“Fair Tales”. Le coppie gay della storia raccontate dall’artista Ryan Grant Long
Articolo di Kittredge Cherry* pubblicato su Jesus in Love Blog (USA) il 7 dicembre 2011, liberamente tradotto da Silvia Lanzi
Sono stati ritratti dall’artista Ryan Grant Long, in una nuova serie intitolata “Fairy Tales”, quei Personaggi storici maschili che hanno amato uomini, inclusi alcuni santi gay.
Abbracciando più di 4000 anni la serie include i martiri cristiani del III secolo, Sergio e Bacco, e l’eroe biblico Davide con il suo amato Gionata.
I dodici pannelli rappresentano un vasto ed equilibrato assortimento di una dozzina di coppie maschili, in vari periodi, culture e religioni, iniziando dall’Egitto del 2400 a.C. Con la prima coppia omosessuale di cui si abbia notizia Khnumhotep e Niankhkhnum. Tutte sono persone reali e molte sono ampiamente accertate come omosessuali o bisessuali.
Il progetto “Fair Tales” è stato creato in formato calendario per la sua tesi per il Master of Fine Arts all’università del Wisconsin-Madison, dove l’artista ha ottenuto un diploma in studi LGBT nel 2009 .
L’artista Ryan Grant Long fa rivivere il passato mostrando figure storiche in momenti inusuali, in scorci di vita informali. È quasi come se stesse lì a scattare istantanee spontanee.
Per esempio, i santi Sergio e Bacco di solito sono ritratti fianco a fianco, in posizioni statiche, mentre fissano colui che li sta guardando. Ma Long li sorprende mentre si guardano negli occhi, in un momento privato, nella cella della prigione.
In un’altra immagine, Gionata è ritratto proprio nel momento in cui si innamora di Davide, poco dopo che il giovane eroe ha decapitato il gigante Golia.
La serie “Fairy Tales” si sposta attorno al mondo con figure che vanno da un imperatore cinese ad un poeta arabo, ad un guerriero samurai giapponese ad atleti maya. Egli presenta anche compagni famosi nella cultura occidentale: l’artista Leonardo Da Vinci con il suo assistente Salai, il poeta Walt Whitman con il suo compagno Peter Doyle. La serie continua fino ai nostri tempi con il leader dei diritti civili Bayard Rustin mano nella mano con il suo partner Walter Naegle (sotto).
Long, che abita a Madison, Wisconsin, in questo momento sta lavorando come concept artist per videogiochi. La sua arte copre una vasta gamma di soggetti, ma un altro suo lavoro basato su temi religiosi include un’opera commissionata per promuovere “In from the Wilderness” del reverendo David Weekly. Il libro segue il suo percorso di coming-out come ministro transgender nella United Methodist Church. Recentemente Long si è preso il tempo di discutere della sua arte con Kittredge Cherry, storico dell’arte e autore del blog Jesus in Love.
Perché hai deciso di ritrarre l’omoaffettività maschile nella storia?
Il mio titolo rappresentava la fine della mia carriera accademica e volevo che il mio progetto finale come studente rappresentasse il culmine di tutto ciò che avevo imparato durante la mia esperienza al college. A parte l’arte, mi ero focalizzato sugli studi LGBT, la sociologia e l’antropologia. La maggior parte delle persone non riceve un’educazione formale sugli argomenti LGBT, così ho voluto portare ciò che avevo imparato in una sfera più pubblica, e usare le mie capacità artistiche per renderli visivamente più accattivanti e accessibili ai non addetti ai lavori.
Come hai scelto quali coppie mostrare?
Ho iniziato guardando a coppie rappresentative di amanti storici che avrebbero potuto essere presi come introduzione ad un corso accademico di storia LGBT. Sergio e Bacco erano un argomento rilevante nella mia classe di studi LGBT a causa del modo in cui hanno sfidato le nozioni convenzionali dell’atteggiamento del cristianesimo verso l’omosessualità. Volevo anche un’ampiezza di culture e periodi storici per sottolineare davvero che l’omosessualità non è un’invenzione moderna o un caso fortuito, ma una parte essenziale dell’esistenza umana ed è stata presente dal momento in cui l’uomo ha camminato sulla terra.
In generale, non ho trovato necessario che vi fosse la prova assoluta che i soggetti erano gay come noi lo intendiamo. Stavo cercando un’evidenza abbastanza certa da rendere plausibile che uno storico concedesse che avrebbero potuto essere amanti; e se vediamo lo stesso affetto in due persone di sesso opposto, non ci sarebbe dubbio che daremmo per scontato che sono coinvolti romanticamente.
