A San Francisco l’Arcivescovo cancella il dialogo dei fedeli sull’omosessualità
Riflessioni di Michael J. Bayly tratte da The Wild Reed del 13 marzo 2009
Ho apprezzato quello che Donna Freitas pensa a riguardo della recente cancellazione fatta dall’arcivescovo di San Francisco George Niederauer del “gay friendly play” intitolato Be still and Know (un gioco-spettacolo basato sul libro di Alex Sanchez, The God Box). Il “play” avrebbe dovuto svolgersi, secondo quanto programmato, lo scorso weekend alla Holy Redeemer Catholic Church.
“Come cattolica e come fan sfegatata dei lavori di Sanchez, mi ha fatto pensare il fatto che la recita sia stata cancellata all’interno di una riunione delle parrocchie….la posizioni di alcuni membri della gerarchia ecclesiastica…non rappresentano l’intera Chiesa.
Sono questi tipi di provvedimenti – annullare una recita scolastica che cerca di edulcorare il conflitto tra fede e omosessualità – che annichiliscono le possibilità di amare, di aprire un vero dialogo su quei temi di tutti i giorni che veramente stanno a cuore a fedeli, molti dei quali vorrebbero avere l’opportunità di discuterne all’interno della Chiesa.
Dire che la Chiesa cattolica non dovrebbe riflettere su interpretazioni biblica diverse sic e simpliciter, è sinonimo solo di paura. Mi ha fatto sentire triste e frustrata, triste e frustrata per i ragazzi, per le parrocchie, per Sanchez e per l’intera comunità che vorrebbe riflettere su questo tema, specialmente in un periodo così vicino alla Proposizione 8.
Ma c’è anche una buona notizia: la University of San Francisco, un’università cattolica, ieri è intervenuta e ha data uno spazio ai ragazzi per permettergli di rappresentare la loro opera teatrale.
Ovviamente i bloggers adesso stanno dicendo che non è un college veramente cattolico. Io penso che tu [The Wild Reed] dica molto di più di tutti gli altri bloggers, che si limitano a stigmatizzare.
E’ davvero triste pensare che questi adolescenti abbiano dovuto avere una diretta e terribile esperienza con il lato oscurantista della Chiesa cattolica e della sua gerarchia ai tempi di oggi. Fortunatamente, c’è anche chi vuole cambiare.” (Donna Freitas)
Guardo con approvazione alla Holy Redeemer Catholic Church (ndr chiesa cattolica di S. Francisco) e a tutti coloro che cercano di creare un dialogo attraverso la rappresentazione di Be still and Know.
Penso che sia davvero una tragedia che la gerarchia cattolica sia così restia ad aprire un dialogo sul tema dell’omosessualità, che metta al bando eventi come questi e che impedisca ad alcuni fedeli di sollevare le proprie questioni e i propri dubbi.
Prima di questo weekend, ho assistito ad una proiezione di For the Bible Tells Me So in una istituzione cattolica locale. La solo possibilità di far proiettare questo film era rappresentata dall’essere inserito in un esercizio di “dialogo ecumenico”.
Molti degli attori nel film non sono cattolici. Noi potremmo discutere del perché persone di altre confessioni comprendano e riflettano sul tema dell’omosessualità, e invece per la Chiesa cattolica sia totalmente off-limits.
Ovviamente una obbligatoria dichiarazione della Chiesa cattolica riguardante l’omosessualità è stata fatta all’inizio del film. Sono incoraggiato dalla velocità con cui è decaduta. (Ma sinceramente avrebbe anche potuto essere peggiore. Almeno non si faceva menzione di teorie riparative e di ri-orientare l’orientamento sessuale).
C’erano molti giovani cattolici presenti, e sono rimasto colpito dall’effetto che ha avuto il film – e dal congedo di molto di loro da quella prospettiva, lì difesa da pochi, che vede l’omosessualità, nella posizione ufficiale della Chiesa, come un disturbo o un disordine che implica il peccato.
Mi sembra chiaro che l’approccio della Chiesa all’omosessualità sia lo stesso approccio alla contraccezione: entrambi sono posizioni non seguite dai fedeli. Ci sono parti della dottrina che dovrebbero essere riviste in uno spirito di onestà e chiarezza, qualcosa che le gerarchie non intendono fare. Le più giovani generazioni, comunque, sono aperte al dialogo e vedono la luce di Dio anche nella vita e nelle relazioni omosessuali.
Cambiamento, scoperta, progresso…. chiamatelo come volete… è inevitabile – e voluto dallo Spirito Santo secondo me. E non importa quanto le gerarchie cerchino di ostacolarlo: lo Spirito Santo non aspetta.
Testo originale: Canceling Out Dialogue