Nei Paesi Bassi i gay musulmani escono dall’ombra
Articolo di Laurence Blairon tratto da AFP del 25 luglio 2007, liberamente tradotto da Anna C.
Per aiutare gli omosessuali immigrati e per permettere loro di essere accettati, Secret Garden e decine di altri club nei Paesi Bassi organizzano, oltre alle serate, tutta una serie di attività: gruppi di riflessione, assistenza telefonica, aiuto sociale, pubblicazioni, partecipazione a manifestazioni, visite nelle scuole e a volte persino nelle moschee. Vediamo di saperne di più.
Nei Paesi Bassi gli omosessuali musulmani escono dall’ombra, infrangendo il tabù che colpisce l’omosessualità nel mondo musulmano. Sempre più, i giovani immigrati gay nei Paesi Bassi, soprattutto arabi e turchi, rivendicano la loro identità e creano dei luoghi d’incontro dai nomi suggestivi.
Domenica sera. Seminterrato del COC (Organizzazione di difesa degli omosessuali nei Paesi Bassi), in Rozenstraat 14 ad Amsterdam. La serata del disco club arabo Secret Garden registra il tutto esaurito. Sulla pista da ballo, marocchini in tiro ondeggiano al ritmo della musica rai.
Al bar, un gruppo di libanesi li osservano. Qua e là si formano delle coppie. Si abbracciano, si dirigono discretamente verso le toilette. Passa un olandese, una danzatrice del ventre entra in scena. Languida e sensuale, si toglie uno a uno i veli che la abbelliscono. È un uomo.
“Le nostre serate hanno sempre più successo”, confida senza falsa modestia Amin Bensekrane, l’algerino 31enne che le organizza, “3 anni fa eravamo solo una manciata ma adesso, grazie al passaparola, riceviamo tutte le domeniche dai 200 ai 300 invitati, afferma, soprattutto immigrati magrebini dei Paesi Bassi, ma anche turisti e imprenditori libanesi, egiziani e sauditi”.
Amin, uscito dalla sua clandestinità omosessuale, lo ha detto ai suoi genitori musulmani praticanti; è stato uno shock per loro. “Mio padre è come se avesse perso un figlio, mia madre si vergogna di me, confida, vorrebbero che mi sposassi e che avessi dei bambini per salvare le apparenze. È vero che pochi arabi si sposano per amore”, aggiunge con un tono ironico.
Nella lotta per affermare la sua identità, Amin non intende tuttavia comportarsi come i suoi amici olandesi che mettono in mostra il proprio corpo con stringhe di cuoio durante le sfilate gay. “Non è nella mia natura”, si difende.
Per i gay musulmani, “il Corano non vieta esplicitamente l’amore omosessuale, il quale d’altronde, affermano, è stato cantato da poeti come Abou Nawas (762-813). Se oggi è stato condannato dall’Islam, per loro è opera del profeta Maometto che non ha esitato a raccomandare la lapidazione degli uomini che amano altri uomini”.
Per aiutare gli omosessuali immigrati e per permettere loro di essere accettati, Secret Garden e decine di altri club nei Paesi Bassi (tra i quali Gay Cocktail, Strange Fruit e Brown Bosom) organizzano, oltre alle serate, tutta una serie di attività: gruppi di riflessione, assistenza telefonica, aiuto sociale, pubblicazioni, partecipazione a manifestazioni, visite nelle scuole e a volte persino nelle moschee. Alcuni, come Strange Fruit, hanno anche un sito internet.
La stessa ricetta viene applicata per gli omosessuali turchi dell’ IPOTH (Piattaforma Indipendente dei Turchi Omosessuali). Creata nel 1995 ad Amsterdam, questa associazione dispone oggi di antenne in Belgio, Francia, Germania, Gran Bretagna e Turchia e conta qualcosa come 3000 membri, stando alle parole del suo fondatore Cem Ariklar, 27enne.
A differenza degli altri club di omosessuali immigrati, l’IPOTH vuole uscire dal girone del COC neerlandese. “Il COC non sa più cosa significa lottare”, osserva Cem, “è un guerriero stanco, vittorioso che non ha più messaggi da rivolgere agli immigrati che intraprendono la loro lotta personale”.
Più di Amin, Cem sostiene di essere l’oggetto di una “terribile discriminazione” nei Paesi Bassi, dovuta alle sue origini straniere e alla sua omosessualità. Inoltre egli rimprovera i olandesi di considerare gli omosessuali immigrati come “oggetto di piacere erotico”. Questo non gli ha impedito, sottolinea, di trovare tra loro un compagno fedele.
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