Perchè introdurre il matrimonio gay?
Articolo tratto dal sito del settimanale The Economist (Gran Bretgna) del 4 gennaio 1996*, libera traduzione di Elena P.
Non c’è una ragione convincente per escludere le coppie omosessuali dal matrimonio, ve ne sono piuttosto di ottime per includerle. Il matrimonio potrebbe essere per la vita, ma cambia di anno in anno. E, probabilmente, non è mai cambiato così tanto come a partire dagli anni ’60.
Nella legge dell’Occidente, le mogli sono uguali in dignità ai loro mariti, e non più subordinate; il matrimonio tra etnie differenti è oggi largamente accettato tanto dalla legislazione quanto dalla società; lo stesso fallimento coniugale, più che la colpa di un singolo coniuge, può essere motivo di divorzio. Con i cambiamenti, inoltre, sono giunte le tensioni.
Nel giro di 25 anni a partire dal 1960, il tasso di divorzi è aumentato in Occidente –in Bretagna è più che sestuplicato, laddove il divorzio apparve inevitabile per il matrimonio più celebrato del mondo, quello tra Carlo e Diana Windsor.
Nel tentativo di rendere la legge al passo con i tempi, il governo conservatore inglese, sta avanzando una nuova riforma del matrimonio, cercando – con il consenso generale -, di rendere più difficoltosi i divorzi rapidi o impulsivi, ma di rendere più semplici i divorzi consensuali.
Il che, tuttavia, non è il tipo di riforma che alcuni membri del partito progressista stanno proponendo con decisione, e che hanno iniziato a realizzare. La Danimarca*, la Norvegia* e la Svezia* permettono alle coppie omosessuali di registrare la loro unione a livello statale e di richiedere molti diritti connessi al matrimonio, sebbene non tutti.
La Germania* si sta muovendo nella stessa direzione. In Francia* e in Belgio*, alcune città ed alcuni governi locali hanno iniziato a riconoscere le unioni omosessuali. E, nello stato americano delle Hawaii*, una sentenza della corte potrebbe rendere legale il matrimonio omosessuale.
Ad oggi, comunque, nessuno stato* garantisce agli omosessuali il pieno diritto al matrimonio. Ed è questo ciò che gli attivisti stanno chiedendo in più luoghi. Il matrimonio, qualcuno potrebbe pensare, versa in acque abbastanza travagliate. Il matrimonio gay potrebbe essere una buona idea oggi?
Per comprendere perché la risposta è sì, mettiamo prima di tutto da parte una visione la cui accattivante semplicità è la sua stessa rovina. “I governi non sono eletti per organizzare relazioni matrimoniali, men che meno per scioglierle” scrive Joe Rogalay sul Financial Times. “È una questione meramente privata”.
Secondo questa visione libertaria, i termini del contratto matrimoniale sono una questione tra i partner, non un problema dello stato. Con l’aiuto di un avvocato e di un sacerdote comprensivo, le persone omosessuali possono creare da sole ciò che è a tutti gli effetti un matrimonio, ma cosa accade se non hanno il permesso del governo?
Notevole lo stimolo dato dalla limitazione governativa, motivante questa visione. In verità, il coinvolgimento dello stato in fatto di matrimoni è sia inevitabile quanto indispensabile. Sebbene siano possibili differenti tipi di unioni tra esseri umani, il matrimonio riconosciuto dallo stato è, semplicemente, il solo che definisce le coppie di fronte alla legge.
In questo modo, conferisce al partner la possibilità di prendere decisioni mediche fondamentali, il diritto all’eredità, alla reversibilità della pensione e dei benefici in fatto di assicurazione medica; altrettanto importante è il fatto che conferisce ai partner le responsabilità legali di tutela e cura reciproca.
Lungi dall’essere frivolezze, questi doveri e benefici derivano dal contratto matrimoniale; nessuna chiesa, società o “cerimonia con promesse d’impegno” può conferirli d’un tratto. Se il matrimonio è necessario per svolgere tutte quelle azioni che questa società pretende, allora lo stato deve stabilirne le regole.
Giusto, dicono i tradizionalisti : e queste regole escludono gli omosessuali. Il matrimonio gay, argomentano, è sia frivolo che dannoso : frivolo perché benedice unioni per le quali la società non nutre un particolare interesse; dannoso perché tutto ciò che banalizza il matrimonio indebolisce l’istituzione più basilare. I tradizionalisti hanno ragione quando parlano dell’importanza del matrimonio. Ma hanno torto nel definire il matrimonio gay frivolo e dannoso.
