La riscoperta del nostro percorso d’amore come coppia gay cristiana
Testimonianza di Luigi e Giuseppe sul percorso di accompagnamento per coppie cristiane LGBT 2018/2019
Il percorso sull’amore che abbiamo fatto con Corrado e Michela, genitori di Parma, ha fatto molto bene al nostro rapporto di coppia. E’ stato un dono di Dio veramente abbondante, prezioso, fecondo. Crediamo fermamente che siano state le persone delle quali il Signore si è servito per farci sentire tutto il suo sostegno, la sua vicinanza, e la sua benedizione di Padre e Madre.
Sono bastati pochi fine settimana con loro e altre quattro coppie gay e lesbiche per far sbocciare nell’intimo una grandissima gioia, che andava radicandosi nel cuore incontro dopo incontro; una profonda fiducia reciproca, nel nostro rapporto a due e all’esterno con il resto del mondo; una concordia tra noi a cui non eravamo più abituati da tempo (abbiamo imparato a ben dialogare e ben litigare!); l’intima sensazione, tenera e forte, di essere amati, amati perdutamente, creati gay (e di questo siamo estremamente riconoscenti a Dio!!
Avrebbe potuto farci etero…….ma non sarebbe stata la stessa cosa!!!), pensati da Dio e desiderati da lui insieme fin prima della creazione del mondo, chiamati ad essere segno tangibile e fecondo della bontà di cui abbiamo fatto esperienza. Per lasciare tracimare l’amore che in questo momento sentiamo di non riuscire a contenere!!!!!!
Se è vero che dai frutti si riconosce l’albero…. basterebbero già queste poche cose elencate a garantire che c’era anche lo Spirito ad accompagnarci durante questi incontri, il quale non ha mai smesso di ricoprirci di grazia, in questo cammino di condivisione di una profondissima esperienza di fede con coppie omosessuali provenienti da tutta Italia. Ringraziamo questi genitori per averci accompagnato in questo percorso, e Dio per avercelo concesso, perché questo ci ha messo alla Sua presenza, e questo è sempre il dono più grande!!!
Si è compiuto anche un altro piccolo miracolo. Nel riflettere sulla bellezza dei nostri sentimenti, e soprattutto sulla dignità che abbiamo come Figli di Dio, essendo stati riscattati ad altissimo prezzo con il Suo sangue, insieme a tutti i nostri fratelli neri, ebrei, stranieri, transessuali, lesbiche, si è andato facendo ancora più chiaro l’impegno che vorremmo assumerci come segno di fecondità. Ai nostri occhi si è fatta ancora più chiara la dolorosa vacuità e l’illogicità del sessismo, ideologia di cui portiamo più o meno tutti qualche ferita, e di ogni forma di razzismo.
Viviamo in una società in cui i dominanti di questo mondo hanno esercitato con l’avvallo delle istituzioni civili e religiose violenza sulle minoranze (a volte in forma sottile e simbolica, altre in maniera non tanto sottile!) in nome di una superiorità incomprensibilmente precostituita. Facendo ad esempio passare l’eterosessualità per ‘naturale’, inevitabile, necessaria.
Il costante richiamo alla superiorità morale dei comportamenti eterosessuali da parte delle istituzioni grida vendetta agli occhi di Dio, che detesta ingiustizia e menzogna. Così come il nostro atteggiamento che come Paese abbiamo verso i migranti di oggi!
Tempo qualche anno, e la Chiesa farà un mea culpa come già accaduto per le crociate, l’inquisizione, e altri errori del passato. Nell’attesa che questo si compia, a noi sembra doveroso come coppia gay credente fare in modo che nessuno si senta più in colpa o semplicemente ‘tollerato’, o non accolto. Questo cammino ci ha rimandato fortemente alla dimensione liberante del Vangelo, e all’importanza di quel “ero straniero e mi avete accolto!”.
Non possiamo essere schiavi dei pregiudizi nè tantomeno dell’ignoranza, degli scrupoli o dei sensi di colpa. Come gay credenti ci sentiamo pienamente liberi, e vogliamo contribuire a liberare la libertà di tutti i fratelli e le sorelle che il Signore metterà sul nostro cammino.