La comunità gay e i credenti omosessuali di “Nuova Proposta”
Questa che presentiamo è una tesi di laurea molto particolare su “una comunità di persone, uomini e donne, pervicacemente convinti che è possibile dirsi omosessuali e cattolici”, si tratta del gruppo di credenti omosessuali “Nuova Proposta” di Roma. La tesi di Laurea di Stefano Ventura su “Forme di partecipazione alla comunità omosessuale“, è una delle prime indagini su questa realtà di fede e partecipazione.
Come scrive l’Autore, “certo del valore dell’incontro con questi uomini e donne, ritengo che il lavoro che presenterò sia anche un contributo nella ricerca sulle dinamiche di costruzione dell’identità di ciascuno, a prescindere dai propri orientamenti sessuali: sono andato convincendomi, infatti, del valore esemplare dei processi che ho rintracciato all’interno del gruppo di gay cattolici Nuova Proposta”.
“La tendenza omosessuale è una tendenza ad agire in modo disordinato rispetto alle finalità del proprio corpo: si tratta di un disordine evidente fra il pensiero e la realtà. La persona che ha un comportamento di tipo omosessuale è una persona alienata dalla propria natura e dalla propria identità” (da www.paginecattoliche.it).
« […] Queste e molte altre affermazioni, ben più gravi ed offensive, prive di ogni fondamento se non una imbarazzante omofobia, sono la cultura in cui sono stato cresciuto. Come molti altri giovani ragazzi e ragazze, ho incontrato queste idee, questi giudizi perentori, queste patologizzazioni senza alcun fondamento, proprio nel momento in cui costruire la mia identità era un compito difficile e delicato: durante la mia adolescenza.
Immersi in queste “profezie che si avverano”, quale futuro possono immaginare, quale stima di sé possono costruire dei giovani che abbiamo avuto una educazione cattolica, che nutrano sentimenti religiosi e che siano – anche e non solo – omosessuali?
Sono convinto che l’osservazione indipendente sia un concetto limite, un’idea a cui ogni singolo, concreto osservatore punta nello sforzo di garantire il valore di quanto osserva: non è tuttavia possibile essere indipendenti dal proprio punto di vista. Si può però cercare di tematizzare anche questo come un dato tra i dati e tenerne conto durante l’interpretazione del quadro che si descrive.
Pertanto la mia partecipazione è stata quella di un osservatore situato, interessato, coinvolto, che porta la sua esperienza nell’incontro e che utilizza proprio questa posizione per comprendere la posizione dell’altro. Non è dunque superfluo affermare che non sono cristiano, che sono stato cattolico, che sono omosessuale e che ritengo che le gerarchie cattoliche siano una delle ultime organizzazioni che si oppongono al riconoscimento di un preciso diritto umano: il diritto di essere considerato qualcuno a prescindere dal proprio orientamento sessuale, ovvero il diritto di ciascuno di cercare la propria felicità.
Certo del valore dell’incontro con questi uomini e donne, ritengo che il lavoro che presenterò sia anche un contributo nella ricerca sulle dinamiche di costruzione dell’identità di ciascuno, a prescindere dai propri orientamenti sessuali: sono andato convincendomi, infatti, del valore esemplare dei processi che ho rintracciato all’interno del gruppo di gay cattolici Nuova Proposta.
Un ultima nota polemica in questa introduzione al mio lavoro. Ho sottolineato una frase nelle citazioni riportate, a mio modo di vedere, particolarmente poetica: cercare l’altro come “mistero da comprendere e da assorbire”. Trovo questa frase adatta a descrivere la magia dell’incontro, a prescindere dall’orientamento sessuale – stride così sentirla citata in un paragrafo in cui si cerca di convincere il lettore della patologia dell’omosessualità.
Si tratta forse di un atto mancato, che tradisce una vicinanza con l’esperienza che si condanna ben maggiore di quanto si vorrebbe? Può forse indicare il motivo nascosto di tanta rigida acredine nei confronti di un gruppo sociale? Lascio ovviamente al lettore, anch’egli situato, il giudizio su quello che legge», dalla tesi di laurea di Stefano Ventura su “Forme di partecipazione alla comunità omosessuale”.
Quanti volessero approfondire questa tematica di ricerca possono contattare direttamente Stefano Ventura.
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