Anche per la tua mostra dell’AFA, le immagini formavano un calendario. Perché le hai presentate così?
In linea con la mia intenzione di normalizzazione la dimensione dell’omoerotismo, ho scelto una delle più popolari e ubique forme d’arte a cui ho potuto pensare. Volevo creare un’arte che fosse a prezzi accessibili e che si potesse appendere liberamente nelle case e nei dormitori dei college, per dare facilmente informazioni a coloro che le desideravano.
Questa decisione mi ha messo in contrasto con la mentalità da “fine art” del mio programma MFA. Mi è stata fatta pressione per ingrandire comicamente le immagini per la mia mostra, così sarebbero state degli oggetti d’arte da museo. Ma, in verità, il progetto è sempre stato pensato con l’intenzione di essere disponibile per tutti per l’acquisto in formato calendario.
La tua serie include due coppie che sono popolari a molti dei nostri lettori: Davide/Gionata e Sergio/Bacco. Cosa ti ha attratto di queste in particolare? Come hai scelto quali delle loro scene di vita dipingere?
Volevo che ogni coppia avesse un suo unico tema romantico basato su quello che sentivo fosse il momento più caratteristico e intenso delle loro storie. Quando cercavo la storia di Davide e Gionata, sono rimasto colpito dall’immagine di Gionata che si toglieva i vestiti e li metteva a Davide. C’era umiltà. La testa di Golia è inclusa come una sorta di omaggio a dipinti simili durante la storia e ho trovato anche un po’ contraddittorio e divertente contrastare questa violenza con un gesto molto dolce. Mi è sembrato di catturare qualcosa del tono contraddittorio del Vecchio Testamento, che contiene grande bellezza e poesia, ma anche cose orribili come genocidi e schiavitù.
Per quanto riguarda i santi, il momento in cui il fantasma di Bacco appare al suo amante morente era non solo molto romantico, ma anche un colpo alla credenza prevalente che i gay non siano i benvenuti nel paradiso cristiano. Così, come molte delle immagini, serve al doppio proposito di onorare i rapporti omoaffettivi, mentre si combattono i preconcetti comuni che hanno dato origine all’omofobia.
Perché non hai incluso donne che amano altre donne? Hai intenzione di fare una versione lesbica? O conosci una versione femminile di un altro artista?
Questa è la critica che ho ricevuto all’apertura della mostra, e mi sorprende il fatto che qualcuno si aspetti che io, un uomo gay, possa fare arte che parli per le lesbiche. Credo che sarebbe meraviglioso se un altro artista affrontasse questo soggetto, ma non essendo una donna, o una persona che si innamora delle donne, non ho davvero molta passione per questo soggetto.
Come hanno reagito gli altri al tuo “Fair Tales”? Cos’hanno pensato i tuoi professori? Hai dovuto affrontare qualche opposizione, controversia o tentativi di censura?
Ciò che è interessante, e forse un po’ strano, è che molte persone sono state sbalordite dalla natura delle immagini. Così tanta arte gay è focalizzata sul sesso e sulla’“alterità”. Credo che molta gente si aspettasse Tom of Finland, ma ho fatto questa serie perché ero stanco degli stereotipi. Essere gay è un’esperienza umana completa. Non è solo il sesso, o l’essere una minoranza, è anche amore, amicizia, comunità…volevo vedere lo stesso tipo di celebrazione dell’amore omosessuale che gli eterosessuali danno per scontato. In più, come ho detto, il mio interesse per l’arte popolare e l’illustrazione è contro alcune delle nozioni accademiche di come dovrebbe essere la “fine art”, così ho dovuto combattere e scendere a compromessi perché la mia idea fosse accettata.
Come la tua prospettiva di gay dichiarato ha influenzato “Fair Tales”?
RGL: come ho detto, ero un po’ stanco di vedere dell’arte gay che fosse apertamente sessuale e superficiale. E non solo per tutta l’arte gay, ma mi sembra che sia come sovrarappresentata. Sono nato in una piccola città turistica e sono cresciuto con valori sociali relativamente conservatori. Volevo far diventare normali le relazioni gay e l’omoaffettività e rendere questa informazione accessibile a coloro che non necessariamente si inentificano con una cultura gay urbana stereotipata. Nonostante queste siano ben note figure storiche, volevo che la raffigurazione dei loro affetti fosse con i piedi per terra, commovente, stimolante – umana – non scioccante, oltraggiosa o sconcertante, come tanta arte contemporanea è, soprattutto quando l’argomento sono le sessualità alternative. Come hai detto, sembrano candide istantanee di “scorci di vita”, ed è quello che volevo esattamente.
