Due riflessioni cattoliche sul matrimonio omosessuale
Articolo di Francis DeBernardo tratto dal blog di New Ways Ministry (Stati Uniti), 11 ottobre 2012, liberamente tradotto da Adriano C.
Il movimento dell’uguaglianza sul matrimonio che sta attraversando gli Stati Uniti in lungo e in largo, ha prodotto un’importante conseguenza evidenziando la ricchezza culturale dei Cattolici, disposti a parlare pubblicamente di come la loro fede permetta loro di dichiararsi verso le norme della parità del matrimonio per le coppie omosessuali.
Dai fedeli comuni ai religiosi, arrivando ai leader politici, tutti si sono fatti avanti per parlare della questione dal profondo della loro fede cattolica. Il National Catholic Reporter ha recentemente dato risalto a due di questi cattolici dello Stato di Washington.
Il dibattito sulla parità di diritti del matrimonio può sembrare duro a volte, e alcune volte sembra tirar fuori il peggio dalla gente. Leggendo la storia di queste due persone credo sia evidente che Dio ha trovato la possibilità di utilizzare questa situazione, per mettere in evidenza la profonda fede e la spiritualità integra dei fedeli.
Padre John Whitney, Gesuita.
Il primo articolo racconta di Padre John Whitney, gesuita, sacerdote della parrocchia di San Giuseppe a Seattle, che recentemente ha spedito una e-mail circolare ai suoi parrocchiani, chiedendo loro di ponderare attentamente una recente dichiarazione dell’Arcivescovo Peter Sartain che chiedeva loro di votare contro la parità dei matrimoni:
“Whitney ha chiesto ai parrocchiani di leggere la dichiarazione spassionatamente e di chiedersi “se questo referendum si riferisce allo stesso oggetto che è nell’interpretazione della Chiesa; se cioè, il matrimonio civile al quale il referendum è indirizzato, si riferisce nell’articolo anche al matrimonio sacramentale?’“.
Nella sua e-mail, Padre Whitney ricorda ai parrocchiani che i Cattolici sono “moralmente obbligati a formare al meglio la propria coscienza, attraverso lo studio e la pratica’ e che ‘una persona agisce moralmente solo nel momento in cui segue la propria coscienza, malgrado gli inviti a volte opposti espressi dalla pressante opinione pubblica, dagli interessi personali, dalle mode o dall’autorità’ ”. ‘Detto questo’, continua, ‘dall’esterno potrebbe sembrare che i Cattolici siano governati più dall’autorità che dalla coscienza. … Il ruolo dell’autorità nella formazione della coscienza Cattolica è indubbiamente complesso; ma l’autorità non deve mai prevaricare sulla coscienza’. “La ‘vocazione alla coscienza è l’imperativo categorico Cattolico’ ha scritto Padre Whitney”.
Whitney avverte che la sua posizione non deve essere vista come un’opposizione all’arcivescovo, ma un’indicazione sul modo di comprendere la Chiesa: “Voglio assolutamente chiarire che questo non vuole essere uno scontro di opinioni tra me e l’Arcivescovo. Secondo me, questa non è una presa di posizione tra due persone ma un’indicazione sugli obiettivi della Chiesa. Credo profondamente che l’intervento dello Spirito Santo nel Popolo di Dio, possa lavorare unicamente se i fedeli ricevono gli strumenti per decidere responsabilmente su argomenti di ordine pubblico e di moralità personale”.
Ed Murray, Senatore
Ed Murray, Senatore di Seattle, Washington, è al centro del secondo articolo che si concentra sull’esperienza di Fede di questo legislatore cattolico omosessuale. La sua prima formazione è giunta dalla fede di sua madre: “La determinazione della fede di Murray e la sua disponibilità a parlare su questioni complesse possono essere ricondotte all’amorevole dialogo con sua madre, soprattutto se collegate al Beato Papa Giovanni XXIII (che essa adorava), e alla sua affinità con scrittori cattolici come Dorothy Day e Thomas Merton.
Sia a scuola che in chiesa, l’infanzia di Murray è stata permeata dagli insegnamenti Cattolici concentrati sul servizio ai poveri. Suore e preti amorevoli, sono stati i rappresentanti di ‘una più grande famiglia, nel senso migliore del termine’, che gli hanno offerto sostegno e cura, incoraggiando Murray e i suoi sei fratelli ‘a crescere in una vita di preghiera e di impegno verso le altre persone’ ha detto”.
La spiritualità adulta di Murray è stata alimentata da una stretta collaborazione con un monastero Trappista nel vicino Oregon: “Qui, Murray ha esplorato le tradizioni della preghiera contemplativa e mistica, organizzando i suoi giorni in armonia con l’horarium, e leggendo testi di Giovanni della Croce, Teresa d’Avila e Francesco d’Assisi, ma anche scrittori Buddisti. Ha anche imparato ad ascoltare in modo nuovo, dal di dentro. ‘Attraverso il silenzio, la solitudine, la preghiera e la meditazione, si imparano cose su di noi, non sempre le più facili, che ci aiutano a diventare più autentici’ dice Murray”-
Il suo lato mistico è radicato in pratiche molto terrene: “Murray dichiara che tre aspetti della sua fede lo tengono saldo: i fratelli Cattolici che ‘continuano ad aiutarmi come essere umano e continuano a sostenermi nel mio rapporto di 21 anni con il mio compagno Michael; la fiducia con la quale i fedeli in Cristo sono chiamati a vivere sempre; e il fatto che la sua vita di preghiera e la sua spiritualità siano continuamente alimentate e messe alla prova.
Murray riconosce che ‘la mia fede mi ha aiutato a vedere come sia importante e meravigliosa anche la gente che non è assolutamente d’accordo con me, anche se non ci sopportiamo a vicenda’ ”.
Entrambi gli articoli che potrete leggere cliccando sui link, sono ricchi di intuizione, spiritualità e saggezza.
Testo originale: Marriage debate