3volteGenitori. Una Rete per i genitori cristiani con figli LGBT
Testo pubblicato dal Comitato Promotore della Rete 3VolteGenitori sul settimanale Adista Segni Nuovi n°42 del 28 novembre 2020, pp.10-11.
Carissimi genitori con figli e figlie LGBT, vogliamo creare una Rete tra tutti noi per superare le distanze e vincere la solitudine e la paura. Questa Rete italiana si chiamerà 3VolteGenitori e sarà composta da genitori cristiani con figli e figlie LGBT, che si impegnano a camminare nella Chiesa e nella Società per maturare e costruire una consapevolezza nuova sulla omoaffettività e identità di genere in rapporto con la vita di fede.
Desideriamo continuare a tenere stretti con una mano questi nostri figli e figlie e con l’altra la Chiesa nel dare una risposta, con la riflessione e le nostre testimonianze di vita, alla domanda che sempre ci interpella come cristiani: “Cosa vuoi tu Signore in questa realtà che ci chiami a vivere? Qual è la tua volontà? Qual è il bene possibile per questi figli e figlie e per noi genitori?”.
Perché 3VolteGenitori?
Diventiamo genitori la prima volta quando mettiamo al mondo i nostri figli. La seconda quando li accogliamo (ndr dopo il loro coming out,) così come sono nella loro ricchezza, bellezza e diversità. La terza quando noi stessi genitori facciamo coming out nella Società e nella Chiesa e diveniamo testimoni attivi nell’accogliere e accompagnare altri figli e figlie LGBT e altri genitori, alla ricerca di senso, talora schiacciati dalla paura e dalla solitudine, talora emarginati, negati, derisi o picchiati. Talvolta con dolore per non riuscire ad accompagnare i nostri figli.
Perché nasce questa rete?
Questa Rete nasce orizzontale e, come tale, vuole essere uno strumento di servizio per i genitori singoli in cerca di aiuto e accoglienza e per i gr uppi di genitori esistenti o in via di formazione. Una Rete che favorisca la condivisione, la comunicazione, che aiuti a far circolare la speranza.
Una Rete che aiuti tutti noi a diventare sempre più cristiani adulti, in un cammino autentico di ricerca e di fede, cristiani che si assumono la responsabilità delle proprie scelte; consapevoli di avere un ruolo attivo e profetico nella Chiesa e di stare incarnando qui e ora un’esperienza di Chiesa più aperta e accogliente.
Una Rete che aiuti a far crescere la visibilità delle persone LGBT e dei loro genitori, visibilità che non è solo liberatoria per chi la vive, ma diventa dono e servizio per altri, sostegno e tutela di chi è solo e dei più deboli.
Una Rete che aiuti a far circolare il bene che c’è e a condividere le difficoltà che si incontrano.
Quali sono stati i primi passi?
Dopo la scoperta gioiosa di essere Genitori Fortunati, abbiamo sentito forte il desiderio di incontrare altri genitori, di aprirci ad altri per condividere i doni che ci erano stati fatti di uno sguardo nuovo e di un cuore allargato.
Nel 2015 quando è nato il primo gruppetto di genitori cristiani con figli e figlie LGBT, ci siamo accorti che nella realtà italiana non esisteva nessuna esperienza in cui potersi ritrovare e confrontare in un’ottica di fede e di Chiesa.
Come erano pochissimi gli spazi di condivisione e di accoglienza per le persone credenti LGBT, così non vi era nessuna esperienza di accoglienza per i genitori.
Al IV Forum Nazionale di Albano Laziale (Roma) nel 2016 per la prima volta sono stati invitati i genitori e i pastori e lì questi tre mondi hanno potuto confrontarsi e condividere le loro esperienze. Lì è nato lo stretto rapporto di collaborazione di giovani e persone LGBT con i genitori e i loro pastori.
Sì, quei pastori “illuminati” che hanno deciso di percorrere con noi le strade dell’esodo e del deserto in cui ci sentivamo immersi, hanno saputo esserci compagni di strada nella preghiera e nella riflessione sulla Parola di Dio.
Con loro abbiamo potuto sperimentare ascolto, accoglienza, condivisione. Con loro manteniamo viva la speranza di una Chiesamadre.
Dopo il gruppetto di Parma sono nate tante altre realtà. Il gruppo parrocchiale di Reggio Emilia, il gruppo di Roma, di Mestre, di Bologna, i gruppi regionali in Sicilia, Puglia, Abruzzo e Marche, e altri ancora. Abbiamo conosciuto anche tantissimi genitori che si trovano isolati senza nessuno con cui confrontarsi.
