I cambiamenti del cuore. Quando mia figlia mi disse sono lesbica
Riflessioni di Shari Johnson* tratte dal sito del Times Union (Stati Uniti), del 15 giugno 22012, liberamente tradotte da Giacomo Tessaro
La notte in cui mia figlia, che ha 37 anni e si chiama Cholene, mi telefonò per dirmi che era lesbica, mi sembrò che l’aria fosse stata risucchiata fuori dalla stanza. Non è esatto dire che ero devastata.
Ero una cristiana evangelica da più di trent’anni e pensavo che questa fosse la cosa peggiore che potesse accadere: a un genitore, a una cristiana, a me. Cholene mi aveva dato molti motivi per essere fiera di lei.
Si era diplomata all’Accademia aeronautica, era stata la seconda donna ad aver pilotato un aereo spia U-2, e poi capitano per una linea privata. Nella mia esperienza la “fierezza gay” non era certo una cosa di cui un genitore potesse vantarsi.
Implorai Dio di cambiarla. Invece Dio cambiò me. Sapevo da sempre di avere un problema con l’amore incondizionato, ma pensavo che se avessi seguito tutte le “regole” e avessi “lavorato” per Dio e il suo regno, lui avrebbe chiuso un occhio sulla questione “amore”. Non è stato così.
Nel 2004 Cholene mi mandò un’e-mail per dirmi che lei e la sua compagna si stavano per sposare. Non la presi per nulla bene. Una mattina, mentre ero in macchina diretta al lavoro, chiesi a Dio “A quale cerimonia peggiore di questa potrebbe essere invitato un genitore?” La sua fu una risposta breve. Un funerale. La cosa mi fece pensare.
Quando sono arrivata in Massachusetts per il matrimonio, Dio era già lì. Non ho mai sentito la sua presenza e il suo amore come quel fine settimana, forse perché non me lo aspettavo. Fu allora che il mio cuore cominciò a cambiare. Dissi a Cholene che il suo matrimonio mi sconvolgeva la vita, e che la mia vita aveva bisogno di essere sconvolta.
Ho saputo in seguito che Cholene sapeva di essere lesbica fin da bambina. Da pastori, catechisti, leader cristiani e perfino dai genitori aveva ricevuto il messaggio che lei non meritava l’amore di Dio. Questo mi ha fatto inorridire.
La gente mi dice “Ma tu non sapevi che fosse lesbica”. Che differenza fa? Il nostro comportamento è stato irragionevole, non solo in quanto genitori, ma anche in quanto cristiani.
Per fortuna lei ricevette un messaggio da Dio stesso: egli la amava. Il mio cuore è mutato terribilmente da quando ho saputo dell’omosessualità di Cholene. Potete chiamarlo cambiamento paradigmatico, epifania o semplicemente l’arrivo del buon senso. In ogni caso, questo so: dietro a tutto c’era Dio.
Darei qualsiasi cosa per correggere gli anni in cui abbiamo fatto tanto male a Cholene, così ora sono una missionaria che aiuta altre famiglie a evitare di fare i nostri errori. La nostra storia non finisce in tragedia come molte altre. Ma poteva.
Non posso dimenticare il punto in cui ero prima. Il mio modo di pensare ora è talmente diverso che mi sorprendo ad arrabbiarmi con chi non è ancora nel punto in cui sono adesso. La lezione che ho imparato sull’amore incondizionato per la comunità gay deve essere messa in pratica anche nei confronti di chi si trova esattamente dove sono stata per tanti anni.
L’amore soffre la legislazione, la politica, gli obblighi e le finzioni. L’amore viene da Dio. Ho detto molte volte che il cambiamento arriverà un cuore alla volta, e solo Dio può cambiare un cuore se solo noi non gli sbarreremo la strada.
* Shari Johnson è presidente del capitolo di Odessa, Texas, dell’associazione Genitori, Famiglie e Amici di Lesbiche e Gay. Ha scritto il libro di memorie “Above All Things”.
Testo originale: Christianity includes gay pride