente molti dei più rispettati pastori afroamericani stanno uscendo allo scoperto come sostenitori della posizione del presidente per i pari diritti al matrimonio. Per esempio, un gigante del movimento per i diritti civili, il reverendo Joseph Lowery, che ha pronunciato la benedizione all’insediamento del presidente Obama; il reverendo Raphael Warnock, che predica nella chiesa di Martin Luther King, la comunità battista Ebenezer ad Atalanta, Georgia; Otis Moss III, della Trinity Church di Chicago. Naturalmente il nostro vescovo di Tulsa, Carlton Pearson, è stato due volte alla CNN nelle ultime due settimane a sostenere il matrimonio gay, e il reverendo Gerald Davis è stato un pioniere: ha sostenuto il matrimonio gay per vent’anni in questa città.
Detto questo però, sono ancora molte le voci che arrivano dai pastori afroamericani che si levano contro i pari diritti e l’inclusione delle persone LGBT nella società americana. Usano la Bibbia per sostenere le loro ragioni. È molto triste se consideriamo la lunga tradizione di predicatori bianchi che usavano la Bibbia per soggiogare e discriminare gli afroamericani.
I versetti biblici venivano usati per mettere fuori legge i matrimoni tra schiavi e per impedire i matrimoni tra bianchi e neri. Che quei predicatori stiano usando la stessa tattica per sopprimere i diritti LGBT segna un momento molto triste delle chiese afroamericane che sono state a lungo un bastione di libertà di questa nazione. Voglio riportare un bel brano di Michael Eric Dyson, professore della Georgetown University e noto scrittore, commentatore e pastore battista afroamericano. Ha dichiarato la scorsa settimana allo Ed Lacey Show:
“Non dobbiamo usare la Bibbia per creare altri nemici della fede, ma usare la nostra fede per farci altri amici tra gli ultimi, tra chi si è perduto e chi è solo. La mia Bibbia mi dice che Gesù ha detto “Devi amare il Signore con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua anima, e amare il tuo prossimo come te stesso.” Non ci sono asterischi sulla frase che dicano: eccetto i gay, eccetto le lesbiche, eccetto i bisessuali o i transgender.
“Vogliamo davvero usare la Bibbia come veniva usata contro di noi? Molti cristiani bianchi, pensando di possedere lo spirito di Dio e di essere gli unti del Signore, credevano che i neri dovessero essere emarginati, cittadini di seconda classe, cacciati dalla chiesa, a cui vietare l’ingresso e negare la comunione; perché non erano umani, non erano cristiani e perciò non erano fratelli e sorelle. Citavano testi biblici per giustificare il loro bigottismo.
“Vogliamo fare la figura degli ignoranti? Vogliamo che gli LGBT subiscano la stessa storia di abusi e di tragica soppressione della loro fede? Vogliamo stare dalla parte sbagliata della storia a causa delle nostre concezioni ristrette, provinciali, parrocchiali?
“Faccio appello a tutti i miei amici, ai pastori e alle pastore, ai credenti, ai pensatori, agli afroamericani che contano perché si oppongano a questo tipo di bigottismo. Forza, abbandonate il vostro atteggiamento di copertura e santificazione del bigottismo in nome della fede, quando in realtà state solo costringendo Dio ad avallare il vostro fanatismo. Dobbiamo essere più grandi del fanatismo, elevarci al di sopra del provincialismo, fare appello alla fede dei nostri padri e delle nostre madri per riscattare e liberare coloro che sono oppressi, e non rendere più pesante la loro oppressione.”
La discriminazione, il fanatismo e l’ineguaglianza sono sempre un male per i bambini, un male per la società, un male per tutti. Pari diritti? Sono un bene per i gay, un bene per gli etero, un bene per il matrimonio, e un bene per l’America. Sosteniamoli!
Dio vi benedica
Amen
Testo originale (pdf): All Souls Unitarian Church