Sono gay e cattolico: “Ho bisogno di parlare con qualcuno”
Email inviataci da Marco, 9 gennaio 2012
Scusa se ti disturbo ma ho bisogno di parlare con qualcuno. Questa sera mi sento triste e abbattuto. Con i miei amici non riesco a parlarne perché provo vergogna. E’ vero che io e te non ci conosciamo e non ci siamo mai visti, ma forse proprio questo mi aiuta a confidarmi. Sono tre anni che ho capito di essere omosessuale e da allora la mia vita è cambiata profondamente.
Ho lasciato dopo quasi due anni quella che era la mia ragazza per mettermi con un ragazzo di cui mi sono innamorato follemente dalla prima volta che l’ho visto. Da quel momento la mia vita è cambiata radicalmente: ho fatto coming out con quasi tutti miei amici, con il mio sacerdote, con i miei fratelli. Tutto questo proprio grazie alla presenza e all’aiuto del mio ragazzo.
Dopo un anno e mezzo la mia prima storia omosessuale è finita. E’ stata una storia meravigliosa ma allo stesso tempo tremenda; io sono capo scout AGESCI (ndr Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani) da 4 anni e sono in associazione da almeno 14 anni. Questo non mi ha ma aiutato perché l’ambiente AGESCI è prettamente omofobo, anche se il mio gruppo è abbastanza tranquillo e tutti i miei compagni non hanno mai smesso di volermi bene.
Il più grande problema è stato il rapporto con i miei genitori. Non tanto mio padre quanto mia madre. Mi ha sempre detto cose orribili facendomi sentire una vera schifezza. Lei non si rende conto del male che mi ha fatto e che continua a farmi.
Già per me non è stato semplice accettare tutto questo, in più lei mi ha sempre fatto sentire in colpa, dicendomi cose del tipo:”io ti ho fatto sano, tu sei strano, di certo non ti ho creato io così”.
Preciso che io non mai detto chiaramente ai miei la mia vera natura eppure lei mi lancia continue “frecciatine” per farmi stare male. Non puoi capire quanto mi sento solo. Non so cosa darei per sentirmi apprezzato da lei, per sentirmi amato e non giudicato.
Lei dice di stare male perché io la deludo, lo ripete a chiunque incontra. Non apprezza nulla di quello che faccio, per lei conta solo che devo sposarmi e mettere su famiglia.
Io a luglio mi laureo per la seconda volta e a settembre ho deciso di iniziare a lavorare e di iscrivermi ad un’altra facoltà. Sono uno che si è sempre dato da fare: non ho mai trascurato gli studi, ho sempre dato il meglio di me nello scoutismo, nelle amicizie e nel rapporto con i miei fratelli.
Perché continuare a denigrarmi così? Perché continuare a dire a chiunque che sono un figlio deludente? Ma si rende conto di quanto mi fa stare male? Tutti mi dicono che sono scemo io perché le do ascolto, ma cazzo è mia madre.
Comunque stasera mi è appena arrivata una bella notizia da mia sorella: l’altro giorno mia madre le ha detto che se un giorno dovesse scoprire qualcosa di malato e perverso in me non riuscirebbe più a guardarmi in faccia. Tutto questo perché, a quanto dice lei, mi ama troppo.
Come dovrei reagire secondo te? E’ tutta la sera che ho un mal di stomaco tremendo e che vorrei scappare di casa. Mi sta portando ad odiarla. Si forse già la odio. La odio perché non si rende conto che amare qualcuno, e in particolare un figlio, non significa voltargli le spalle. Che razza di madre è?
Vorrei che soffrisse almeno la metà di quello che sto soffrendo io. Il mio sacerdote mi dice che lei soffre forse più di me: io non ce la faccio più, a me dispiace che lei soffra, ma a me chi ci pensa?
Chi pensa alle mie paure? Chi pensa alle mie notti insonni? chi pensa a quante volte devo far finta nulla sulla mia omosessualità? Chi pensa a quante volte devo fare la parte in quanto capo AGESCI?
Chi pensa al mio dolore nel pensare che potrei non avere mai figli? chi pensa al mio bisogno di amare un ragazzo che abbia i miei stessi ideali ma che non riesco a trovare da nessuna parte?
Delle volte vorrei solo essere rassicurato. Vorrei solo che le persone che mi vogliono bene mi appoggiassero sul serio. Intanto pure stanotte me ne vado a letto con un senso di angoscia tremendo: potrei perdere mia madre un giorno. E per quale motivo? Perché sto cercando di intraprendere la via della verità…
Bah… Scusa lo sfogo…ne avevo bisogno… Un abbraccio
Marco