In Iran tutta la città di Paveh partecipa ai funerali di Makwan
Notizia data dall'adnkronos il 7 dicembre 2007
Scrive la Pastora valdese Mirella Manocchio "Ho letto con tristezza che il giovane Makwan è stato giustiziato ieri… non ho fatto in tempo a sottoscrivere per lui, ma mi unisco al pianto dei tanti per questa giovane vita spezzata perchè aveva scelto di amare liberamente, come Dio gli aveva dato di fare. Mi unisco anche in spirito e preghiera a coloro che faranno la preghiera in suo ricordo e ai tanti che continuano a lottare per vivere senza frustazioni e paura la loro sessualità ed affettività!!", parole che riscaldano l'anima. Eppure come non rimanere colpiti anche dalla notizia che, in un Iran in cui la libertà d'espressione e vietata per legge, la gran parte degli abitanti della città dove Makwan viveva hanno voluto accompagnare il suo corpo sino al luogo della sepoltura, sfidando le autorità e dando un segno tangibile di grande civiltà.
Teheran, 7 dic. – (Aki) – Almeno seimila abitanti di Paveh, una cittadina del Kurdistan iraniano con 8.000 residenti, hanno partecipato ai funerali di Makwan Moloudzadeh, il giovane iraniano impiccato all'alba di mercoledì con l'accusa di sodomia. In un filmato diffuso dal comitato per l'abolizione della pena di morte in Iran si vedono 300 vetture entrare nel cimitero di Paveh. Tantissimi i giovani presenti alla cerimonia funebre.
Makwan Moloudzadeh è stato impiccato mercoledì mentre le autorità giudiziarie iraniane si erano impegnate a rivedere il processo. Il giovane curdo, che non aveva compiuto ancora 20 anni, è stato condannato a morte per il reato di 'lavat', ossia per aver avuto rapporti sessuali con una persona del suo stesso sesso.