“Rabbunì!” (Giovanni 20:11-18)
Riflessioni bibliche di Mauro Leonardi*, prete e scrittore
La fede in Gesù arriva spesso nel momento in cui siamo affacciati al baratro. Siamo vicini alla fine, ci sentiamo senza speranze e senza forze, privi di punti di riferimento: e allora ci aggrappiamo a Lui. E Gesù ci salva. Ma poi Gesù ci chiede di più. Ci chiede di non radicare la nostra vita in lui come fosse solo il “nostro” salvatore, come se fosse l’interlocutore privilegiato della nostra vita che Lui ha trasformato, ma di comprendere che tale amore che ci ha investito è un amore per ciascuno e per tutti. Un amore che non va trattenuto ma comunicato, diffuso, donato.
Dal Vangelo secondo Giovanni 20:11-18
In quel tempo, Maria stava all’esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto». Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa: Maestro! Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma và dai miei fratelli e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro». Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: «Ho visto il Signore» e anche ciò che le aveva detto.
* Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e da allora abita a Roma. Passa molte ore della sua giornata a fare il prete e predilige costruire ponti piuttosto che innalzare muri. Da anni scrive racconti, articoli, saggi e libri che ruotano intorno al rapporto tra l’uomo e Dio. Autore del blog Come Gesù. Abelis (Lindau) è il suo ultimo romanzo. I volontari del Progetto Gionata lo ringraziano per aver voluto condividere con noi queste sue riflessioni sulla Parola.