“Quando mai ti abbiamo visto? (Mt 25,44). Quella testimonianza transgender che ci tocca il cuore
Testimonianza di Claudio e Grazia, genitori cattolici con un figlio gay, sulla discussione tenutasi nel gruppo 4 dell’incontro online “TRANSizioni. I cammini delle persone transgender e dei loro genitori” (28 marzo 2021)
Siamo in dieci persone in questo gruppo di discussione online che rappresenta in maniera eterogenea tutto il panorama LGBT+. Una coppia cattolica con figlio omosessuale, una coppia di donne, due mamme con figli transgender, una persona transgender, un genitore cristiano, un figlio omosessuale ed un sacerdote.
E’ una mamma con figlio transgender ad iniziare a parlare. Il coming out del figlio è stato semplificato da una situazione familiare molto aperta, addirittura le nonne sono state definite meravigliose nell’affrontare la nuova esperienza. Avere già precedenti amicizie con persone omosessuali ha facilitato molto la nuova situazione e sono state di supporto. L’accoglienza genitoriale è fondamentale; i figli trans non hanno bisogno del nostro giudizio ma solo di essere accompagnati e capiti. La loro situazione li fa sentire soli e quando trovano il coraggio di dirlo, comunicarlo, potremmo dire che i giochi sono fatti.
Noi genitori abbiamo spesso allontanato le persone che ci mettevano in crisi e abbiamo compreso che in tante situazioni non è indispensabile auto dichiararsi. Quella madre ha iniziato, grazie al figlio, un impegno per gli altri sempre nel panorama dell’esperienza vissuta da lei.
Un’altra mamma, invece, testimonia che il mondo gli è crollato addosso dopo la tradizione della figlia F/M (da femmina a maschio). Lei, che è cattolica, è entrata in crisi, in una ricerca continua di equilibrio, tra alti e bassi, non era mai sicura di nulla. Ora si sente molto più serena, seppur quando rivive le situazioni passate riesce ancora ad emozionarsi. Non era aperta per niente, gli ci è voluto tanto per mettersi in discussione, per diventare una persona migliore con aiuto di Agedo, la cosa è diventata per lei ora un modo per mettersi in gioco.
La testimonianza transgender ci tocca il cuore e la mente. Lei è attivista, responsabile dello sportello trans di una associazione, scrittrice e documentarista e ci ha dato la panoramica reale ed attuale di cosa significhi oggi essere parte di questa esperienza di vita, ci aiutato a capire i problemi che vivono le persone trans. La totale mancanza di servizi di sostegno per le persone trans, il dover disporre di aiuto solo proveniente da autofinanziamento o da enti privati (tra cui la chiesa valdese), la difficoltà di trovare ospitalità per chi è costretto a vivere fuori casa o di dare aiuto in strada per chi ha necessità.
A che lei ha subito ovviamente le discriminazioni che ben si possono immaginare. Ma ha avuto un supporto familiare positivo, ma la parrocchia che frequentava l’ha allontanata lasciandole delle amarezze ed incomprensioni, mai più ricucite.
È una persona straordinaria, aggiungiamo noi, per tutto l’impegno che continua a svolgere verso tutti gli altri che le chiedono aiuto, una risorsa da cui attingere esperienze e capacità.
Altri amici del gruppo hanno dato il loro sostegno di solidarietà e di testimonianze dal loro punto di vista.
Ha concluso la discussione un sacerdote di grande carisma ed esperienza che ci ha raccontato le storie vissute come operatore di strada e di come per lui siano state fondamentali alla sua crescita personale.
Ha ribadito l’importanza di accompagnare e di fare formazione con la testimonianza. Anche in questo caso la parola “natura”, tanto citata dalla Chiesa cattolica, è diventata un macigno per la Chiesa stessa.
“Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato. Anch’essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito?” (Matteo 25,44)
Le altre testimonianze su> I cammini delle persone transgender e dei loro genitori
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