La mia famiglia in transizione attraverso le mille sfumature dell’amore di Dio
Testimonianza Maria Rosaria, una madre del gruppo TRANSizioni, sull’incontro-laboratorio online “TRANSizioni. I cammini delle persone transgender e dei loro genitori” (28 marzo 2021)
Sono madre di tre figli: Dario, Lorenzo e Dada. Lorenzo e Dada, gemelli, sono due persone transgender ossia non si riconoscono nel sesso biologicamente assegnato. Lorenzo, in quanto uomo binario, in maniera totale; Dada in quanto persona non binaria, in maniera fluida.
Inizio a scoprire l’affascinante mondo Trans innanzitutto con la transessualità di Lorenzo: una sofferenza che finalmente dopo anni prendeva il nome di disforia di genere. Successivamente arriva la consapevolezza di Dada. Se con Lorenzo il percorso risultava abbastanza chiaro e netto (medicalizzazione FtM) con Dada è un percorso di scoperta giorno per giorno, di auto ascolto attraverso l’uso alternato e fluido dei pronomi e dell’espressione di genere.
Per entrambi ho percepito sin dall’inizio quanto un nome potesse iniziare a salvarli e farli sentire amati, riconosciuti e vivi.
Come madre non ho potuto far altro che accogliere le identità dei miei figli che finalmente dopo anni di sofferenza potevano riscrivere e riscriversi con dei percorsi di transizione (percorso di riassegnazione psicologico e medico per Lorenzo, per il momento solo psicologico per Dada).
Più di tutto quello che mi ha spinta è stata la consapevolezza del raggiungimento di un benessere psico – fisico che purtroppo è venuto a mancare sin dall’inizio. Con me tutto il resto della famiglia, da mio marito Alessandro, ai miei genitori, all’altro mio figlio Dario, che è stato il primo a raggiungere Lorenzo quando venne tutto fuori. Ci siamo stretti con l’amore di cui una famiglia è capace.
Stesso amore di cui Cristo è il più grande testimone. La fede è stato per me quello che per Lorenzo e Dada è stata l’arte: un grande faro che ha abbattuto paure, schemi e pregiudizi.
I miei figli, ognuno con la propria diversità, sono stati per me la più grande fonte di ricchezza e conoscenza: la concretizzazione di un Amore di un Dio che è Padre e Madre insieme, che non si ferma al corpo ma che va al di là, sin dentro le radici più profonde dell’anima.
Qui arriva l’incontro con la contraddizione più grande? E la Chiesa, quel posto dove ho servito insieme alla mia famiglia per anni e che si fa porta voce dello spezzare il pane che è Corpo per tutti? Dov’è? Solo un profondo senso di esclusione, solitudine e indifferenza. Un luogo che non valorizza le sfumature bellissime dei colori (quelle in primis della comunità LGBTQIA+) ma che è rimasta ferma a vedere solo il bianco e il nero. Senza sapere che proprio nei colori si manifesta la possibilità di amare.
Ama il prossimo tuo come te stesso.
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