Preghiamo perché le persone LGBT sono parte della nostra famiglia cattolica
Riflessioni di Fr. gesuita James Martin* (Stati Uniti) pubblicate sulla sua pagina Facebook il 7 ottobre 2014
Negli ultimi giorni tutti abbiamo pregato molto per il Sinodo sulla Famiglia e ci sono stati molti interventi sulla questione della risposta pastorale della Chiesa ai cattolici divorziati e risposati.
Ma il gran numero commenti che ha suscitato (sulla mia pagina Facebook) l’editoriale del New York Times e la toccante testimonianza di Ron e Mavis Pirola al Sinodo di oggi, mi fanno pensare che forse sarebbe bene pregare stasera specificamente per le persone lesbiche, gay, bisex e trans (LGBT). Perché, come ha detto il Pirolas, sono parte della nostra famiglia.
Oggi ho ricevuto decine di messaggi da cattolici LGBT che esprimono il loro dolore, dopo aver letto alcuni dei commenti su questa pagina web. Non è sorprendente che si sentono tanto addolorati.
Sono triste nel dire che molti cattolici, in quasi ogni angolo della nostra chiesa, dalle cancellerie alle sacristie, odiano e hanno paura dei gay e delle lesbiche. Il che non è solo una cosa scandalosa, ma è anche un peccato.
Ma ci sono altre ragioni per il loro dolore. Alcune persone possono non sapere che oltre il 20% dei crimini d’odio avvengono sulla base dell’orientamento sessuale delle persone, la stragrande maggioranza, perché sono persone LGBT; o che i giovani LGBT in questo paese hanno quattro volte di più la probabilità di suicidarsi; in tutto il mondo in cinque paesi l’omosessualità è ancora punita con la pena di morte, mentre altri 70 paesi imprigionano i loro cittadini a causa del loro orientamento sessuale.
Il Vangelo di oggi, in cui Gesù racconta la parabola del buon Samaritano, può parlare a noi anche delle persone LGBT. Questa parabola non parla solo di essere compassionevoli verso chi ne ha bisogno, ma ci ricorda che il portatore di grazia è spesso colui che è stato respinto, disprezzato ed emarginato.
Così stasera, forse, potremmo pregare per i nostri fratelli e le nostre sorelle LGBT.
Preghiamo per la fine della violenza contro gay, lesbiche, bisessuali e transgender; ed anche per la fine di ogni tipo di espressione, in particolare all’interno della nostra chiesa, che possa portare all’odio, al rifiuto o alla violenza contro i gay.
Abbiamo il compito di lavorare per fare in modo che ogni persona omosessuale si senta benvenuta, come chiunque altro, nella chiesa in cui è stata chiamata col suo battesimo da Dio.
Il nostro amico P. William Hart McNichols gentilmente mi ha permesso di condividere con voi la sua icona sulla “Passione di Matteo”, che raffigura un giovane gay che fu, dopo essere legato a staccionata, picchiato a morte nel 1998. Possa il suo ricordo condurvi nella preghiera.
* Il reverendo James Martin è un gesuita, autore ed editor di America, la rivista cattolica nazionale degli Stati uniti. Il suo libro più recente è “Jesus: A Pilgrimage.” (HarperOne).
Testo originale: Fr. James Martin, SJ. Evening meditation