Come fate a non vedere che la comunità LGBTQI è fatta da persone e dalle loro famiglie
Lettera aperta inviataci da Antonella
Sono la mamma di un ragazzo transgender ed in questi anni, da quando c’è stato il suo coming out, abbiamo affrontato tutti gli step che il percorso impone.
Per noi ci sono stati momenti di grande sofferenza e di paura che piano si è trasformata in conoscenza e consapevolezza. Sempre, tuttavia, c’è stato l’amore e la vicinanza a nostro figlio.
È stato quello il motore, il filo conduttore che ci ha accompagnato e continua ad accompagnarci, in questo percorso che è innanzitutto un percorso di conoscenza. La conoscenza, ecco ciò che manca a queste persone dal cervello e soprattutto dal cuore piccolo.
Come si può essere così chiusi, come si può non vedere che la comunità LGBTQI, è fatta da PERSONE, che hanno famiglie, che a loro volta vivono difficoltà, sofferenze, paure e allo stesso tempo le affrontano.
Come molti hanno affermato in questi giorni, tutto questo ha il sapore di una battaglia persa e le battaglie le combattono i guerrieri e da guerrieri torneremo a difendere ciò che amiamo, perché al contrario di quei piccoli personaggi che applaudivano alla disfatta, noi abbiamo cuore e testa grandi.
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