In Germania fanno il tifo per i giocatori che vogliono rivelarsi gay nella Bundesliga
Articolo della redazione del sito Têtu (Francia), del 6 marzo 2013, liberamente tradotto da Domenico Afiero
A differenza degli ambienti economici e di quelli politici, sembra sempre più pericoloso svelare la propria omosessualità nel mondo sportivo, in modo particolare in quello calcistico. In Germania, se il sindaco di Berlino, Klaus Wowereit, o il Ministro degli Esteri, Guido Westerwelle, fanno il loro coming out, nessun professionista del calcio fa il passo per varcare la soglia.
Nel settembre 2012, un calciatore della Bundesliga (campionato calcistico tedesco) apre una crepa rivelando la sua omosessualità alla rivista per adolescenti Fluter, ma conserva l’anonimato per timore di compromettere la sua carriera. Questa testimonianza commuove l’opinione pubblica tedesca e fa reagire la cancelliera Angela Merkel. «Non abbiate paura», grida la cancelliera, invitando gli sportivi gay a non nascondersi più.
Accompagnare il coming out
Il calciatore della Bundesliga spinge la potente Federazione calcistica tedesca (DFB) a reagire. Dal novembre 2012, un gruppo di esperti prepara un rapporto sull’omosessualità nello sport più popolare del paese con i suoi 6,8 milioni di tesserati.
Il testo del rapporto, pensato come un vademecum, deve essere completato entro la fine di marzo 2013. Un testo «destinato a tutti i club tedeschi, professionistici o dilettantistici, maschili e femminili, perché si possa accompagnare al meglio il coming out di un giocatore», spiega all’AFP (Agence France-Presse) il sociologo Günter Pilz, direttore dei lavori.
Pilz collabora con altri membri della Federazione calcistica tedesca, sociologi, un regista, una ex giocatrice di calcio lesbica e Marcus Urban. Quest’ultimo è una grande speranza della Federazione tedesca che preferisce smettere all’inizio degli anni ’90, a fine carriera, a causa della sua omosessualità che lui rivela soltanto nel 2007 sul settimanale Welt am Sonntag.
Due gay nella nazionale tedesca
«La maggioranza degli studi stabiliscono che ci sono tra il 5% e il 10% di omosessuali nella nostra società. Allora, sarebbe inimmaginabile se non ce ne fossero tra i professionisti del calcio! Grazie alle mie ricerche, si è appurato che ci sono già stati due gay nella nazionale di calcio tedesca», spiega all’Agence France-Presse il giornalista Dirk Leibfried, coautore del libro Le silence des hommes (NdT: Il silenzio degli uomini) del 2011.
Il coming out di un calciatore professionista – compiuto già da giocatrici e rari giocatori dilettanti – ricompenserebbe la politica della Federazione tedesca cominciata con la presidenza di Theo Zwangziger (2006-2012). Questi prende il rischio di affrontare l’argomento dell’omofobia nel giugno 2007 , durante il congresso di tifosi a Lipsia. Il presidente , nel marzo 2011, afferma: «Se un calciatore facesse il suo coming out, troverei la confessione coraggiosa, (…) il giocatore avrebbe il mio sostegno e quella della Federazione nazionale».
Il consiglio del capitano tedesco
Il capitano della selezione tedesca, Philip Lahm, sconsiglia, due mesi dopo il sostegno del presidente Zwangziger, ogni coming out: «Un giocatore di calcio noto per la sua omosessualità si esporrebbe a commenti ingiuriosi».
In altri paesi, la situazione non è migliore. L’attaccante internazionale statunitense, Robbie Rogers, svela recentemente la sua omosessualità e l’angoscia di aver vissuto con questo segreto quando annuncia di ritirarsi dalla vita sportiva a 25 anni.
Precursori tedeschi
«Il calcio tedesco ha tanto ritardo sul resto della società tedesca, ma ha un ruolo da precursore rispetto a quello che fanno i dirigenti di calcio di altri paesi», secondo Tatjana Eggeling, membro del gruppo di lavoro della Federazione calcistica tedesca.
«In questo sport molto maschile, per fare bella figura con i club, i compagni di squadra, gli sponsor etc. i giocatori si sentono obbligati a dissimulare la loro omosessualità 24 ore su 24. Il che chiede loro molta concentrazione e nuoce alle loro prestazioni sul campo», sottolinea la sociologa Eggeling, che è anche consulente di giocatori gay di cui non può svelare l’identità.
Tifosi LGBT
Nel frattempo, alcuni tifosi di club hanno già rivendicato la loro omosessualità. «Siamo il primo gruppo di tifosi gay e lesbiche della Germania… e forse del mondo», così si diverte a dire Gerd Eiserbeck, presidente dei Hertha-Junxx.
Il suo collettivo, infatti, è stato creato nel 2011 per sostenere il club Hertha Berlin (D2). Movimenti simili a Hertha-Junxx sono emersi a Monaco di Baviera, a Dortmund come pure ad Amburgo. Sono movimenti che sperano di preparare il terreno al coming out del calcio professionistico tedesco.
Testo originale: L’Allemagne tente de briser le tabou de l’homosexualité dans le football