Un appello a Papa Francesco sul ruolo delle donne e sull’esclusione dalla Comunione
Testo diffuso dal Catholic Organizations for Renewal (Organizzazioni Cattoliche per il Rinnovamento), presentazione di Alberto del gruppo Progetto Rùah di Trieste, traduzione di Giacomo Tessaro
Vi segnaliamo una lettera scritta dal coordinamento delle organizzazioni cattoliche progressiste americane a Papa Francesco. Ci e’ stata inoltrata da Marianne Duddy-Burke, Direttore di Dignity, la piu’ vasta organizzazione LGBT cattolica americana.
Nella lettera si chiede a Papa Francesco di espandere il ruolo delle donne nella Chiesa cattolica, incluse posizioni di ruolo in organi importanti per la pastorale, come quello di Capo della Congregazione per la Fede o nel Pontificio Consiglio per i Laici. Inoltre, la lettera chiede che vengano rimosse tutte le restrizioni all’amministrazione dell’Eucarestia, che attualmente riguardano, tra gli altri, persone divorziate e risposate, e persone in unioni omosessuali.
Se volete sottoscrivere questa lettera, potete aggiungere il nome della vostra organizzazione e il nome di un suo rappresentante firmatario in calce PRIMA DEL 10 FEBBRAIO 20014 e inviare l’adesione all’attenzione di Marianne Duddy-Burke, all’indirizzo execdir@dignityusa.org
Lettera a Papa Francesco sul ruolo delle donne nella Chiesa e sul divieto di Comunione
Vostra Santità Vescovo Francesco, abbiamo in comune con tanta gente di tutte le parti del mondo la grande gioia per la vostra elezione alla Cattedra di Pietro e la grandissima speranza generata dalla vostra visione per la nostra Chiesa.
Delle molte questioni di cui vi siete occupato in questo primo anno del vostro nuovo ministero, due sono emerse ben presto e con frequenza nei vostri discorsi: la condizione delle donne nella Chiesa e la cura pastorale del popolo di Dio.
Come leader di un movimento di fedeli cattolici, impegnati perché la nostra Chiesa abbia e offra il meglio, vi offriamo delle riflessioni che crediamo apporterebbero una maggiore compassione e un maggior coraggio al mondo e al popolo di Dio. Queste proposte non contengono complessità teologiche e possono essere tranquillamente avanzate senza rompere con quella che può essere vista come l’obbligatoria continuità con il precedente magistero.
Per il bene del popolo di Dio pensiamo sia vitale un maggior potere delle donne in ruoli nei quali le loro decisioni sarebbero decisive per la nostra Chiesa e in servizi per i quali il solo requisito sacramentale è il Battesimo. Vi invitiamo a nominare donne di talento e impegnate in posizioni che sanciscano la significativa autorità pastorale che già stanno esercitando, e anche a capo degli uffici della Curia, inclusa la Congregazione per la Dottrina della Fede, la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, la sacra Congregazione per il Clero, la Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, il Pontificio Consiglio per il Laici, il Pontificio Consiglio per la Famiglia e altri.
Per quanto riguarda la cura pastorale del popolo di Dio, noi speriamo di essere testimoni della fine dell’uso della Comunione come premio per l’ortodossia dottrinale. La Comunione è un sacramento di amore e pace, di misericordia e perdono offerto da Gesù a tutti la notte prima di morire. Non richiede di conformarsi agli insegnamenti della Chiesa in tutti i suoi dettagli e non sanziona ogni minima scelta morale fatta da chi la riceve. Nondimeno, offre amore e guarigione ai cattolici che vivono l’alienazione e il rifiuto.
La Comunione offre un posto alla mensa a coloro cui è stato fatto capire di non esserne degni, inclusi i molti che da molti anni si sentono alienati dalla nostra Chiesa e dalla sua vita sacramentale per, come i cattolici divorziati e risposati, i cattolici impegnati in relazioni omosessuali e altri.
Finalmente potremmo accogliere l’opportunità di portare la nostra esperienza di rappresentanti dei milioni di cattolici in tutto il mondo che sono fortemente impegnati nella nostra Chiesa ma che sperano in un cambiamento nelle alte cariche e nella cura pastorale. Vi invitiamo a un dialogo personale con noi e con i vertici di analoghe organizzazioni in altre parti del mondo.
Noi preghiamo, papa Francesco, per il vostro ministero e la vostra salute e vi chiediamo di ricordarci nelle nostre preghiere. Aspettiamo la vostra gentile risposta, che può essere inviata a Linda Pinto, coordinatrice delle Organizzazioni Cattoliche per il Rinnovamento.
Vostra in Cristo
Il testo originale inglese:
Your Holiness Bishop Francis, We share with people throughout the world the great joy of your election to the Chair of Peter and the abundant hope engendered by your vision for our Church.
Of the many issues you have addressed this first year in your new ministry, two have emerged early and often in your remarks: the status of women in the Church and the pastoral care of God’s people. As leaders of a movement of steadfast Catholics, committed to the best to and for our Church, we offer you reflections that we believe would bring a greater measure of compassion and courage to the world and to God’s People. These proposals are free of theological complexity and are readily able to be advanced without a break with what some might see as imperative continuity with former teachings.
For the good of God’s people, we feel it vital that there be increased leadership of women in roles where they would be among our Church’s most influential policy-makers, and in offices where the only sacramental qualification for service is Baptism. We urge you to appoint talented, committed women to positions that recognize the significant pastoral leadership they are already providing, and as heads of leading curial offices, including the Congregation for the Doctrine of the Faith, the Congregation for Divine Worship and the Discipline of the Sacraments, the Sacred Congregation for the Clergy, the Congregation for Institutes of Consecrated Life and Societies of Apostolic Life, the Pontifical Council for the Laity, the Pontifical Council for the Family, and others.
With regard to pastoral care of God’s people, we hope to experience an end to the use of Communion as a reward for doctrinal orthodoxy. Communion is a sacrament of love and peace, of mercy and forgiveness offered by Jesus to all on the night before he died. It does not imply conformity with Church teachings in all instances and it does not endorse all aspects of moral choice made by the recipient.
It does, however, offer love and healing to Catholics who experience alienation and rejection. Communion gives a place at the table to those who have been made to feel they were not worthy. This includes many who have felt alienated from our Church and its sacramental life for many years, including divorced and remarried Catholics, Catholics in same-sex relationships, and others.
Finally, we would welcome the opportunity to bring our experience as representatives of the millions of Catholics around the world who are deeply committed to our Church, but hope for changes on issues of governance and care. We invite you to personal dialogue with us, and with leaders of similar organizations in other parts of the world.
We pray, Pope Francis, for your ministry and your health, and ask you to remember us in your prayers, as well. We look forward to your gracious response, which can be made to Linda Pinto, Coordinator of Catholic Organizations for Renewal.
Yours in Christ.