Quanti preti gay ci sono nella Chiesa cattolica?
Articolo di Francis DeBernardo pubblicato su Bondings 2.0, blog dell’associazione cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti), il 12 Dicembre 2016, libera traduzione di Silvia Lanzi
“Per i vescovi è il momento di commissionare un sondaggio credibile per determinare quale percentuale dei loro preti sia gay. Dovrebbero anche fare un ulteriore sondaggio per tastare la reazione del loro gregge a questa realtà“. Questa è una delle conclusioni a cui è arrivato il padre gesuita Thomas Reese, editorialista del settimanale cattolico The National Catholic Reporter, dopo aver sentito del reiterato bando del Vaticano nei confronti dei preti gay.
Padre Reese ha spiegato la sua posizione in un post intitolato “Yes, there are lots of good gay priests” (“Sì, ci sono molti buoni preti gay”). Reese è stato molto franco nella sua condanna al documento vaticano, scrivendo che: “L’dea che i gay non possono essere buoni preti è un’idea stupida, priva di significato, ingiusta e contraria alla realtà dei fatti. Conosco molti buoni preti che sono gay e sospetto anzi che i più bravi fra i preti, che conosco, lo siano“.
“Il fatto che il Vaticano continui a fare dichiarazioni contro i preti gay (come quella di Benedetto XVI del 2005) crea nella Chiesa un’atmosfera non certo salutare”. Padre Rees spiega che l’esistenza di istruzioni così negative porta seminaristi e i preti a “mentire sulla propria sessualità” – una cosa che non sana, “specialmente con il proprio direttore spirituale“. Continua ricordando che: “In un periodo in cui si incoraggiano i seminaristi a vivere in modo più salutare la propria vita emotiva, non dovrebbero essere costretti a mentire su ciò che sono. In alcuni seminari, sia i docenti che gli amministratori svolgono il ruolo degli inquisitori o chiudono un occhio sull’orientamento sessuale. Di conseguenza, alcuni degli psicologi che valutano i candidati al sacerdozio si rifiutano di rendere noto il loro orientamento sessuale, per timore che possa essere usati contro di loro. Come un tempo tra i ranghi militari, nei seminari e nella cultura ecclesiastica vale il ‘don’t ask, don’t tell’ (non chiedere, non dire)”.
Uno dei veri problemi che la Chiesa cattolica ha nei confronti dei preti gay è sapere quanti sono nel sacerdozio.Essendo una persona che ha trascorso negli ambienti della chiesa cattolica la maggior parte della sua vita adulta e che, negli ultimi 22 anni, ha parlato con il clero in tutto il paese, sono arrivato alla conclusione che il numero dei preti gay è almeno del 50% o molto probabilmente molto di più. Dico questo non basandosi sul numero di sacerdoti gay che ho incontrato, ma da quanto mi dicono i sacerdoti, sia gay che etero, sia pro-gay che anti-gay, che basano le loro stime sulla loro conoscenza Del clero locale.
Il gesuita Padre Thomas Reese osserva che i vescovi si sono spesso opposti a scoprire il numero effettivo di sacerdoti gay: “Prima che morisse ho posto questa domanda al sociologo Dean Hoge, che aveva fatto numerose indagini sui sacerdoti, e mi a risposto che i vescovi non gli avrebbero mai permesso di fare questa domanda in nessuna delle sue indagini. I vescovi non volevano sapere o avevano paura che i numeri venissero pubblicizzati nei media“.
Ma ci sono un’ampia varietà di altre motivazioni che spingono a mantenere chiuso il coperchio sul fenomeno dei sacerdoti gay. Padre Reese spiega: “I vescovi e i superiori religiosi continuano a consigliare ai sacerdoti e ai religiosi gay di rimanere nell’armadio. Alcuni temono che la pubblicità sui preti gay possa allontanare le persone eterosessuali, ma oggi è più probabile che i giovani eterosessuali siano allontanati dai pregiudizi omofobici. Altri temono che i sacerdoti gay siano allontanati dai loro parrocchiani o guardati con sospetto perché i gay sono stati erroneamente accusati (nella chiesa cattolica) per la crisi degli abusi sessuali (sui minori). E nel mondo di oggi, si pensa che i sacerdoti e religiosi gay sarebbero attaccati dai media di destra, compresi i social media”.
Tutto ciò porta padre Reese a chiedere un’indaginea ccurata per scoprire quale sia il numero di sacerdoti gay e anche quale sia l’accettazione del clero gay da parte dei laici cattolici.
Mentre non ho una risposta esatta per la prima domanda, credo di avere una buona idea di quale possa essere la risposta alla seconda domanda. Dopo aver parlato con decine di sacerdoti gay negli ultimi due decenni, molti dei quali lo hanno detto alle loro comunità, mi hanno confermato che la risposta delle loro comunità non è stata negativa. Sì, uno o due parrocchiani potrebbero avere un problema e forse lascerebbero la parrocchia, la risposta travolgente più comune è stata l’accettazione e l’amore. Questo mi è stato riferito da preti che servono in varie parti del paese in parrocchie incredibilmente diverse. E credo che il numero di cattolici che li appoggerà continuerà ad espandersi, in quanto la maggior accettazione delle persone LGBT continuerà a crescere anche in futuro. (…).
Testo originale: Let’s Find Out the Real Number of Gay Priests in the Church