Sono frocio? Sono solo un ragazzo
Testimonianza di Braxton, 20 anni (Alabama, USA) pubblicata sul sito “We are the Youth” (Usa), liberamente tradotta da Adriano C.
Ho abbracciato fortemente le mie radici cristiane sebbene mi abbiano trattato un po’ a pesci in faccia. Ma io sono cresciuto credendo in certi valori, e questo non significa che essi non abbiano più alcun senso per me solo per il fatto di essere gay ma ci sono alcune cose sulle quali devo ripensare e rimettere i paletti in ordine. E la gente potrebbe dire “Be’ non puoi pensare che l’omosessualità sia giusta finché non vieni fuori allo scoperto”. Ebbene, non ero pronto a scoprire cose nuove, e questo pone le cose sotto una luce diversa.
Prima di iniziare ad Auburn University (Alabama, Stati Uniti), frequentavo una scuola Privata Cristiana Evangelica a Memphis. Ho compreso di essere omosessuale probabilmente al settimo grado [seconda media NDT]. Ma se fossi uscito allo scoperto probabilmente sarei stato espulso. L’orientamento generale nella mia scuola di allora derivava dal versetto di Romani 1, che cioè non fosse una colpa l’essere attratto dagli uomini, ma lo sarebbe stata se avessi abbracciato questa attrazione. Così mi ero convinto che sarei stato pulito fintanto che non avessi fatto nulla o non l’avessi detto a nessuno.
Anche dopo il coming out, in materia di sesso e di atti sessuali, mi ritengo molto più tradizionale di parecchi altri studenti. Ho avuto una fase di sperimentazione, ma non mi ho mai considerato che fosse un atteggiamento da persona dai facili costumi. In quel tempo mi domandavo, per me non è possibile il matrimonio legale e dunque cos’è il matrimonio per quelli come me? Ho deciso che fosse quel sentimento che unisce due persone completamente devote l’uno all’altro.
Un sentimento completamente esclusivo. Ho deciso di non avere relazioni sessuali serie fintanto che non fossi arrivato a quel punto. Penso che questo riduca il dramma e renda più facile il distaccamento emotivo, penso anche che lo renda più speciale. Mia nonna mi ha sempre educato ad essere un gentiluomo del sud.
Teneva un mucchietto di centesimi nella borsetta e ogni volta che dicevo “Si, Signora” o ”No, Signora”, o le tenevo aperta la porta, mi allungava un centesimo. Sono un gentiluomo e credo che questo intimidisca alcuni ragazzi. Sono uscito allo scoperto per caso l’anno scorso, durante il mio primo semestre all’Università di Auburn. Stavo studiando su un testo con un amico e lui mi dice: “Ti devo fare una domanda, ma devi rispondere onestamente. Sei per caso omosessuale?” Ho pensato, potrei rispondere con una bugia come ho già fatto migliaia di volte prima, oppure potrei finalmente esternarlo a qualcuno e vedere cosa succede.
Così ho risposto “Si, sento attrazione per gli altri ragazzi”. E lui ribatte “Oh, era solo una domanda” così ho concluso “E quindi? Nessun forcone e fiamma infernale?”.
Il mio primo bacio con un ragazzo, che chiameremo X-Boy, dato che non vorrebbe venga usato il suo vero nome, e stato quando entrai a far parte dell’Auburn Gay Straight Alliance (AGSA, associazione universitaria gay-etero contro le discriminazioni di genere). Pensai subito che questo ragazzo fosse molto carino, così gli chiesi se volesse passare un po’ di tempo con me nel mio dormitorio scolastico una volta ogni tanto. Abbiamo guardato (il film) Milk.
Avevo qualche birretta stipata nel mio armadio e X-Boy è un fanatico della birra. Così ci siamo trovati e abbiamo parlato del più e del meno. Mi chiedevo cosa si provasse ad essere gay. Gli domandai se avesse mai baciato nessuno. Ed lui mi rispose che… in realtà ho dimenticato quale fosse stata la sua risposta. Ero troppo concentrato a sforzarmi di chiedere “Ti dispiacerebbe se ti baciassi ora?” e lui acconsentì. Questo è stato il mio primo bacio ad un ragazzo. I miei appuntamenti non sono mai durati più di due settimane. Desideravo una relazione, ma avevo una vita molto piena nel campus.
Sono un patito della zoologia. Sono venuto apposta ad Auburn perchè i loro corsi di zoologia sono molto curati. Ho iniziato ad occuparmi di rettili fin da quando avevo cinque anni e vorrei lavorare in questo campo fin da quel tempo. Entrambi i miei genitori sono veterinari, e mia mamma teneva un serpente nel loro college. Il suo nome era Alex, quando ho visto le sue foto ne sono rimasto ipnotizzato. Quando ho compiuto nove anni mia madre mi regalò un serpente. Mi sentivo come se “avere un serpente fosse la cosa più bella di questo mondo”. L’anno dopo me ne comprai uno risparmiando i miei soldini. Questo è stato come un effetto a valanga. Mi sono preso cura di oltre 100 rettili da allora fino ad adesso. Tiki ha otto anni ed è l’unico che tengo qui. Presto andrà in letargo.
Sono anche il Direttore degli affari politici dell’ dell’Auburn Gay Straight Alliance (AGSA). Uno dei miei progetti di quest’anno è quello di riuscire a coinvolgere maggiormente una locale chiesa episcopale al gruppo, ci sono state un mucchio di persone che ultimamente sono state scottate dalle loro chiese e rinunciano alla religione. Sono molto coinvolto con l’AGSA, ci sono così poche persone che rappresentano la parte omosessuale della comunità e io sono una di quelle. Nel passato mi hanno buttato fuori da alcune fraternità studentesche.
Porto sempre un coltello con me, sono una figura molto visibile nel campus. Eppure, ogni università in cui sei è una specie di bolla liberale. Siamo sostenuti qui. Altrove al di fuori del campus è differente. Nel campus abbiamo a che fare con l’opposizione di gruppi strettamente religiosi e con ragazzotti del Sud con l’idea inculcata di quello che un uomo deve fare e si sentono minacciati da qualsiasi altra cosa. Però quando cammini tra gli edifici dell’ dell’Auburn Gay Straight Alliance (AGSA) e dici “frocio” o qualcosa del genere, ti rispondono “Davvero? Vuoi dire che sono gay?”. Qui siamo abbastanza sfacciati in questo senso.
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Testo originale: We Are the Youth. Braxton, 20, Auburn, Alabama