Grazie ai molteplici incontri locali, regionali, nazionali, fino all’anno scorso in presenza e da quest’anno attraverso videoconferenze, abbiamo maturato la consapevolezza di una realtà diffusa capillarmente nel territorio nazionale di genitori disposti a mettersi in gioco per accompagnare i propri figli omoaffettivi nella ardua battaglia della loro piena accettazione nella Chiesa e nella società.
Questa conoscenza reciproca, alimentata anche dalla preghiera e dalla riflessione sulla Parola di Dio, ha creato i presupposti per far nascere la Rete nazionale dei genitori con la convinzione che solo camminando insieme, tenendoci per mano e rispettando il passo degli ultimi, possiamo vincere la solitudine e l’angoscia e tenere viva la fede e la speranza nel Signore Risorto.
Cosa si prefigge la Rete?
Nello spirito del punto 250 di Amoris laetitia, la Rete si dà l’obiettivo di accompagnare le famiglie «affinché coloro che manifestano la tendenza omosessuale possano avere gli aiuti necessari per comprendere e realizzare pienamente la volontà di Dio nella loro vita».
A questo scopo si impegna ad un confronto aperto e franco con i pastori e il Magistero poiché «dai suoi ministri si richiede studio attento, impegno concreto e riflessione onesta, teologicamente equilibrata» (Homosexualitatis Problema 1986, n. 2), affinché siano favoriti, come il Sinodo dei giovani raccomanda, «i cammini di accompagnamento nella fede di persone omosessuali in cui le persone sono aiutate a leggere la propria storia; ad aderire con libertà e responsabilità alla propria chiamata battesimale; a riconoscere il desiderio di appartenere e contribuire alla vita della comunità; a discernere le migliori forme per realizzarlo. In questo modo si aiuta ogni giovane, nessuno escluso, a integrare sempre più la dimensione sessuale nella propria personalità, crescendo nella qualità delle relazioni e camminando verso il dono di sé» (Documento finale del Sinodo, 2018, n. 150). Affinché, in questo spirito, le Comunità si aprano finalmente ad una piena accoglienza, valorizzando e proteggendo il bene, il bello e il buono che c’è in ogni diversità, la Rete si impegna a:
a) organizzare localmente incontri esperienziali, basati sull’ascolto non giudicante e sul mutuo-aiuto, indirizzati principalmente a genitori cristiani, ma anche a persone LGBT e pastori che vogliano confrontarsi con i genitori per approfondire le tematiche collegate alla conciliazione tra fede, omosessualità e identità di genere;
b) sostenere chi è solo e tutelare i più deboli, favorendone l’integrazione in gruppi esistenti o che si formeranno e anche attraverso colloqui personali;
c) proporre, tramite i propri rappresentanti al Collegamento, iniziative da portare avanti a livello nazionale;
d) identificare gli spazi nella propria Chiesa locale e/o nazionale per interagire con altre realtà (parrocchie, associazioni, movimenti…) e giocare un ruolo attivo da cristiani adulti, cresciuti nella propria fede attraverso l’esperienza vissuta con i propri figli;
e) interfacciarsi con altre realtà che lavorano sulla stessa tematica (gruppi LGBT, Agedo, istituzioni…) e, laddove possibile, costruire iniziative comuni;
f ) tanto altro ancora…
Come si organizza?
La Rete 3VolteGenitori avrà la sua nascita ufficiale durante una Assemblea generale che si realizzerà mediante una videoconferenza di tutti i genitori che vorranno e potranno aderire, le cui modalità di convocazione e di effettuazione saranno confermate.
La Rete userà come strumenti di comunicazione una mailing list e una chat WhatsApp cui i genitori aderiranno liberamente con lo scopo di mantenere e favorire lo scambio di esperienze, di iniziative e di materiali di riflessione su vari ambiti (psicologia, antropologia, esegesi biblica, ecc…).
La Rete sarà supportata da un Collegamento nazionale di genitori cristiani di figli e figlie LGBT, già esistente in embrione come Comitato promotore. Esso svolgerà una funzione unicamente di tipo “tecnico-organizzativa”, lasciando completo spazio a tutte le iniziative locali e valorizzandone le peculiarità.
La Rete è già reperibile al sito https://www.gionata.org/3voltegenitori/.
Il Comitato Promotore: Michela e Corrado, Elena ed Enrico, Mara e Agostino, Alberto e Laura, Anna, Albarosa, Antonella, Dea e Stefano, Serenella e Salvatore, Beatrice, Mario, Laura, Giovanni, Roberto e Adriana, Claudio e Grazia, Carla.