Dall’India un progetto di inclusione per le persone LGBT cattoliche
Articolo di Robert Shine* pubblicato sul sito dell’associazione cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 5 novembre 2018, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Uno dei prelati più prestigiosi dell’India ha dato la sua benedizione a un telefono amico rivolto alle persone LGBT cattoliche in crisi e ha invitato i sacerdoti della sua diocesi a una maggiore compassione verso le persone LGBT.
Il cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai, ha assicurato il suo supporto al progetto di linea amica in un incontro privato con lo stilista di fama mondiale Wendell Rodricks, da cui è partito il progetto di linea amica destinata ad aiutare le persone LGBT e i loro alleati ad avvicinarsi alla Chiesa. Rodricks racconta così l’incontro al quotidiano The Hindu: “Sono rimasto molto commosso quando il cardinale Gracias non solo ha approvato senza riserve il progetto, ma ha anche promesso di invitare i sacerdoti della sua diocesi a esercitare la compassione e non la condanna verso a comunità LGBTQ. Alla fine del nostro incontro, Sua Eminenza mi ha imposto le mani e mi ha dato una speciale benedizione: ‘Cristo benedica il lavoro che stiamo compiendo per la società’. Non c’è bisogno di dire quanto mi sia sentito benedetto, pieno di gratitudine e di gioia. In questa Mumbai soffocata dallo smog, il mio cuore ha visto un arcobaleno in cielo”.
In passato Gracias ha espresso pubblicamente il suo assenso all’accompagnamento pastorale per le persone LGBT e nel 2015, in occasione di un’intervista al nostro blog Bondings 2.0, si è rivolto così alla nostra comunità: “La Chiesa vuole voi, la Chiesa ha bisogno di voi, la Chiesa vi accoglie”. È stato uno dei pochi leader religiosi indiani a opporsi pubblicamente alla discriminazione delle persone LGBT in quel Paese. Tutte queste aperture hanno probabilmente indotto Ruby Almeida, portavoce del Global Network of Rainbow Catholics (Rete Globale dei Cattolici Arcobaleno) e di Quest (Ricerca), gruppo cattolico LGBT britannico, a incoraggiare Rodricks a incontrarsi con Gracias. Così ha commentato Almeida: “Il gruppo che si è formato a Mumbai lavorerà a stretto contatto con Wendell Rodricks per andare incontro alle necessità delle persone LGBTIQ cattoliche; per ora il servizio sarà disponibile a Mumbai e Goa […] Speriamo davvero che altri gruppi [religiosi] ci offrano il loro sostegno per [andare incontro ai] credenti LGBTI, che fino ad ora sono stati trascurati”.
L’idea della linea amica è frutto di Rodricks, della sua esperienza di esclusione da parte della Chiesa e della consapevolezza dei danni che subiscono le persone LGBT quando non vengono accettate dalle loro comunità religiose. The Hindu riporta le reazioni di un cattolico gay: “Mark, designer ventinovenne, spera che il progetto di Rodricks sia di aiuto ai giovani cattolici queer come lui, che racconta così la sua infanzia: ‘Mi sentivo un peccatore. Ricordo che confessai a un sacerdote i miei sentimenti per un altro uomo e lui mi disse che nell’attrazione non c’era nulla di male, ma gli atti omosessuali erano peccaminosi’. Mark non frequenta più la Chiesa: ‘Ho la mia relazione con Dio e con Gesù, ma non penso che [essere gay] sia un peccato’”.
Questo progetto è un buon esempio di cosa si può fare quando i vescovi permettono o sostengono attivamente le iniziative di inclusione dei laici LGBT. Se i vescovi di tutto il mondo vogliono davvero mettere in pratica ciò che dicono sulla cura pastorale e la sinodalità, di cui tanto si è parlato al Sinodo sui Giovani, dovrebbero sostenere le iniziative dei laici, in ogni campo, incluse le tematiche LGBT.
* Robert Shine è direttore associato di New Ways Ministry, per cui lavora dal 2012, e del blog Bondings 2.0. È laureato in teologia alla Catholic University of America e alla Boston College School of Theology and Ministry.
Testo originale: Cardinal Blesses Hotline to Help LGBT Catholics, Allies Struggling with Faith