Il principale motivo per cui la società si interessa al matrimonio è connesso alla nascita di bambini. Ma, nell’interesse di una stabilità sociale, le relazioni di lunga durata difficilmente si riducono a questo. Il matrimonio resta una tutela economica. Le persone da sole (soprattutto le donne) sono economicamente fragili, e più facilmente cadono tra le braccia dello stato sociale.
Inoltre, richiedono anticipatamente il servizio pubblico in caso di necessità –e, a dire il vero, si ammalano più facilmente (le persone sposate, lo dicono i dati, non solo sono più felici ma considerevolmente più sane). Non da ultimo, il matrimonio funge da notevole stabilizzatore sociale per gli uomini.
Le persone omosessuali hanno bisogno di stabilità economica ed affettiva, non meno delle persone eterosessuali, e la società trae beneficio quando questo accade. “Fate sì che abbandonino l’omosessualità e che sposino una persone del sesso opposto”, questa era la vecchia risposta. Oggi, una simile replica è insostenibile.
Le persone omosessuali non scelgono la loro condizione; al contrario, spesso tentano con ogni mezzo, talvolta sull’orlo del suicidio, di evitarla. Comunque, essi sono sempre meno disposti a nascondersi o a condurre una vita di castità. Per la società, la vera scelta è tra il matrimonio omosessuale e l’alienazione degli stessi. Non c’è alcun interesse sociale nello scegliere la seconda opzione.
A questo principio di politica sociale, si aggiunge un principio di governo. Fatta eccezione per ragioni convincenti, lo stato non dovrebbe operare discriminazioni tra cittadini. Solo nel 1967, i “bianchi” non potevano sposarsi con i “neri” in alcuni stati d’America. Nessuno, a parte un grezzo razzista, difenderebbe una simile posizione.
Pur osservando che la situazione delle persone omosessuali è qualcosa di più complesso rispetto al matrimonio misto, lo stato dovrebbe agire contro la discriminazione, specialmente quando ha a che fare con qualcosa di così importante come il matrimonio. La domanda è : c’è una valida ragione per impedire agli omosessuali di sposarsi?
Un’obiezione è, semplicemente, che gli aspiranti coniugi sono dello stesso sesso. Non è una risposta, si ripete semplicemente la domanda. Forse, allora, non appena gli omosessuali potranno sposarsi assisteremo all’anarchia in fatto di matrimoni? Ciò potrebbe essere vero se le unioni omosessuali fossero qualcosa di arbitrario, una mera parodia del vero matrimonio.
La verità è che un gran numero di coppie omosessuali, soprattutto coppie lesbiche, hanno dimostrato di essere capaci di fedeltà, responsabilità e devozione reciproca esattamente come le coppie eterosessuali, e questo a dispetto del tenere le loro relazioni segrete, almeno negli ultimi tempi. Il matrimonio gay indebolirebbe i modelli standard?
Ci sono pochi motivi per pensarlo. Invece, sembra più probabile quanto segue : legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso potrebbe riaffermare nella società la speranza che persone di tutti i tipi possano dare vita ad unioni stabili e durature.
La questione dei bambini all’interno delle famiglie omosessuali –specialmente l’adozione- è spinosa. Questo argomento, comunque, è separato dalla discussione sul matrimonio in quanto tale.
Nell’affidare un bambino ad adulti che non siano i genitori naturali, i tribunali e le agenzie per le adozioni valuteranno una serie di fattori, così come accade ora, e l’omosessualità di una coppia potrebbe essere solo uno tra i tanti (e non essere necessariamente decisivo).
Per concludere, lasciando da parte le obiezioni mosse da particolari religioni –cosa che fanno i governi laici- l’argomento contro il matrimonio omosessuale è questo : le persone non sono abituate a tutto ciò. È strano e radicale.
È il genere di argomentazioni per non favorire il cambiamento precipitoso. Di certo, è un discorso volto a legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso attraverso la politica del consenso (come in Danimarca), più che attraverso l’ordine di un tribunale (come potrebbe accadere in America). Ma la direzione del cambiamento è chiara. Se il matrimonio deve realizzarsi, deve essere definito dall’impegno reciproco, in ricchezza e povertà, in salute e in malattia… e non dalle persone che esclude.
* L’articolo è del 1996, oggi tante cose sono o stanno cambiando nella legislazioni nazionali, forse non in Italia. Questo articolo è un buon punto di partenza per fare il punto sui cambiamenti in corso in questi anni sul tema del matrimonio. A volte è importante guardarsi indietro per rendersi conto del cambiamento oggi in corso.
Testo originale: Let them wed