A Malta tante voci nella chiesa cattolica per una reale accoglienza pastorale delle persone LGBT
Articolo di Robert Shine* pubblicato sul sito dell’associazione LGBT cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 21 marzo 2019, liberamente tradotta da Giacomo Tessaro
Un sacerdote cattolico maltese ha rigettato con forza la pretesa efficacia, propagandata da alcuni cristiani, delle terapie “riparative” per cambiare il proprio orientamento sessuale, e ha affermato “non può essere una cosa malvagia l’omosessualità, perché è stato Dio a crearla”.
Anche un gruppo [maltese] che riunisce persone LGBT cattoliche e i loro genitori ha criticato il sostegno di molti cristiani al movimento “ex gay” pubblicando una lettera aperta alle persone gay e lesbiche.
All’inizio di questo mese [marzo 2019] il programma televisivo maltese Xarabank ha ospitato due celebri personalità cristiane, le quali sostengono l’idea che l’omosessualità possa essere corretta e curata. Lo staff del programma ha quindi invitato a rispondere l’arcivescovo di Malta Charles Scicluna, il quale ha mandato, come suo rappresentante, padre Kevin Schembri, teologo e canonista che gestisce un ministero LGBTQ.
A Xarabank padre Schembri ha affermato che è essenziale che le persone giungano ad accettare il loro orientamento sessuale, che è una creazione di Dio. Come riporta [il sito web] Love Malta: “[Dice padre Schembri] ’Non può essere una cosa malvagia l’omosessualità, perché è stato Dio a crearla nel suo piano per l’umanità, che comprende molte varianti. Quando una persona, nel più profondo del suo cuore, sa di essere omosessuale, allora riconosce il modo in cui Dio l’ha creata, e si accetta’ […] Interrogato sulle dichiarazioni dei due ospiti, i quali sostengono di non essere più omosessuali, padre Kevin ha detto che, se una persona omosessuale cattolica vuole essere autenticamente se stessa, non dovrebbe cambiare, e se non si accetterà, si farà del male: ‘Chi non accetta se stesso, o anche un genitore che non accetta l’omosessualità di un figlio, interiorizza molta rabbia verso se stesso’”.
Padre Schembri ha poi parlato dell’esperienza di avere un fratello gay e del suo ministero con le persone LGBT. Rispondendo a una domanda sulle relazioni omosessuali e se esse siano in grado di esprimere amore, ha detto: “Sì. Si può avere una relazione d’amore se questa relazione è sincera e amorevole, e sarebbe davvero una bella cosa se ci fossero [sempre] sincerità e amore nelle coppie eterosessuali”.
Padre Kevin ha concluso con un appello ai telespettatori, molti dei quali probabilmente sono LGBTQ o hanno parenti LGBTQ: “Amate i vostri figli, sempre, a prescindere da come sono. Accettate voi stessi, siate sinceri e raccontate la vostra storia. Per quanto riguarda la Chiesa, essa non dovrebbe essere considerata come un’istituzione rigida, bensì come se fosse un popolo che continua a cambiare e ad esplorare”.
I membri del gruppo LGBT cattolico Drachma, assieme alla sua sezione dedicata ai genitori, Drachma Parents, ha pubblicato una lettera aperta per rigettare l’idea che l’omosessualità sia una patologia, e le terapie “riparative”. La lettera, indirizzata a una generica “persona omosessuale”, contiene il seguente passaggio: “Lavora per l’armonia e la pace, agisci per la giustizia. Fare tutto questo significa seguire la Bibbia. Fare tutto questo significa essere sulla via di Dio. Significa amare Dio con tutto il cuore e tutta l’anima. Significa essere un vero discepolo di Gesù. Te ne prego, non cercare di cambiare il tuo orientamento sessuale, non cercare di ‘guarire’ ciò che non è una malattia”. La lettera continua affermando: “Non cercare di cambiare il tuo orientamento solo perché una parte della società non ti accetta: è la società che deve cambiare, che ha bisogno di guarire” e, qualunque decisione la persona prenda per la sua vita, “conta su di noi, siamo tuoi amici”.
Malta è tutt’ora una nazione largamente cattolica e si è dimostrata un esempio mondiale per i diritti LGBTQ, in quanto è stata il primo Paese europeo a bandire le terapie “riparative”.
Eppure, nonostante tali progressi, un recente sondaggio svolto in questa nazione insulare tra le persone LGBTQ ha rivelato che c’è ancora molto da fare per quanto riguarda l’accettazione sociale e i rapporti con la Chiesa istituzionale, ecco perché sono più che mai necessari gli sforzi da parte dei cattolici di rigettare le terapie “riparative” e di affermare che l’orientamento lesbico, gay e bisessuale è intrinsecamente buono. Speriamo che l’esempio di padre Schembri, di Drachma e di Drachma Parents ispiri sempre più cattolici a dire di no quando la fede cristiana viene usata come arma contro le persone LGBTQ.
* Robert Shine è direttore associato di New Ways Ministry, per cui lavora dal 2012, e del blog Bondings 2.0. È laureato in teologia alla Catholic University of America e alla Boston College School of Theology and Ministry.
Testo originale: “It Can’t Be Bad to Be Gay Because God Created It,” Says Archbishop’s Representative