Conosco mia figlia e la sua compagna e le amo, la mia chiesa invece no!
Testo di Mary Ellen e Casimer Lopata tratto dal loro libro Fortunate Families: Catholic Families with Lesbian Daughters and Gay Sons (Famiglie fortunate: famiglie cattoliche con figlie lesbiche e figli gay),Trafford Publishing, 2003, capitolo 4, pp.29-32, libera traduzione di Diana
Mary Ann e John O’Brien sono sposati da più di 40 anni. Sono stati, per molti anni, delle pdersone importanti nella loro parrocchia di periferia Sono felici dei loro figli e dei loro nipoti. La loro vasta esperienza nel mondo del lavoro e della famiglia gli ha aiutati a dare una risposta efficace, quando la loro figlia fece coming out con loro. La loro storia mette in evidenza quanto la loro figlia lesbica e la sua compagna abbiano allargato il loro mondo.
Era il Giorno del Ringraziamento. Due dei nostri quattro figli e parecchi amici di famiglia erano riuniti intorno al tavolo per la festa. Il telefono suonò; sentii la voce allegra di mia figlia Shannon che ci augurava un felice Ringraziamento. Dopo aver fatto girare il telefono per i saluti con tutti, ripresi la conversazione con mia figlia, fu così che lei mi annunciò che c’era un nuovo amore, molto speciale, nella sua vita. Le dissi: “Che cos’ha di così speciale?”. Ho pensato a tutte le stranezze che mi venivano in mente come età, razza, disabilità, reddito e risposi: “Ci rinuncio! Cosa c’è di così speciale?”. E mia figlia mi disse: “Non è un LUI! Si tratta di una LEI!”
Feci un breve e profondo respiro e poi dissi che ero felice se questo era ciò che voleva. Mi chiese: “Sei sicura?”. Le dissi: “Certamente”. Col trambusto della festa condivisi la notizia con suo padre solo il giorno dopo. La reazione di John fu simile alla mia: un breve sguardo per essere sicuro che parlassi sul serio e poi mi disse che se lei era felice, andava tutto bene.
Nostra figlia è la terza di quattro figli tutti nati negli anni ’60 e l’unica femmina. Era un’atleta eccezionale e sebbene non avesse molti appuntamenti aveva molti amici maschi, le piacevano i balli della scuola, sia formali che informali. Al college era una bella matricola, con più uomini alla sua porta, più di quanti ne potesse gestire. Aveva parecchie relazioni, ma di rado duravano a lungo – alcune coinvolgevano uomini, che spesso la maltrattavano. La rottura spesso portava con sé depressione e insicurezza.
Dopo la sua laurea inseguì il sogno della sua vita di diventare un’attrice. A questo stadio della sua vita le sue relazioni con gli uomini, sebbene di breve durata, si tramutavano in amicizie durate sino ad ora. In questo periodo ha incontrato la sua compagna meravigliosa…una LEI, non un LUI!
Ero molto ansiosa di incontrare la compagna di Shannon, Dana. Avemmo questa opportunità un’estate quando loro vissero con noi per tre mesi, mentre mettevano a punto il loro musical. Dana divenne una parte integrante della nostra famiglia – una seconda figlia. Abbiamo visto il loro amore, la loro gentilezza, il loro prendersi cura una dell’altra. Non scompare mai la nostra preoccupazione per la loro sicurezza, ma sappiamo che vivono in una comunità in cui sono amate ed accettate.
Sebbene fossimo felici per Shannon e Dana e le amassimo entrambe, non condividemmo la “notizia” con nessuno per circa un anno! Alla fine siamo stati presi dalla routine e siamo sopravvissuti.
Al lavoro misi sulla scrivania una foto di Shannon e di Dana e risposi felice ai commenti di ammirazione sulla coppia, da parte dei miei colleghi. Provvisoriamente cominciai a dirlo agli amici fidati nella mia comunità; ma solo dopo diversi “tentativi” parlarne è diventato per noi più facile. Alla festa della mia pensione ho presentato Shannon e Dana, insieme ai miei figli con le loro mogli, e questo non ha creato nessun danno! Penso che la parte più difficile nel riconoscere che nostra figlia è lesbica, è stata la paura egoistica di ciò che avrebbero potuto pensare, o dire, i nostri amici e parenti.
Forse il coming out di mia figlia è stato reso più facile dalle mie passate esperienze. Uomini e donne omosessuali non ci erano sconosciuti. Due nostre buone amiche sono una coppia lesbica, parecchie colleghe al lavoro sono lesbiche e John ha un familiare gay in famiglia. Parecchi anni prima che Shannon facesse il coming out, pensavamo che uno dei nostri figli potesse essere gay. Ci aveva presentato i suoi amici del college, molti dei quali erano gay, e ad un certo punto gli chiesi se fosse omosessuale.
Rispose che non lo sapeva. Ne fui spaventata… forse terrorizzata. John ed io parlammo spesso cercando di risolvere i miei sentimenti negativi. Naturalmente non presi mai in considerazione di chiedere aiuto. Ci vollero sei lunghi mesi prima che queste “discussioni” prendessero una piega realistica, ed io ho capito che se nostro figlio era una persona meravigliosa il martedì, non avrebbe fatto differenza il mercoledì se avesse deciso di dirci che era gay.
Questo mio figlio non è omosessuale, anzi ora è sposato con due bambini. Così quando Shannon mi disse che era lesbica, avevo già affrontato molti dei demoni che avrebbero potuto interrompere la mia relazione con la mia bella e talentuosa figlia che amiamo.
Pochi anni fa Shannon e Dana iniziarono ciò che è diventata una festa estiva annuale nella loro graziosa fattoria situata su di un’alta cresta tra due laghi. La loro prima festa estiva ebbe luogo al compleanno di suo padre. I suoi fratelli vennero tutti ed anche circa 50 amici.
Gli amici rappresentavano tutte le età, razze, religioni, origini, abiti, colore dei capelli e relazioni che suo padre non avrebbe mai potuto immaginare! Al tramonto ci fu un falò e molti cantarono e suonarono per lui, altri portarono un’enorme torta per celebrare questo giorno speciale. Noi piangemmo.
Sulla strada di casa riflettemmo come sarebbe stato bello se la nostra piccola comunità di amici fossero stati lo specchio di un mondo in cui si accettavano le differenze normalmente, dove ci amavamo e ci accettavamo l’un l’altro per come eravamo, non per ciò che facevamo e pensavamo o per il colore della nostra pelle. Fu un’esperienza meravigliosa.
Shannon e Dana rimasero in stretto contatto con noi. Non cambierei nulla di Shannon. Lei è ciò che è sempre stata. Ci sono solo voluti pochi anni a lei – e a noi – per scoprire chi e cosa fosse veramente! È una figlia aperta, riflessiva e gentile. Ci ha insegnato molto sulle relazioni, la comprensione e l’accettazione. Dana è la nostra amata “nuora”. Sebbene il pensiero della Chiesa cattolica, su mia figlia e la sua compagna, non sia in sintonia con il mio, col tempo mi fa meno male. Forse dipende dal fatto che la conosco e la amo, mentre loro no.