Sono stato particolarmente attratto dal tuo dipinto del monaco buddista giapponese Kukai, perché ho vissuto tre anni in Giappone da giovane e perché so che alcuni dei nostri lettori sono buddisti. Perché hai incluso Kukai nel calendario? Qualisono le leggende sulla sua omosessualità?
Avevo bisogno di dodici immagini per completare il tema del calendario, e avevo appena sentito che la storia di Kukai non era di impegnarsi in modo così intimo come le altre coppie che ho disegnato. Anche Abu-Nuwas, che è conosciuto per essere abbastanza promiscuo e, a volte, decisamente sporco, era appassionato con i suoi amanti e la sua storia è caratterizzata da un’interessante immagine romantica, ma la storia di Kukai non aveva molto del topos romantico. Secondo la leggenda Kukai avrebbe introdotto l’omosessualità in Giappone. È una storia affascinante, ma non ho trovato nulla dei rapporti reali e quale avrebbe potuto essere il loro carattere.
Cos’hai imparato personalmente dalla ricerca e dalla creazione di “Fairy Tales”?
Da quando ho studiato la storia LGBT durante i miei studi di laurea e di dottorato, le informazioni che imparavo mentre facevo le mie ricerche erano affascinanti, ma non esattamente assolutamente impressionanti. Generalmente mi erano famigliari. La maggior parte di quello che ho imparato mentre lavoravo al progetto aveva a che fare con il modo di superare le preoccupazioni formali, le tecniche di progettazione delle immagini, e il modo di stamparle in grandi dimensioni. Dopo la mostra ho dovuto rivisitare completamente il formato per adattare il mio lavoro alle dimensioni da calendario richieste da DeviantArt website, dove si può ancora comprare. Questo è quando ho aggiunto una barra verticale di informazioni extra a destra di ogni immagine, che non era presente nella mostra dell’AFA.
Quando abbiamo concordato questa intervista, hai detto che l’uso delle tue immagini doveva essere per un proposito “secolare” in modo che lo potessero condividere sia persone religiose che non. Per piacere, racconta ai nostri lettori il perché di questa politica.
Una semplice ragione è che io sono ateo e spesso critico nei confronti delle religioni, così non voglio che le mie immagini siano usate per promuovere una visione del mondo o un’ideologia con la quale, semplicemente, non sono d’accordo. Ma sono anche umanista e progressista e credo che sia imperativo costruire ponti tra coloro che sono interessati alla giustizia sociale. È per questo, in parte, il motivo per cui ho finito per usare la mia arte per il reverendo David Weekly.
David ha visto il mio “scherzo” sull’arca di Noè creato per shirt.woot.com, che è piaciuto sia ai cristiani che ai non cristiani. Ha pensato fosse carino e divertente e sua moglie mi ha avvicinato per creare una t-shirt che celebrasse il suo libro “In from the Wilderness”. Sebbene io non sia cristiano, ho amato assolutamente il libro e ho trovato la storia di David perfettamente accessibile e affascinante a livello umano; l’ho raccomandato ad amici teisti e non teisti, così come ai professori che insegnano in corsi di studio LGBT.
Nonostante le nostre differenze, io e David siamo probabilmente d’accordo sul 90% degli argomenti sociali e politici, e così ho molto più in comune con qualcuno come lui che come, diciamo, un ateo libertario come Penn Jillette. E in generale il modo in cui si arriva all’uguaglianza sarà lo stesso per tutti, credo. Istruzione, l’equità giuridica ed economica, e (parlando da americano) il mantenere gli Stati Uniti una nazione laica in cui la religione è separata dalla politica e nessuno ha il diritto di imporre le proprie convinzioni personali sugli altri.
Così posso liberamente contare, tra i miei amici e sostenitori, cristiani apertamente gay, anche se non siamo d’accordo su questioni religiose. Voglio che tutti si godano la mia arte, non solo quelli che seguono una particolare ideologia.
* Questo post fa parte di una serie di interviste fatte Kittredge Cherry, per il sito Jesus in Love Blog, ad artisti lesbiche, gay, bisessuali, transgender (LGBT) e queer sul loro immaginario spirituale e religioso.
Testo originale: Artist paints history’s gay couples: Interview with Ryan Grant Long