Come cristiano LGBT mettiti in gioco, supera la paura di perdere tutto per vivere davvero
Testo pubblicato sul sito Queer Thelogy (Stati Uniti), libera traduzione di Diana
Da poco è trascorso il Mercoledì delle Ceneri, il giorno da cui ha inizio la Quaresima. Nella chiesa in cui sono cresciuto non veniva osservato né il Mercoledì delle Ceneri, né la Quaresima, si saltava semplicemente alla Domenica delle Palme. Lasciatemi spiegare: la Quaresima è il periodo di 40 giorni (senza contare le domeniche) che culmina nella Pasqua. Nella chiesa primitiva per i nuovi Cristiani era il tempo di preparazione al battesimo e all’entrata nella chiesa. Per gli altri Cristiani era il tempo della preghiera, del digiuno, delle opere di carità e dell’esame di coscienza.
Per dare l’avvio a questo periodo quaresimale la chiesa osserva il Mercoledì delle Ceneri. I Cristiani bruciano i rami di ulivo benedetti l’anno prima nella Domenica delle Palme e si fanno vicendevolmente il segno della croce sulla fronte pronunciando le parole: “Ricordati che sei polvere e polvere ritornerai”.
È un’esperienza molto cupa, da contrassegnare con una croce, per ricordarci la nostra fragilità umana. A volte cerchiamo di allontanarcene, scrollarcela di dosso, perché è troppo deprimente, troppo dura da affrontare. Infatti è esattamente così, ma io penso che proprio per questo sia bella.
Non so come sia per voi, ma io cerco di non sprecare troppo tempo pensando alla mia mortalità. Sono abbastanza contrario al rischio. Non scio e non pratico sport estremi. Accidenti, cerco persino di non uscire se fuori fa troppo freddo (vivendo in Minnesota, passo molto tempo in casa). Cerco in tutti i modi di mantenermi tutto intero.
Credo anche che come Cristiani siamo il popolo della resurrezione. La morte non ha potere su di noi. Sotto certi aspetti il Mercoledì delle Ceneri è uno dei giorni più potenti e rivoluzionari del calendario cristiano. Tu sei polvere e ritornerai polvere. Ciò nonostante la morte non ha potere su di te. Non c’è nulla di cui avere paura. Quando moriamo veniamo lanciati nelle braccia amorevoli di Dio.
Penso agli attivisti contro l’AIDS molto determinati insieme ai manifestanti di ACT UP*. Nel momento in cui capirono di non aver più nulla da perdere divennero più forti. Si incatenarono ai cancelli, fecero sit-in davanti alla Casa Bianca chiedendo più fondi per la ricerca (contro l’AIDS). E li ottennero, perché si erano messi in gioco.
Quando superi la paura della morte puoi fare cose potenti. Non si tratta di disprezzo per la vita o negazione dei normali limiti di sicurezza. È un cammino cosciente verso il pericolo per la lotta di liberazione. Possiamo percorrere questa via, perché sappiamo che la morte non è la risposta finale.
Il viaggio della Quaresima è una lotta con la paura della nostra mortalità. Lotta coi tempi che scegliamo di giocare in sicurezza, invece di fare ciò che sappiamo giusto. È un periodo di pentimento per i modi in cui partecipiamo a un’ingiustizia sistemica, i tempi in cui tacciamo. Non è un’autoflagellazione, è una valutazione onesta, cosicché quando arriva il momento possiamo fare ciò che è giusto a qualsiasi costo.
*ACT UP è un movimento che nasce a New York nel marzo del 1987 per lottare contro gli alti costi e la scarsa disponibilità di farmaci per i malati di AIDS.
Testo originale: Getting over the fear of death