La mia Via Crucis di ragazzo gay
Testimonianza inviataci da Mattia, un giovane cristiano LGBT siciliano de La Tenda di Gionata
“Via crucis” la via della croce. Penso che tutti i ragazzi LGBT hanno vissuto la loro via Crucis, sicuramente per alcuni la croce è stata più pesante, per altri più leggera ma la via della Croce l’abbiamo vissuta un po’ tutti. Questo a causa di molti fattori che ancora oggi portano noi persone LGBT a sentirci sbagliati, diversi e soprattutto “non amati da Dio” e penso che questa sia l’esperienza più brutta.
In questo cammino di dolore vi assicuro che c’è un qualcosa che consola moltissimo ed è sapere che in questo cammino noi non siamo mai stati soli, c’è sempre stato Lui che con il suo amore, la sua tenerezza e la sua compassione ci ha accompagnati verso la luce, perché bisogna sempre ricordare che la via Crucis è solo di passaggio, la nostra meta è la luce e la gioia della Pasqua.
Spesso mi sono chiesto perché Dio abbia permesso che anche nella mia vita ci fosse una tremenda via Crucis fatta di solitudine, dolore, odio verso me stesso, depressione, difficoltà di accettarmi e potrei ancora continuare…. A questa domanda dopo molto tempo ho trovato una risposta, ed è stata proprio la via Crucis di Gesù.
Contemplare Lui che per primo ha vissuto il mio stesso dolore, è caduto sotto il peso della croce, è stato odiato, condannato solo perché il suo modo di pensare era diverso, solo perché andava controcorrente mi ha fatto capire di credere davvero in qualcuno che ha lottato anche per me e di avere la certezza di non essere solo, di sapere che Lui è stato con me in quel cammino difficile ma soprattutto è stato Lui per primo a vivere tutto quel dolore e perciò può capirmi e mi è vicino in una maniera incredibile.
Si dice che chi non vive il tuo stesso dolore non può mai capirti pienamente, ecco Gesù ha vissuto lo stesso dolore che noi lgbt viviamo ancora oggi perciò stiamo certi che Lui ci può capire.
Il perché del dolore non lo capiremo mai, il perché le persone lgbt debbano soffrire molto resterà sempre un mistero così come lo è stato la passione e la morte di Gesù, ma una cosa è certa e mi piace ripeterla non siamo soli, Lui cammina con noi perché ci ama, e se ha sofferto in quel modo lo ha fatto anche per noi.
Ma abbiamo un’altra bellissima certezza che deve sempre accompagnarci e per dirla cito le splendide le parole di Don Tonino Bello:
“La mia, la tua croce,non solo quella di Gesù anche se durasse tutta la vita, è sempre “collocazione provvisoria. Il Calvario, dove essa è piantata, non è zona residenziale. E il terreno di questa collina, dove si consuma la tua sofferenza, non si vedrà mai come suolo edificatorio.
Coraggio, fratello che soffri. C’è anche per te una deposizione dalla croce. Ecco già una mano forata che schioda dal legno la tua. Ecco un volto amico, intriso di sangue e coronato di spine, che sfiora con un bacio la tua fronte. Ecco un grembo di donna che ti avvolge di tenerezza. Coraggio! Mancano pochi istanti alle tre del tuo pomeriggio. Tra poco, il buio cederà il posto alla luce, la terra riacquisterà i suoi colori e il sole della Pasqua irromperà tra le nuvole in fuga”
Noi siamo chiamati ad essere felici, siamo chiamati a splendere e a vivere la nostra vita nella verità, nell’amore e nella gioia piena.
Coraggio ragazzi, la luce del Signore risorto vi guiderà e farà risorgere anche voi che forse ancora siete immersi in quell’interminabile venerdì santo e vi accompagnerà all’alba della Domenica di Pasqua, la sua Pasqua, la vostra Pasqua.