I cristiani LGBT e l’essere ponti dello Spirito oggi (Att 2:1-21)
Riflessioni bibliche* di Mark D. Jordan e David O. Jenkins tratte dal progetto Out in Scripture (Stati Uniti), del gennaio 2007, liberamente tradotte da Giacomo Tessaro
La nostra esperienza di vita assomiglia più probabilmente alla torre di Babele (Genesi 11:1-9) che a Pentecoste (Atti 2:1-21). Parliamo lingue diverse. Non ci capiamo. Ci sembra di essere isolati e disconnessi invece che uniti e in armonia.
In che modo i membri della nostra società, le comunità locali, le Chiese e le famiglie sono isolate e disconnesse? In che modo il linguaggio contribuisce a questa situazione?
In Atti 2:1-21 la promessa e la speranza di Pentecoste è che il dono dello Spirito di Dio allevi le divisioni umane, dandoci la capacità di comunicare attraverso le lingue e le razze. È stata data una lingua comune a persone di culture e religioni diverse, con diversi valori e visioni del mondo.
Sembra che sia stato dato loro simultaneamente un desiderio di ascoltarsi l’un l’altro. Una sacra possibilità, la comprensione tra gli esseri umani, è stata resa manifesta tra la folla riunita a Gerusalemme. È il dono della profezia riversato su tutti, donne e uomini, giovani e anziani, schiavi e liberi, etero e omosessuali.
Il nostro racconto di Pentecoste ci invita a costruire un ponte, non una torre. Questo ponte è costruito sulla promessa e la speranza di Cristo, che si fa strada nel deserto delle nostre incomprensioni. Il linguaggio comune può essere creativo abbastanza quanto è nuovo per tutti, difficile e goffo quando lo usiamo per la prima volta.
Ma ogni giorno noi impariamo nuove parole all’interno della nostra cultura, parole che introducono nella nostre vite nuovi significati, nuove possibilità, nuove creazioni.
Pentecoste ci ricorda che abbiamo questa capacità e Dio ci dà il desiderio e le parole per parlarci l’un l’altro in vista della pace. Nel mezzo del caos e della confusione, dell’incomprensione e dell’isolamento, Dio era ed è presente in modo creativo e vitale.
– Come possiamo cominciare a creare un linguaggio comune che unisca invece che dividere le nostre comunità?
Anche il salmista, nel Salmo 103 (104):24-34, 35b, parla di un Dio che è presente e dona la vita: “Mandi il tuo spirito, sono creati, e rinnovi la faccia della terra. […] Egli [il Signore] guarda la terra e la fa sussultare, tocca i monti ed essi fumano.” Sentiamo gli echi e vediamo i segni di un Dio creativo che si rifiuta di ritirarsi dal mondo che ha creato.
In Romani 8:14-17 l’apostolo Paolo, abbastanza coraggioso per andare a Filippi e anche a Roma, il centro del potere imperiale, ora vuole vedere lo stesso coraggio nei nuovi credenti che vivono a Roma. Smettetela di avere paura, dice loro. Smettetela di fare gli zimbelli dei potenti! Non siete gli schiavi di chi vorrebbe farvi del male e tenervi buoni! Non siate così passivi!
Anche voi siete figli di Dio, eredi delle promesse e dell’amore di Dio. Smettetela di agire come dei figli illegittimi, disadattati e non voluti e vivete la vostra vita. Lo Spirito di Dio, potente, creativo e corroborante riposa su di voi, vive in voi e vi dà ciò di cui avete bisogno per avere vita in abbondanza. Fate vostre queste promesse. Lo Spirito fa di chiunque lo riceva una figlia o un figlio di Dio, amati da lui, non un servo o un subordinato.
– Quali abitudini dobbiamo cambiare per poter cominciare ad agire come veri figli di Dio?
Fin almeno dagli anni ’40, i cristiani LGBT negli Stati Uniti hanno fondato delle comunità di accoglienza e testimonianza. Queste bande di profeti hanno diffuso il dono dello Spirito di Dio. Ora, dopo mezzo secolo, la loro testimonianza ha trovato un compimento inaspettato nel cambio di atteggiamento di molte Chiese cristiane. Ma l’importante lavoro delle piccole comunità continua.
Quando Gesù ha promesso il suo spirito in Giovanni 14:8-17 lo ha descritto come un avvocato o un difensore, ma anche come un maestro e un memento.
Raccontare la verità sulla realtà che le persone LGBT vivono ogni giorno – le nostre storie – è reso possibile dal lavoro dello Spirito Santo, che ci aiuta ad essere coraggiosi. Lo Spirito ci mette in condizione di dire la verità, che sia dolorosa, imbarazzante, umiliante, folle, divertente o liberante.
Questo è lo Spirito che ci dona il nuovo e creativo vocabolario di cui necessitiamo per costruire ponti e nuove visioni, non solo per la nostra comunità ma anche per la Chiesa e il mondo.
– Nel nostro tentativo di costruire ponti, quali modi di parlare e quali parole dovremmo assolutamente evitare e quali dovremmo assolutamente utilizzare?
La nostra preghiera
Signore Santo
aprici al movimento del tuo Spirito.
Tu ci chiami attraverso il tuo Spirito
così che possiamo riunire e celebrare la nuova comunità.
Siamo tutti diversi e tuttavia condividiamo la brama
che ci tocca e ci spinge a unirci tutti insieme.
Radunaci perché il vento dell’amore soffi attraverso di noi
e il fuoco della passione bruci dentro di noi.
Amen
* I brani biblici sono tratti dalla Bibbia di Gerusalemme/CEI
Testo originale: Easter to Pentecost Year C