Morire d’omofobia. Noi gay cristiani ci vergogniamo del nostro paese
Riflessioni di Anna tratte dal sito del gruppo Kairos, cristiani omosessuali di Firenze
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“Sono gay, l’Italia è un Paese libero ma esiste l’omofobia e chi ha questi atteggiamenti deve fare i conti con la propria coscienza”.
Crediamo siano parole che si commentano da sole. Scritte dalla disperazione che ha spinto un giovane gay ventunenne di Roma a buttarsi nel vuoto. … cosa scatta nella testa di chi compie gesti simili, quale paura, quale terrore?
Come cristiani preghiamo il Signore per questo ragazzo, per la sua famiglia. Preghiamo perché non accadano più azioni così drammatiche, sofferte, violente e vissute in una solitudine inaccettabile.
Come omosessuali ci guardiamo negli occhi tra noi, ci facciamo forza e cerchiamo la forza per continuare a combattere insieme.
Come cittadini italiani ci vergogniamo del nostro paese, che addita e non tutela, che non riesce neppure a fare una legge contro l’omofobia e la transfobia. Ci vergogniamo. Perché l’Italia è un paese libero ma esiste l’omofobia.
Non ci sono altre parole. Queste, scritte su un foglietto trovato nelle tasche di un corpo senza vita, bastano e avanzano.