L’omosessualità, vissuta e repressa, nel medioevo
Testo pubblicato sulla piattaforma Mosaic Info (Svizzera), liberamente tradotto da Luca Canetti, parte seconda
Globalmente, dalla fine dell’Impero Romano al XIII secolo, la repressione (dell’omosessualità) in Occidente è sì presente, ma è messa in atto in modo assolutamente diseguale (1). Inoltre, va detto che tra il X e il XII secolo, oltre ad un’urbanizzazione sempre crescente, alla ripresa del commercio e all’apertura di università in numerose regioni europee, si assiste alla crescita e al rinvigorirsi della cultura omoerotica.
L’amore cortese esiste anche tra gli uomini, come, del resto, testimonia la letteratura cristiana coeva (cf. Sant’Anselmo, San Bernardo di Chiaravalle, Sant’Aelredo di Rievaulx, o il vescovo Marbodo di Rennes della scuola di Chartres, i cui poemi che cantano l’amore tra uomini vantano una diffusione vastissima in Europa), e parecchi Papi e uomini di potere rinunciano a perseguitare gli atti omosessuali (cf. Sinodo lateranense del 1059 [1], Sinodo di Londra del 1102, Decreto di Graziano del 1140).
All’epoca, la prostituzione maschile stava diventando di scottante attualità, e il termine «Ganimede», riferito al celebre mito greco che parla di questo bellissimo figlio del Re di Troia rapito da Zeus, diventa sinonimo dell’attuale parola «Gay». Il termine «sodomita» sembrava dover esser relegato al dimenticatoio, ma non tarderà a tornare nell’uso comune.
L’assolutismo e la repressione
Dall’inizio del XIII secolo fino alla fine del XVIII secolo si assiste all’imporsi dell’assolutismo, sia statale che religioso. Ne consegue che i princìpi teologici vanno a finire anche nei codici legislativi secolari. Con le crociate, i sentimenti xenofobi si diffondono a macchia d’olio. Esattamente come gli ebrei, che subiscono persecuzioni in tutta Europa (vedi ad es. il Concilio Ecumenico Lateranense IV, celebratosi nel 1215) (2), i «sodomiti» subivano dei persecuzioni penali più o meno dappertutto nel continente. Prova ne sia il fatto che, in Spagna, nel 1256 Alfonso X di Castiglia promulga un codice civile che puniva con la castrazione e la lapidazione i «peccati contro natura».
Qualche anno più tardi, a Orléans, un nuovo codice penale puniva con la castrazione, l’ablazione del pene e il rogo per chi si macchiava del peccato di sodomia (3), prima che Luigi IX salisse al trono nel 1270. Spesso assimilata all’eresia, perseguitata su tutti i fronti dai tribunali dell’Inquisizione e da tutte le autorità secolari, l’omosessualità viene vista sempre più nettamente come un crimine contro l’ordine e la natura, soprattutto sotto l’influenza di San Tommaso d’Aquino (1225-1274) (4).
Teologo rinomato e ascoltato, Tommaso codifica la morale sessuale cristiana nella sua Summa Theologiæ, e giudica gli atti tra persone dello stesso sesso «contro natura», dogma sostanzialmente irrevocabile che alimenta la retorica ecclesiastica ancora oggi (5).
All’inizio del XIV secolo, Filippo Il Bello inizia a porsi contro i Cavalieri dell’ordine dei Templari, accusandoli di eresia e di sodomia, e li fa massacrare. In Inghilterra re Edoardo II, che non ha mai fatto mistero del suo amore per Gaveston, è deposto, castrato e impalato nel retto nel 1327.
Lo stesso dicasi per l’Italia, dove, già dall’inizio del XV secolo, la sodomia è repressa severamente, soprattutto a Firenze, che a partire dal 1432 instaura un tribunale speciale per perseguire i crimini di sodomia. Il fanatico monaco domenicano Girolamo Savonarola denunciò la situazione con le sue prediche feroci contro «il vizio abominevole». Tutto ciò non impedirà però agli artisti e ad alcuni dignitari di vivere le loro inclinazioni omoerotiche.
Nella Svizzera medievale le relazioni tra uomini sono punite allo stesso modo e con la stessa severità, basti citare la condanna al rogo per sodomia del cavaliere von Hohenberg e del suo servo a Zurigo nel 1482.
(1) Per approfondire, si veda: Sinodo del Laterano, in Denz. 691-69.
(2) Per approfondire le principali questioni teologiche affrontate da questo concilio ecumenico, si veda: Concilio Ecumenico Lateranense IV, La fede cattolica, in Denz. 800-802; L’eresia di Gioacchino da Fiore, in Denz. 803-808 e Reliquie dei santi, in Denz. 818-819.
(3) Per approfondire, si veda: Concilio Ecumenico Lateranense IV, Simonia, in Denz. 820.
(4) Per approfondire, si vedano i principali pronunciamenti del Magistero della Chiesa a proposito del Sommo Dottore Angelico: Leone XIII, Enciclica «Æterni Patris», in Denz. 3135-3140; Pio XI, Enciclica «Studiorum ducem», in Denz. 3665-3667.
(5) Si veda infatti: C. Caffarra, Viventi in Cristo. Compendio della morale cristiana, Cantagalli, Siena 2006, 214; Istruzione della Congregazione per l’educazione cattolica sui criteri di discernimento vocazionale riguardo alle persone con tendenze omosessuali in vista della loro ammissione al seminario e agli ordini sacri «In continuità», in Denz. 5100 e Catechismo della Chiesa cattolica, Libreria Editrice Vaticana, Città Del Vaticano 1999, 2357-2359.
Testo originale (PDF): Le Moyen Age et la montée du Christianisme