Quando nella chiesa cattolica l’odio per i gay acceca anche i pastori
Riflessioni di Paolo Rodari pubblicate sul Blog Note a margine di Repubblica il 9 febbraio 2018
Non solo in Italia vengono sospesi o annullati i ritiri spirituali dedicati a persone (e coppie) omosessuali. Accade anche negli Stati Uniti dove un ritiro organizzato dal padre gesuita James Martin (autore del libro Building a Bridge, “Costruire un Ponte” tra la Chiesa cattolica e la comunità LGBT e protagonista di questa intervista apparsa su Repubblica) è stato annullato a causa delle violente pressioni dei tradizionalisti cattolici.
Delle conseguenze dell’annullamento parla Martin, spiegando in questo articolo pubblicato sul blog di New Ways Ministry (qui stralci tradotti in italiano) che nella maggior parte dei casi i ritiri vengono annullati (o sospesi) semplicemente per paura delle proteste di gruppi di cattolici integralisti. Molte di queste proteste, scrive, sono guidate dall’odio puro e, più spesso, dall’omofobia virulenta. Ma, commenta Martin, se la Chiesa cattolica permette ai gruppi che usano la dottrina della Chiesa come copertura per l’odio di sostituirsi all’autorità ecclesiastica, non si arriverà ad altro che ad avere una Chiesa condizionata dall’odio.
Dice ancora Martin: “E’ giunto finalmente il momento per vescovi, sacerdoti ed i laici di affrontare l’odio dei gruppi integralisti che senza alcun diritto cercano nella Chiesa di sostituire la loro autorità spuria all’autorità legittima che la guida, o che cercano di condizionare la Chiesa con la paura e l’odio. In caso contrario, che cosa stiamo facendo come chiesa?”.