L’Inghilterra dice ‘Si” ai matrimoni in chiesa per gay e lesbiche

Gay e lesbiche potranno finalmente sposarsi in chiesa dopo che la Casa dei Lords ha chiaramente votato a favore del superamento del divieto alle unioni religiose tra appartenenti allo stesso sesso.
L’emendamento delle Pari Opportunità, presentato come libero voto dal Pari gay e musulmano Waheed Alli, ha ricevuto un appoggio schiacciante da parte dei Lords e anche da un numero notevole di vescovi Anglicani.
Il superamento del divieto, che deve ancora essere approvato dalla Camera dei Comuni, permetterà ai luoghi sacri di ospitare le unioni civili – ma questo non sarà un obbligo, così come alcuni tradizionalisti avevano temuto.
Lord Alli ha smentito il fatto che le comunità religiose saranno costrette ad accettare i matrimoni gay. “La libertà religiosa non può iniziare e finire con ciò che una religione vuole”, ha detto.
“Questo emendamento non pone vincoli ad alcuna organizzazione religiosa nell’ospitare le unioni civili nei propri luoghi, ma ci sono molte coppie gay e lesbiche che vogliono condividere la propria unione con le congregazioni alle quali appartengono. E c’è un certo numero di organizzazioni religiose che intendono consentire alle coppie gay e lesbiche di fare esattamente questo”.
Gli attivisti per i diritti dei gay e i membri delle chiese che si sono battuti per eliminare il divieto, hanno accolto la decisione dei Lords come una vittoria per la parità dei diritti e dell’espressione religiosa.
Tuttavia, l’emendamento ha causato costernazione tra le figure religiose contrarie all’omosessualità, le quali temono di dover far fronte, un giorno, a costose battaglie legali per aver dato il benservito o punito il clero che ignorava il loro divieto sul matrimonio gay.
Il voto è arrivato qualche ora prima che l’ultima agenzia di adozioni cattolica si rivolgesse alla Corte suprema perché le consentisse di continuare a negare le adozioni ai genitori omosessuali.
Dal 2005 le agenzie per le adozioni sono state costrette a tener conto anche dei candidati gay, con il risultato che tutte le agenzie per le adozioni Cattoliche della Gran Bretagna, , tranne una, hanno sospeso l’attività o si sono separate dalla Chiesa Cattolica.
Il Dr Don Horrocks, Capo degli Affari Pubblici per l’Alleanza Evangelica, temeva che una cosa simile potesse accadere alle chiese che continuavano a rifiutarsi di celebrare le unioni gay.
“Non vogliamo vedere le chiese finire tutte nella stessa barca nel giro di pochi anni, ossia costrette ad attenersi alla legge contro la discriminazione o a cessare la propria attività”, ha detto.
Anche per la Chiesa d’Inghilterra l’emendamento è problematico. Sebbene un ristretto numero di ecclesiastici anglicani sia disposto a celebrare queste unioni nelle proprie chiese è ancora tecnicamente impossibilitati a farlo a causa del diritto canonico della Chiesa d’Inghilterra, che può essere modificato solo dal Sinodo Generale o dalla House of Bishops.
I matrimoni gay nelle chiese non avverranno subito poiché l’emendamento deve ancora essere approvato dalla Camera dei Comuni.
Difficilmente i deputati si opporranno perché il voto è stato trionfale tra i Lords, ma con un’elezione generale e il cambio del parlamento imminente ci potrebbero voler mesi prima che i Comuni trovino davvero il tempo per discutere a proposito del divieto.
L’emendamento è la vittoria maggiore per i gruppi religiosi che non hanno problemi teologici in merito all’idea di sposare i gay nei propri luoghi sacri.
Tre comunità religiose – la Società Religiosa degli Amici (i Quaccheri), il Giudaismo Liberale e l’Assemblea Generale delle Chiese Unitariane e Cristiane Libere – hanno già detto di volere legalmente riconosciute le coppie dello stesso sesso.
Alcuni ecclesiastici liberali all’interno delle organizzazioni Metodista, Battista e Anglicana potrebbero anche aprire, in maniera plausibile, le proprie porte ai matrimoni gay.
Molti attivisti religiosi gay sperano che il superamento del divieto permetta, finalmente, alle coppie gay di poter usare la parola “matrimonio” piuttosto che unioni civili.
Il gruppo liberale cristiano Ekklesia si è rivolto al governo per esaminare a fondo le leggi sul matrimonio in Gran Bretagna e per distinguere il processo legale di registrazione dalle cerimonie religiose.
Molti ritengono che questo atto possa permettere, sia agli oppositori che ai sostenitori del matrimonio gay, di trovare un modo per esprimere la propria fede liberamente e apertamente all’interno della legge britannica.
“Si richiede con urgenza una revisione della legge matrimoniale in risposta alle diverse fedi e rapporti in questa società del pluralismo”, ha detto il condirettore Symon Hill.
“E’ tempo di un cambiamento legale che permetta alla gente di sposarsi e avere relazioni come un vero popolo, una vera comunità, e, se lo ritengono importante, di prendere un impegno religioso mediante una registrazione legale che avvenga come processo separato”.
I Quaccheri saranno, probabilmente, i primi a portare le unioni civili nelle proprie chiese, non appena il divieto sarà eliminato legalmente.
Lo scorso anno essi promossero un atto senza precedenti, ossia annunciarono di voler dare alle coppie gay delle vere cerimonie matrimoniali.
L’azione fu significativa perché, come i rabbini e i sacerdoti della chiesa d’Inghilterra, gli ufficiali di stato civile quaccheri possono sposare la gente in nome dello stato.
Chris Campbell, un quacchero che ha, da tempo, una relazione con un Cattolico Romano, ha detto a The Independent che molti cristiani gay vogliono vedere il giorno in cui essi potranno avere un’unione civile nella propria chiesa.
“Non mi piaceva l’idea di andare da un ufficiale di stato civile: non è questo il matrimonio per noi”, ha detto.
“E’ un impegno solenne e irrevocabile alla presenza di Dio. Se questo elemento religioso non viene riconosciuto, certamente rifiuto l’idea di contrarre il matrimonio”.
Campbell crede che molte chiese saranno in grado di migliorare la propria immagine una volta che sarà loro permesso di ospitare le cerimonie civili.
“Ci sono due motivi per festeggiare”, ha detto. “Non solo i rapporti tra persone dello stesso sesso sono ora più vicini che mai al veder riconosciuto il proprio amore come qualsiasi altra coppia cristiana impegnata, ma è anche un trionfo per l’immagine della chiesa.
Alcuni ora la vedono come intoccabile, ma questo emendamento dimostra anche altro: dà alle Chiese il diritto di ospitare le unioni civili nei propri luoghi se le coppie lo desiderano: avranno finalmente la possibilità di scegliere di agire in base alle conclusioni alle quali sono pervenuti dopo i vari dibattiti e questa non potrà che essere una cosa buona”.
Testo originale: Gay weddings to be allowed in church