Matrimoni gay: Gesù conobbe coppie gay ma non le ha mai condannate
Intervista a Padre Fernando Frontan, sacerdote omosessuale Uruguayano, pubblicata sul sito Ociogay.com (Spagna) il 13 dicembre 2012, liberamente tradotto da Adriano
I legislatori dell’Uruguay hanno dato via libera al matrimonio egualitario e la chiesa cattolica nazionale non ha tardato a reagire oppnendosi. Tuttavia esistono voci dissidenti, come quella del reverendo Fernando Frontan, che è omosessuale e che fu espulso da un collegio uruguayano dove lavorava, a causa della sua condizione.
“Quando questo tema cominciò ad essere affrontato in Argentina nel 2009, la chiesa cattolica prese una posizione molto simile a quella del Vescovo Galimberti mentre altre chiese, nel mondo protestante (luterani, metodisti), cercarono di comprendere la realtà affettiva tra persone dello stesso sesso e del nucleo familiare che viene generato, di conseguenza la loro posizione fu quella di appoggiare il progetto di legge argentino sul matrimonio egualitario.
Ma basta guardare il mondo protestante inglese per capire la comprensione e la benedizione di migliaia di chiese luterane, presbiteriane, anglicane e metodiste nel benedire l’amore tra persone dello stesso sesso”.
“Nessuno può sire che questa sia la realtà e io sono l’unico che abbia autorità per affermarlo…”, commenta padre Frontan. “Come credenti abbiamo una fonte ispiratrice che illumina la nostra teologia: la Bibbia, e in essa scopriamo che non esiste un unico e solo modello di famiglia riconosciuta da Dio, (quella tradizionale formata da “mamma, papà, bambino, bambina, nonno e cagnolino”) bensì esistono almeno 35 modelli rappresentati in essa.
A quel tempo, Gesù ebbe l’opportunità di conoscere vincoli stabili di affettività tra persone dello stesso sesso e non troviamo nessuna ulteriore specifica che Egli ne abbia condannato alcuno (almeno non viene riportato negli evangeli; sebbene qualcuno si basi su alcuni pezzi delle lettere di San Paolo per giustificare la condanna agli omosessuali). Ricordiamo quando Gesù incontra il centurione romano che gli chiede di salvare il suo servo/schiavo/amante (tipico collegamento omoparentale romano). Non codanna nè il centurione nè il servo e riconosce la fede del centurione e salva il suo servo. Questa frase ben nota e ripetuta nelle preghiere viene da quel brano: “Signore non son degno che entri nella mia casa, ma dì soltanto una parola ed io sarò salvato”.
Secondo il sacerdote, Gesù non condanna gli omosessuali al contrario lo fa contro “qualunque vincolo dove l’oppressione, l’odio, il disprezzo e il rifiuto siano frutto di discriminazione. Ma torniamo all’Uruguay, dal 1904 siamo uno stato laico, separato dalla chiesa, e ciò che governa il matrimonio è il codice civile, per tanto l’etica e la morale non devono essere impostate come esempio e neppure
porsi come disciplina della morale civile che è stabilita dalla legge. La chiesa può elaborare un’etica e una pastorale per i propri fedeli, ma non a tutti gli uruguayani. Purtroppo la chiesa cattolica è stata posta su un piedistallo e ritiene di avere l’autorità morale per giudicare la vita e l’amore delle persone, e non solo (abbondano in questo paese i fondamentalisti che credono di avere il diritto di giudicare ogni cosa).
Invece l’amore può essere giudicato solamente dalle persone che si amano e che si confrontano tra di loro in questo paese (la legge deve riconoscerlo e proteggerli), e come dice Giovanni nella sua epistola «tutti coloro che amano conoscono Dio, mentre chi non ama non conosce Dio».
Quando due persone, che siano dello stesso sesso o di diverso genere, esprimono il loro amore e il loro impegno, (a mio modesto parere) è l’unica vera prova che Dio è presente, perchè solo l’amore può parlare di Dio, perchè Dio è AMORE e pertanto nella nostra Chiesa benediciamo questo amore. Come potremmo non appoggiare questa legge?”.
Testo Originale : “Jesús conoció parejas homosexuales y no las condenó”